Qualche giorno fa, ho dato inizio ad una discussione parecchio stimolante: camper o roulotte? E soprattutto perché? Nel giro di poche ore, ho raccolto alcune esperienze, tante emozione e molte storie buffe. Si potrebbe scrivere un libro a riguardo, che raccolga le esperienze di "camperisti e roulottisti". Io lo sarei la prima a comprarlo. E' da tanto tempo che penso ad un viaggio in camper. Penso alle bambine e a quanto si divertirebbero. Penso ai miei ricordi di piccola campeggiatrice. Andavamo in un grosso camping sulla riviera Adriatica, in provincia di Ancona. Un mare pessimo, ma delle vacanze meravigliose. Ho tantissimi bei ricordi legati a quel periodo...nonché il primo bacio! Ma bando alle ciance, questo post è tutto per voi, con le vostre esperienze e le vostre emozioni. Do a voi la parola.
La scelta di Francesco cade sul camper. Per lui le cose positive sono il senso di libertà, la possibilità di avere la "casa delle vacanze" che preferiamo e il contatto con la natura. Ma dice anche che i divieti presenti su tutto il territorio costringono a sostare nelle aree attrezzate e qui la libertà viene ovviamente a mancare e qui si sconfina in una delle cose negative. Dice anche: "Ricorco con piacere le vacanze in Sardegna dove si aveva dormito praticamente sulla spiaggia e appena sveglio invece che lavarmi in bagno, mi lanciavo in mare. Oppure ricordo le sveglie all'alba a Livigno con i campanacci delle mucche che partivano per il pascolo e più di una volta mi univo ai ragazzi pastori con cui avevo fatto amicizia. Insomma che se si hanno dei bimbi, adoreranno questa esperienza".
Alessia racconta: "Quando ero bambina, i miei genitori decisero di prendere una piccola roulotte usata, giusto per fare un'esperienza. La vacanza fu così bella che decisero di comprarne una nuova e più grande. A poco a poco acquistarono tutte le attrezzature e dopo alcuni viaggi in giro per l'Italia, provammo l'esperienza del campeggio stagionale, meta il Lago di Garda. Prenotavamo da Pasqua a fine estate e tutti i weekend tornavamo nella nostra roulotte che ci "attendeva" in campeggio. La differenza tra la roulotte e il camper è con la prima si ha la possibilità di metterla in pianta stabile e nello stesso tempo di muoverti liberamente con la macchina (anche se trovo un pò difficile fare manovre e parcheggiarla nelle piazzole dedicate), mentre con il camper puoi visitare molti più luoghi nell'arco della stessa vacanza (ed è molto più comodo da guidare). Una volta acquistato uno di questi mezzi, si apre un mondo nuovo fatto di accortezze e furbizie. Come ad esempio imparare che se si viaggia d'inverno in montagna, è indispensabile portare con sé il liquido antigelo. Oppure che serve sempre una bombola di scorta e il numero del rifornitore di zona sempre a portata di mano, perché pur che se ne dica, quando fuori ci sono -10°...c'è freddo! Un'altra accortezza è quella di impostare il navigatore a bordo "su camion", in questo modo non si rischia di infilarsi in stradine dove diventa difficile fare manovra, oppure di rimanere intrappolati in sottopassaggi. Voglio sottolineare che i viaggiatori su casette mobili, sono sempre pronti ad aiutarsi l'un l'altro. Cosa utilissima per i neofiti viaggiatori".
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Eleonora invece racconta: "Credo che i miei primi ricordi nascano su di un camper. Siamo negli anno '80, quando i miei genitori appena sposati, spinti dallo spirito post-sessantottino e con una grande voglia di viaggiare, decisero di acquistare il loro primo camper: precisamente era un furgone Iveco, rosso fuoco, completamente attrezzato all'interno. Mia sorella ed io ci abbiamo trascorso le prime vacanze. Eravamo in quattro e gli spazi non erano sufficienti. Nel 1992 finalmente, acquistammo un vero camper e tutto al suo interno era perfetto. Io avevo solo sei anni, ma ricordo ancora il primo viaggio con lui! Con il camper abbiamo compiuto i viaggi più belli e più lunghi, vacanze memorabili che ricordo con tantissima nostalgia ma con un sorriso immenso. Ogni occasione era valida per "caricare" il camper e partire. La località di destinazione si decideva anche il giorno prima. Se un domani avrò la possibilità economica, proverrò di nuovo questa meravigliosa esperienza che ti permette di conoscere e avvicinarti a luoghi e cose mai viste e te lo permette di fare in un modo differente rispetto ad una vacanza in albergo. Credo che viaggiare in camper con dei bambini sia comodissimo. Avere dietro con sé una specie di casa mobile, ti permette di avere la comodità di un posto fisso con tutte le tue cose a portata di mano. Un episodio curioso è avvenuto a Procida. Con il camper ci addentrammo in un vicolo di paese troppo stretto e mio padre era in difficoltà nel non distruggere i balconi che si affacciavano su questa stradina (puoi immaginare gli uomini e il loro orgoglio di non chiedere aiuto), quando alcuni anziani fecero cenno a mia padre di fermarsi. Lo aiutarono ad uscire indenne da quel passaggio pericoloso, c'era chi guardava a destra, chi guardava a sinistra...parlando in un dialetto pressoché incomprensibile. In tutti i paesi visitati abbiamo riscontrato molta benevolenza e calore. I miei genitori mi hanno trasmesso la cosa più bella: non solo l'amore per il viaggio, soprattutto la capacità di spirito di adattamento. La condivisione, la pazienza e la tolleranza perché il camper ti spinge a dividere gli spazi già stretti, a dividere la privacy, ad andare per forza d'accordo. Secondo me il camper lega la famiglia, la fa conoscere in profondità, abitua al cambiamento. Il camper è famiglia, amore e felicità".
A sentire i vostri racconti sono sempre più convinta che una vacanza in camper sia assolutamente da provare. Posso immaginare le scene con Beatrice e Mathilde le risate che scoppieranno in alcuni momenti. Ma andiamo avanti con le vostre esperienze. Simonetta ci racconta: "Ho sempre viaggiato in roulotte. Da bambina ne avevamo una lunga otto metri e giunti al confine con la Svizzera, ricordo che non ci fecero passare perché sostenevano che fossimo zingari. Così facemmo marcia indietro e passammo dalla Francia. Arrivati a Parigi, meta del nostro viaggio, l'unico campeggio che ci ospitò si trovava in perferia dove c'eravamo noi...e dei circensi. Fuori dalle loro roulotte, rigorosamente al guinzaglio, tigri e pantere! Ti parlo più di trentacinque anni fa...che bei tempi. Macchina e roulotte insieme erano lunghe più di tredici metri, praticamente un tir. Con mio marito abbiamo vissuto in roulotte per ben cinque anni, mentre ristrutturavamo casa e il mio primo figlio è nato proprio lì. Che dire, sicuramente ho sangue rom nelle vene...gli svizzeri ci avevano visto lungo!".
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Etta sceglie il camper e spiega che con questo mezzo si ci può spostare praticamente ovunque. In ogni città si trovano spazi dedicata alla sosta dedicata ai camper (la maggior parte delle volte sono gratuiti) e dotati anche di energia elettrica, carico e scarico delle acque. Si posso visitare più luoghi nella stessa giornata o durante il viaggio, in quanto il concetto è turismo itinerante. Inoltre offre la possibilità di socializzare e conoscere usi e costumi di ogni singola nazione che si visita. E' la propria casetta che viaggia con te! Per Etta, uno degli aspetti negativi sono l'autonomia delle utenze come acqua ed energia elettrica. Ci racconta di un viaggio del cugino: "Stava andando in un paesino di pescatori in Turchia, c'era una strada che si stringeva e portava ad un grosso parcheggio. Non sapendo che quello era l'unico parcheggio, continuò lungo la stradina che scendendo si restringeva sempre più. Ad un certo punto si trovò di fronte un piccolo pontile in legno in mezzo al mare e non riusciva più ad andare avanti o indietro e neppure a girarsi. Pensò di mollare il camper in mezzo al mare, era disperato! Dopo poco tempo, dalle quattro casette di un paesino, spuntarono dei ragazzi che in inglese chiesero se avesse bisogno di aiuto. Cominciarono a spingere il camper ma non c'era nulla da fare. Finché un ragazzo che di mestiere faceva il collaudatore alla Mercedes, prese in mano la situazione e sgombrò il pontile da sedie e tavoli del ristorantino. Fece una mezza manovra sul pontile e riuscì a girare il camper. Aiutato da dieci persone che spingevano, finalmente riuscì a portare il camper in un parcheggio in cima alla stretta rampa. Che avventura!".
Anche Angela sceglie il camper. Le piace la libertà di scegliere dove fermarsi a dormire e a mangiare. Il poter vivere in contatto diretto con la natura, mangiando fuori o facendo due chiacchiere in compagnia. Pensa che per i bambini sia un'esperienza indimenticabile. Mentre le cose che non le piacciono sono gli spazi ristretti e il dover economizzare acqua ed energia elettrica. Ci racconta un "buffo" episodio: "Trovammo un posteggio a San Sepolcro (Toscana) per dormire. Una volta sotto le coperte mi accorsi di aver dimenticato l'aerosol a casa...ed io sono asmatica. Mi venne l'ansia e cominciò a mancarmi il fiato. Mio marito chiamò subito la guardia medica che prontamente ci invitò a raggiungere l'ospedale. Con qualche difficoltà trovammo l'ospedale. All'ingresso ci aspettavano l'addetto alla reception e la guardia medica. Mi sentii una vera diva, loro aspettavano proprio me! Una volta finita la visita il dottore mi prescrisse l'aerosol e mi disegnò con molta precisione su di una busta di una radiografia, l'itinerario da seguire per raggiungere la farmacia di turno. Salutammo, ringraziammo il personale dell'ospedale e ci mettemmo alla ricerca della farmacia in una città a noi sconosciuta guidando il camper per la prima volta. Dopo diversi giri a vuoto (e qualche imprecazione di mio marito), trovammo la farmacia. Il farmacista ci accolse con il tappeto rosso e ci offrì perfino da bere. Dopo una chiacchierata tornammo sul camper per raggiungere il posteggio e chiudere finalmente gli occhi. Una volta sul mezzo mi accorsi di respirare benissimo e che non avrei avuto bisogno di fare l'aerosol. Ma non ebbi il coraggio di riferirlo a mio marito, che sicuramente sarebbe diventato "ex marito" seduta stante. Una cosa da sottolineare è che durante tutta questa avventura i bambini (o forse dovrei dire ghiri), non si sono accorti di nulla!".
Queste storie vi hanno convinti a organizzare un viaggio che sia in camper o roulotte? Io ero titubante...ma adesso non voglio perdere l'occasione di vivere un'esperienza esaltante con tutta la mia famiglia. Senza contare quanto sarà divertente arredare il camper come fosse una seconda casa! :)