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Per le strade di Londra

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L'eccitazione della partenza, il volo tra le nuvole, la magia di Londra che ci ha accolto con la sua pioggerella, il mio compleanno festeggiato tutti insieme nel ristorante dove lavora mio fratello, le grandi e piccole bellezze che trovi in ogni angolo, i profumi delle tante cucine diverse, i fiori coloratissimi dei parchi, gli autobus rossi a due piani, l'architettura contemporanea che si mescola a quella del passato, i ristoranti sempre aperti e sempre pronti a cucinare qualcosa, il passo spedito del londinese che sulla sinistra ti sorpassa sulle scale mobili della metropolitana. Questo e tanto altro ancora nel primo video di questa meravigliosa vacanza. La nostra prima giornata per le strade di Londra. (Foto copertina Little Observationist)


Buon fine settimana amici!


Profumo di fresco in casa

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Sono sempre interessata a conoscere le nuove proposte che il mercato offre in questo momento. Curiosa di scoprire le ultime novità in tema "casa" per decorare e abbellire la mia casetta. Apro questa piccola parentesi per raccontarvi un breve aneddoto che mi collega al post di oggi. Quando siamo tornati da Londra e abbiamo rimesso piede in casa dopo una settimana, la prima cosa che mi sono accorta è stato l'odore di chiuso. Se non fosse stata sera tarda, mi sarei messa a lavare i pavimenti (e meno male che avevo fatto le pulizie prima di chiudere la porta di casa), ma l'unica cosa che ho potuto fare, dopo un'intera giornata passata a viaggiare, è stato aprire le finestre. Ah, sia benedetta l'aria fresca!

La mattina successiva, dopo essermi calata nei panni di Cenerentola e dopo un'intensa pulizia in posti che forse neanch'io conoscevo l'esistenza, mi sono detta che mai più sarebbe successa una cosa simile, mai più! Una cosa che non sopporto è proprio l'odore di chiuso in una casa abitata, mi viene da storcere il naso solo a ripensarci. Così, presa da uno dei miei raptus mi sono messa a cercare un nuovo profumo per ambienti. Dico nuovo perché già possedevo alcuni diffusori ma il loro profumo non era così inebriante. Io invece cercavo qualcosa che si sentisse, qualcosa di non troppo caro e soprattutto qualcosa di carino che nello stesso tempo decorasse la mia casetta.

Quando voi "approdate" su un nuovo sito, andate a leggervi la storia? Vi interessa sapere com'è nato? Da quanto tempo esiste sul mercato? Come ben sapete io sono una curiosona e sono sempre affascinata dalla storia che c'è dietro a un marchio, del resto sono curiosa di conoscere la storia che c'è dietro un mobile, figuriamoci se non sono interessata a capire com'è nata quella tale azienda e come è cresciuta! Ve lo dico sinceramente, sul web ci sono un sacco di siti che vendono diffusori, spray e profumi per ambienti, ma sono rimasta colpita da un sito semplice e curato che racconta la storia di un certo Maurizio Lembo.


Maurizio Lembo è l'ideatore di Officina delle Essenze e grazie alla sua passione, nata fin dall'adolescenza quando passava il tempo a disposizione nella bottega di profumi di suo padre, è entrato sul mercato italiano con profumi di nicchia per la casa. Profumi di nicchia? Oh sì grazie! Quando ho letto questo mi si sono alzate le antenne in testa. Si tratta di fragranze artigianali interamente made in Italy realizzate selezionando le migliori materie prime naturali. Mi piace cercare qualcosa che non sia commerciale a tal punto da avere ogni cosa uguale alla mia vicina di casa. Oltretutto trovo che un profumo sia da considerarsi mooolto personale e trovarne uno particolare e così originale è una piacevolissima scoperta.

Detto questo non voglio ammorbarvi con la mia filosofia sulla ricerca del profumo giusto. Nella prossima vita vorrei diventare naso e mastro profumiere, ora voglio solo consigliarvi i due diffusori che ho acquistato e che in questi giorni mi sto godendo. Innanzi tutto tengo a precisare che odio con tutto il cuore i profumi dolci, non li reggo non ce la posso fare. Ovviamente acquistando un articolo sul web non potevo sentirli, annusarli,  così per essere sicura al 100% della scelta che sarei andata a fare, ho contattato direttamente il sito chiedendo qualche consiglio. Nel tempo di qualche ora mi è arrivata la risposta e ho potuto procedere con il mio acquisto in totale tranquillità. 

Amici, se vi piacciono i profumi freschi e primaverili vi consiglio senza ombra di dubbio Brezza Marina e Lemon Lime. Il primo l'ho tenuto per alcuni giorni in camera mia, ma Beatrice e Mathilde me lo hanno rubato e hanno deciso che dovevano metterlo nel loro bagno. Giuro, appena comincio a salire la seconda rampa di scale, comincio a sentirne il profumo. È una cosa pazzesca! Lemon Lime invece fa bella presenza con la sua bottiglia cool e il suo profumo decisamente ottimo in sala, io lo adoro. Anche Gigi si è accorto di qualcosa di "strano" che aleggia nell'aria. Essendo uomo, il mio dolce maritino non si era mai accorto di queste cose, mai, ma la sera di qualche giorno fa, rientrando dall'ufficio mi chiede: "Cos'è questo profumo"? Ecco la mia missione è stata premiata con le sue parole, ora posso dire di aver trovare il profumo del cuore.

Photo by Sarah Tognetti

La nuova carta da parati adesiva

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Collaboro con Federica da alcuni anni, conosco il suo Decochic da ancora prima che conoscessi lei perché è stato uno di quei siti che visitavo spesso per fare incetta di ispirazione e acquistare qualche nuovo prodotto per la mia casa. Qualche mese fa mi ha contatta per parlarmi di un nuovo prodotto che da lì a poco avrebbe messo online: una rivoluzionaria carta da parati adesiva, queste le sue parole. Curiosa come sono l'ho voluta subito provare e mi sono fatta spedire alcuni campioni. 

Nel corso di questi anni, mi è capitato più volte di rivestire l'interno degli armadi o qualche cassetto (ad esempio) e di utilizzare quindi una carta da parati adesiva. Se non era quella era una carta normalissima che io molto pazientemente (ma proprio tanto tanto) incollavo oppure ancora, decidevo di pitturare l'interno del mobile. Ma tornando alle carte da parati adesive, mi sono sempre imbattuta in due grossi problemi: il primo è che le fantasie che si trovavano in giro erano veramente poche (e di dubbio gusto) e secondo è che se un giorno, per un qualsiasi motivo decidevo di togliere questa carta succedeva un patatrac! 

Grumi di colla che restavano incollati al mobile e pezzi di mobile che saltavano via (succede quando l'impiallacciatura è vecchia). Inoltre non era così semplice eliminare la carta da tutta la superficie. Così ho atteso con trepidazione il corriere che mi portasse questo prodotto così innovativo. Nel frattempo pensavo a quale mobile o parete trasformare in casa e quando finalmente ho ricevuto i pacchi, avevo deciso cosa decorare.

La prima cosa che ho detto quando ho toccato con mano questo nuovo prodotto è stato, wow! Quello che più mi ha colpito è la texture di queste carte, una finitura simile al tessuto e la loro malleabilità: si piegano e si adattano facilmente alla superficie, una volta posizionato le carte rimangono perfette. E questo lo posso dire perché quella birbante della mia cagnolina aveva deciso che uno dei rotoli di carta adesiva fosse il suo nuovo giocattolo e ovviamente proprio il rotolo di carta che più mi piaceva e che avevo scelto di utilizzare per cambiare "volto" alla mia cucina. 

Attacca, stacca e decora! Questo è il nuovo motto per la carta da parati adesiva di Decochic. In poco tempo, la mia cucina ha davvero cambiato faccia! La cosa più difficile? Prendere le misure giuste. Giuro è un gioco da ragazzi, non serve nessuna abilità straordinaria perché anche se sbagliate ad applicarla è rimovibile e riposizionabile! Avete già dato un occhio alle fantasie? Da quando ho ricevuto io il pacco, Federica ne ha aggiunte tante altre e il bello è che si possono avere del colore preferito e anche del materiale preferito. Infatti si può scegliere tra il tessuto, di cui vi ho già parlato (quello che ho utilizzato per la mia cucina tanto per intenderci) e il Pvc con finitura opaca, particolarmente adatta a rivestire mobili. La carta che ho scelto io, Carta da Parati Zig Zag, la potevo avere in 36 colori diversi! 

Per la prossima volta ho già un'idea per la casetta di mia mamma, anche se Beatrice mi ha pregato di ordinargliene una per la sua cameretta. Vedremo! Nel frattempo vi lascio il video qui sotto, della trasformazione della mia cucina. Trasformare casa non è mai stato così "semplicertente" (semplice + divertente)! ;)



~  Decochic ~
Per informazioni: info@decochic.it

potete trovarlo anche su:

Vita in campagna

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Il tempo sembra essersi fermato. Mi sveglio di mattina con le prime luci del giorno e come gli spifferi di aria fresca che entrano da queste vecchie finestre, mi sveglio frizzante. La campagna ha i suoi ritmi e guai a cambiarli. Mentre tutti ancora cercano il caldo del proprio giaciglio, indosso una vecchia vestaglia appartenuta alla nonna e vado in cucina. A farmi compagnia è Romeo che si struscia languidamente sulle mie gambe. Evidentemente la caccia di questa notte non è andata a buon fine perché reclama cibo e la sua scodella è vuota come il mio stomaco che comincia a brontolare. 

Sono fatta così: da che ho ricordi, non posso far passare più di dieci minuti dalla mia sveglia senza far colazione che la mia pancia comincia a lamentarsi e non sono brontolii innocenti e delicati no no. A volerli paragonare a qualcosa assomigliano al ronfare di un prozio della mamma. Quando ci viene a trovare in campagna e pranza insieme a noi, dopo aver saziato l'animo e lo spirito, si accomoda nella "sua" poltrona sotto la finestra e in men che meno ha inizio un magico concerto. 

Il mio stomaco borbotta e mi ricorda che non devo perdermi in ciance, qui c'è una ricca colazione da preparare, ma prima c'è Romeo da sfamare altrimenti con il continuo miagolio sveglierà tutta la casa. Metto una fettina di pane in bocca e verso un po' di crocchette nella sua ciotola. Mi piace questa routine quotidiana. In questi momenti ci sono io, Romeo, gli scricchiolii della vecchia casa in cui viviamo d'estate e la campagna che si sta svegliando. Anzi, a dirla tutta il mio vicino di casa Roberto lo sento già armeggiare con il suo trattore che questa mattina sembra essersi messo d'accordo con il mio stomaco e continua a borbottare facendo borbottare ancora di più il povero Roberto che di meccanica non ci ha mai capito niente.

Appena si sveglierà Luigi gli chiederò di andargli a dare una mano. In due forse riusciranno a cavare un ragno dal buco e per la pace delle mie orecchie, far smettere questo rumore insolente. D'un tratto sento due piedini veloci che corrono verso di me e due manine che mi stringono le gambe. Mathilde si è svegliata e reclama subito il suo bacio del buongiorno. Con gli occhietti color del sonno e quel suo corpicino caldo la stritolo in un abbraccio e nascondo il mio naso nelle pieghe del suo collo. Odora di buono. Amore non crescere mai, promettilo. La metto a sedere sul tavolo e le chiedo se vuole aiutarmi a preparare la colazione per quei due dormiglioni di papà e Beatrice. 


Pane, marmellata, frutta fresca e la mia immancabile tisana sono in tavola. Manca solo il caffè, a minuti sarà pronto. Romeo, che si era messo a poltrire sulla sua sedia preferita scappa infastidito dopo che Mathilde gli ha regalato una delle sue delicate carezze. Quella bambina è tanto piccina, ma ha la forza di un gigante. Mentre formulo questi pensieri sento il tamburellare di passi per le scale: i due dormiglioni si sono finalmente svegliati. La piccola peste corre verso il suo papà ed io verso il caffè nelle tazze. Un bacio tra i capelli mi dice che mio marito è arrivato, mi volto e il suo sorriso mi dà il buongiorno. Buongiorno anche a te amore. Lo sarà ancora per poco però, c'è da andare ad aiutare Roberto che sta litigando con il suo vecchio trattore.

Ma lui è felice oggi. La campagna ti regala anche questo. C'è un imprevisto? Non ci sono problemi. Un piccolo disguido? Oh cosa vuoi che sia. Beatrice e Mathilde si giocano l'ultima fetta di pane, hanno le mani impiastricciate di marmellata e fra poco mi aiuteranno a impastare. Qui il pane sembra sparire alla velocità della luce. Oh suona il campanello, chi sarà a quest'ora? Non può che essere il nostro vicino. Si presenta con il cappello in testa e la fronte lucida della fatica di voler tenere un vecchio trattore malfunzionante. "Amore mi vesto e vado ad aiutarlo così oggi andiamo al fiume". E fiume sia. 

Indosso ancora la vestaglia, le bimbe sono in piedi sulle loro rispettive sedie e stiamo impastando. Veramente Beatrice e Mathilde stanno impastando, io mi sono fermata. Sto cercando di fermare questo momento, di memorizzare questo attimo, prezioso tra una decina di anni. Le sento ridere e chiacchierare ma non le vedo e non le ascolto veramente. Ho scattato, ho immortalato questo preciso istante. Su Sarah datti una mossa altrimenti anche il fiume oggi salterà. E se saltasse anche oggi c'è qualche problema? Assolutamente no, qui i problemi non esistono.

Oggi ho voluto regalarvi questa storia nata di getto dal frutto della mia fantasia. Sì Sarah sono io, Gigi è Gigi, Beatrice è Beatrice e Mathilde è Mathilde con le manine sempre appiccicose di marmellata. Anche la campagna è sempre la mia amata campagna e queste foto mi hanno ispirato questa storia. Buon martedì amici. 

Una giornata di corso shabby

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L'estate è alle porte e i corsi di tecnica shabby e industrial chic in programma sono quasi giunti al termine. La prossima domenica sarò in provincia di Macerata e più precisamente a Morovalle, nel bellissimo laboratorio creativo di Arianna, dove la tecnica shabby e quella industrial chic s'incontreranno per un corso unico nel suo genere. Chi mi conosce sa che non sono mai stata una da "pizzi e merletti" ed è per questo motivo che lo stile shabby non l'ho mai inteso troppo romantico, melenso né tanto meno una "roba" tutta cuori e colori pastello. Lo stile shabby, quello genuino, quello originale è qualcosa di talmente bello che è in poco tempo è riuscito a farsi conoscere su larga scala e non solo dal popolo americano, veri pionieri della parola shabby.

Il problema è che quando è arrivato da noi, per renderlo più commerciabile possibile lo hanno trasformato in qualcosa che di shabby ha veramente poco a che fare. Ed è così che gli asciugamani con il bordino di pizzo sono diventati shabby, così come lo sono diventate le tovaglie a quadretti e le tendine coi cuoricini. Ma davvero pensate che siano shabby questi oggetti? Dai, sono sicura che non ci credete nemmeno voi. Ho sempre cercato di far capire che il valore di questo stile sta nella sua autenticità e da alcuni anni mi impegno per spiegarlo e insegnarlo durante i corsi che tengo. Tutte le giornate di corso cominciano con una parte teorica, infatti una delle prime cose che faccio appena dato il buongiorno, è quella di distribuire una penna e un quadernino su cui ogni iscritto può prendere appunti. 

La parte teorica prende gran parte della mattina e si parla delle differenze del legno e dei vari approcci che dobbiamo utilizzare quando davanti a noi troviamo superfici differenti. Faccio molti esempi reali che cominciano spesso con: "Siamo in un mercatino dell'usato e troviamo quel mobile che da tanto tempo sogniamo, ma è già pitturato e molto rovinato, come possiamo procedere"? Oppure: "In casa ho un mobile in laminato, non mi piace più e voglio trasformarlo, da cosa comincio"? Insegno che materiale bisogna acquistare e cosa in casa non può mancare se vogliamo cominciare a trasformare casa: quali sono i pennelli migliori, quali pitture diverse comprare (smalti, pitture murali...), quali cere scegliere e come utilizzarle nel miglior modo possibile. 

E poi ci sono le domande che mi fate e finite queste distribuisco carta a vetro a tutti e si comincia a carteggiare insieme. Il tempo rimanente è dedicato alla parte pratica e serve per portare a termine la decorazione sul mobiletto. È così bello vedere trasformare in una sola giornata tanti mobili! Ultimamente non faccio quasi mai foto durante i corsi, ma mi ricordo di ogni pezzo decorato. Per questa domenica 4 giugno ci sono ancora alcuni posti disponibili e potete prenotarvi semplicemente scrivendomi a sarahtognetti@yahoo.it. Allo stesso indirizzo mail potete richiedere tutte le informazioni che volete. Forza, è giunto il momento di trasformare casa! ;)

Photo by Arianna Ortolani

Tessuti in lino grezzo

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È strano, c'è stato un momento in cui tutto era calmo e credevo di essere guarita. Non avevo più strane idee, non avevo più voglia di rivoluzionare casa neanche solo un pochino, quel pochino che bastava a rendere felice me e a cambiare volto lei. Ma non sono guarita, è stato solo una calma momentanea dovuta forse alla primavera, ai pollini, al caldo a cui non sei ancora abituata. No tranquilli amici, sono tornata ad essere la stessa ragazza con mille idee in testa che vorrebbe cambiare cucina un giorno sì e l'altro pure! ;)

Ieri sera Gigi ed io abbiamo prenotato (finalmente) dove dormire in Grecia. Se aspettavamo ancora un po' era meglio partire direttamente col sacco a pelo. No no ma svegliati sempre all'ultimo Sarah! Cosa c'entrano queste cose con il post di oggi? Assolutamente nulla, lo sapete quanto ami divagare e raccontarvi un po' della mia vita. Ieri pomeriggio ad esempio stavo lavorando al computer scrivendo alcuni post per l'imminente uscita del nostro nuovo blog (mio, di mio fratello e di mia mamma) The Vegan Family e ad un certo punto, non ricordo neanche bene per quale motivo, mi sono ritrovata su Pinterest ad ammirare immagini, immagini che fanno sognare e che fanno male allo stesso tempo. Mi capite vero?

Da una foto passi ad un'altra foto e in poco tempo navigavo in case splendide dai colori chiari con queste tende di lino grezzo fluttuanti, la brezza che entra dalle finestre aperte, il raggio di sole che scalda il pavimento. Beh in quel momento ho capito di essere guarita dalla mia momentanea tranquillità e mi è venuta voglia di cambiare le tende delle camere da letto. Tra l'altro pensavo che da quando ho montato quelle che ho tuttora, non le ho mai (e dico mai badate bene) cambiate. Incredibile! Nelle camere ho delle banalissime tende di lino Ikea, carine eh per l'amor di Dio, ma è giunto il momento di cambiarle.

Così sono andata a trovare la mia amica Francesca di Succi Arredamenti che in quanto a novità per la casa è sempre aggiornatissima e infatti ho trovato proprio le stesse tende che un minuto prima mi facevano sognare su Pinterest. Mi sono innamorata delle tende Levant, in puro lino ispirate alla filosofia del vivere lento. È una collezione di tende elegante e discreta, preziosa nella qualità del filato e nella trama e si possono scegliere in molti colori, chiari, leggeri e polverosi. Proprio come li cercavo io. Il problema adesso è solo uno: quale colore scegliere? Aiuto!

Photo by Romo

Via Bufalini 32/B
47121 - Forlì
Telefono: 0543.32272
Info: succi.arredamento@gmail.com

È online The Vegan Family

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Ci siamo amici, The Vegan Familyè finalmente online! Ebbene sì, per chi ancora non lo sapesse, da qualche mese ho lavorato a questo nuovo blog che vede riuniti me, mio fratello David e nostra mamma. Di cosa parlerà TVF? Non solo di cucina, ma di tantissime altre cose che ruotano attorno al veganesimo, alla salute e alla natura. Sul blog vi attendono già tante ricette e poi ci siamo noi tre con le nostre storie e le nostre esperienze. Da quanto tempo ho atteso questo momento e poter dire "Ehi amici andate a vedere il mio nuovo blog, è finalmente online", è una cosa che mi riempie di gioia. Lavorare al progetto di un qualcosa che per mesi rimane "nascosto" agli occhi di tutti è bellissimo, ma è anche tanta la voglia di avere dei confronti, di mostrare a tutti il tuo percorso e il tuo nuovo stile di vita. 

Ieri eravamo tutti e tre eccitatissimi (io veramente ero anche un po' sullo sclerotico andante!) e Leonardo, Santo Leo mi è stato vicino fino all'ultimo, accogliendo le mie paturnie con la sua flemma e rendendomi la vita più facile. Chi è Leonardo? È il programmatore che ha reso possibile la pubblicazione di The Vegan Family. Grazie Leo! È doveroso un ringraziamento speciale anche a Daniela, colei che ha creato il logo del blog e che ha fatto le ore tardi assieme alla sottoscritta perché c'era "quella cosa" da spostare un po' più a destra e "quell'altra" da cambiare colore... insomma anche Daniela si è meritata il paradiso, per me è un sì! Ho scelto lo stesso team che scelsi per la nuova grafica di Shabby Chic Interiors un po' come a rimarcare che cavallo vincente non si cambia.

Allora siete pronti di entrare nel mio nuovo mondo? Un mondo fatto di profumi, di natura, di una nuova consapevolezza che mi accompagna da novembre scorso, da quando scelsi di diventare vegana. Non vi preoccupate non cerchiamo adepti né seguaci, non vogliamo istillare sensi di colpa o additare chi non è vegano. Non siamo estremisti e rispettiamo le scelte diverse dalle nostre. Crediamo tanto in quello che stiamo facendo e ci teniamo a condividerlo con voi, se qualcuno vorrà farci compagnia in questo cammino saremo solo che felici. Un abbraccio a tutti.

Photo by Sarah Tognetti

Giugno il mese della bellezza

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Giugno è un mese bellissimo. I giorni sono lunghi anzi lunghissimi. La sera si riesce a cenare in giardino con la luce del tramonto e il cielo che piano piano si tinge di mille colori. Il caldo non è soffocante, ma l'estate è alle porte e si riescono a godere bagni in mare senza gelare. E poi ci sono le ciliegie, le pesche succose, la fine della scuola, le lucciole e gli aperitivi sulla spiaggia. I vestitini sempre più corti, il tè freddo, i gelati a ogni ora perché si sa il gelato fa bene, i finestrini abbassati mentre si va in macchina e il vento che ti scompiglia i capelli, la musica a tutto volume perché altrimenti non senti niente.

Il mio giugno è iniziato con un bel conto alla rovescia perché a fine mese si parte per la Grecia: Santorini, Milos e Paros le isole che visiteremo. Sto sognando quel mare azzurro in cui mi tufferò. La sveglia non è più una sveglia, ma solo un orologio che mostra l'ora. Con la fine della scuola è terminata la stagione della "sveglia è tardi, muovetevi a fare colazione, sbrigatevi che bisogna andare a scuola". La parola dell'anno per questa estate è: godiamocela! Chi lo sa, il prossimo giugno potremmo non essere più in Italia a goderci il mare quindi per quest'anno è obbligo fare il pieno di bellezza. Bellezza di paesaggi, bellezza di certi momenti, bellezza di persone con cui stare insieme. 

In questi giorni escono le pagelle, ho due visite in programma per Bea, devo finire di pitturare il nuovo tavolo del giardino che ha costruito Gigi qualche settimana fa e giovedì sera si parte per Livigno. Domenica mattina il marito spericolato partecipa a una gara di trail running e le sue donne hanno deciso di essere con lui quando taglierà il traguardo. Nel frattempo ci godremo un'altra faccia dell'Italia (l'alta montagna) con la speranza che non faccia troppo freddo. Che dite mi devo portare il pigiamone felpato? Ormai ho fatto la muta come le bisce e se facesse troppo freddo ho paura di "seccare" dal freddo.

Per chi non lo sapesse ancora, perché si è perso tutti i post relativi a questa mega e sensazionale notizia (!), da venerdì' scorso è finalmente online il mio nuovo blog The Vegan Family. Mio, di mio fratello e di mia mamma. Se non sapete ancora di cosa si tratta (anche se dal titolo è facile capirlo), correte a visitarlo. Io non voglio dirvi nulla, per questa volta preferisco farvelo scoprire da soli. Fra poco uscirà una nuovissima ricetta, pronti per cucinare con noi? 



CasaFacile Special Edition

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Scrivo questo post con il sorriso sulla faccia e la bellezza negli occhi grazie allo scorso weekend. Giovedì sera siamo partiti tutti e quattro, direzione Valtellina. Giusto il tempo di acclimatarci che sabato arrivavamo a Livigno, nella splendida Livigno oserei dire. Chissà perché avevo sempre pensato che fosse una località puramente "commerciale" e per niente speciale. Oh come mi sbagliavo! Beh sì, da un lato è vero, ci sono talmente tanti negozi che manco il centro commerciale vicino a casa mia, ma vogliamo soffermarci un attimo sul paesaggio? 

Il verde brillante delle montagne (e che montagne) che abbracciano l'azzurro del cielo. Una cosa meravigliosa! Tra l'altro siamo stati fortunatissimi perché abbiamo beccato dei giorni bellissimi: cielo terso e sole splendente. Domenica Gigi ha partecipato alla Livigno Skymarathon e dopo 7 ore e 14 minuti ha finalmente tagliato il traguardo. Gli ultimi 20 metri percorsi con Beatrice e Mathilde per mano che gli hanno dato la spinta finale, che emozione! Grande amore!

Ritornando verso casa abbiamo deciso che torneremo sicuramente in quei posti. Ci prenderemo più tempo per visitare quei luoghi e quelle montagne. Non lo credevo possibile ma la montagna mi ha aperto il cuore. Gigi mi dice che se sono impazzita per l'alta Valtellina mi innamorerò sicuramente del Trentino, ci credete che non ci sono mai stata? Avrei voglia di partire domani stesso e riempirmi gli occhi di quei paesaggi mozzafiato. Chissà come sono belli in questa stagione con i colori brillanti che t'invadono l'anima e chissà quanto devono essere belli con la neve e le luci di Natale. Qui ci vuole un bel piano ferie come Dio comanda! ;) 

Ma veniamo al post di oggi. Avrei voluto scriverlo qualche settimana fa, ma tra una cosa e l'altra non ero ancora riuscita a scattare le foto che mi sarebbero servite per l'articolo, fino a ieri. Quindi sicuramente molti di voi saranno già a conoscenza della Speciale Edizione di Casafacile che è uscita il mese scorso, ma è una cosa talmente bella che se per caso qualcuno se la fosse persa, voglio pensarci io e avvisarlo che è ancora in tempo per acquistarne una copia. 

A questo link è possibile acquistare la vostra copia di CasaFacile Special Edition, le case più memorabili in un'unica raccolta: case dècor, d'architetto, naturali e creative e indovinate un po'? C'è anche la mia casetta! Quando l'ho scoperto ero al settimo cielo, la mia casetta ancora una volta su una delle mie riviste preferite, inclusa in questa raccolta assieme a case veramente pazzesche. È un grande onore per me, una grande gioia. Volete dare una sbirciatina? Eccovi subito accontentati! :)

Photo by Sarah Tognetti

Tutti i cambiamenti nella mia cucina

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Avete dato un occhio al post precedente a questo? Quello in cui vi mostravo la mia casetta sullo Special Edition CasaFacile? Riguardare quelle vecchie foto mi ha fatto venire voglia di rivedere i cambiamenti che sono avvenuti in questi anni nella mia cucina. Mi sono focalizzata solo su questo ambiente altrimenti avrei dovuto prendere ferie per rivedere tutte le altre foto! ;) Non lo avevo mai fatto ed è stato strano vedere le trasformazione che questo ambiente ha subito, tutti i dettagli che sono cambiati: gli oggetti che hanno cambiato disposizione o colore, altri che non ci sono più e altri ancora nuovi che sono entrati successivamente. Li vogliamo vedere insieme?

La prima cosa che mi è balzata alla vista è stato il colore delle pareti e subito dopo il pavimento. I muri del piano terra, inizialmente erano pitturati di un crema delicato, ma quel giallino, anche se molto chiaro mi stufò ben presto. Non passò molto tempo che decisi di imbiancare tutto. E vogliamo parlare del pavimento? La pietra arenaria in questi anni ha subito una vera trasformazione nel colore. Prima era chiara e calda, ora è decisamente più scura e grigia. Adesso sembra un vecchio pavimento in pietra che è stato calpestato miliardi di volte. È sicuramente una delle poche cose che adoro e che non mi ha (ancora) stufato! 

La cucina non hai mai cambiato disposizione ma è cambiata molto ugualmente. Vi ricordate le mensole che Gigi ed io realizzammo? Disegnai su un pezzo di un cartone la sesta con cui creai i reggimensole e sistemammo ad angolo queste due lunghe mensole bianche. Sopra sistemai i miei oggetti preferiti e ogni volta che li guardavo ero felice. Poi piano piano, come spesso succede (a me succede spessissimo), i gusti sono cambiati e da non molto tempo ho deciso di sostituire le due mensole con una unica costituita da una vecchia asse da ponteggio lasciata al naturale. 

Anche il top della cucina è decisamente cambiato. Il colore della pietra del Cardoso inizialmente era grigia. Un giorno chissà perché mi svegliai con la fissa del nero (di fatti c'è stato un periodo che avevo il bancone pitturato di nero) e decisi di scurire il piano. Comprai un prodotto che appena dato era fighissimo, ma che giorno dopo giorno cominciò a venire via a macchie, finché un giorno, stanca di vedere il mio top "macchiato" decisi di rimboccarmi le maniche e con tanto olio di gomito ripulii il tutto. Santo aceto! Il tempo l'ha comunque modificato e anche il top è senz'altro più scuro rispetto a prima.


E la scritta in legno "EAT" ve la ricordate? Da rossa diventò verde acqua ed è uno di quegli oggetti che oggi non ho più. Il piccolo mobiletto a due cassetti poggiato sul top di cucina? Da panna è diventato verde acqua, da verde acqua è diventato nero e ora sinceramente non ricordo neanche più dov'è finito. L'avrò infilato da qualche parte in soffitta. Gli sgabelli di cucina, che comprai a un mercatino dell'usato pagandoli 5 o 6 euro adesso non ricordo bene, ma sono di Ikea), li pitturai subito in verdino chiaro, poi verde acqua (di due tonalità più scure rispetto alla scritta EAT e da qualche mese, dopo l'ultima modifica fatta in cucina, sono di un grigino-azzurro. È difficile spiegarvi bene il colore perché per i mobili di casa mia faccio sempre dei "pastrocchi" mischiando vari colori o aggiungendo ad occhio un po' di bianco e/o di nero per smorzare il colore.

Vi ricordate il tavolo in legno che tenevo in cucina? Ora quel tavolo (appartenuto ai miei nonni paterni e regalo dello zio) è nel mio studio e al suo posto c'è il bancone che abbiamo costruito Gigi ed io. Anche questo pezzo ha cambiato un'infinità di volta colore. Pensate che finimmo di costruire il bancone verso sera, ma la voglia di vederlo terminato era talmente tanta che dopo cena cominciai a pitturarlo. Ero già indecisa sul colore e puntai su quello sbagliato. L'indomani mattina, guardandolo con la luce del giorno, decisi subito di ripitturarlo così lo feci verde salvia. Da verde salvia diventò nero, da nero lo trasformai in blu balena e da blu balena diventò grigino-azzurro. Cinque colori in neanche cinque anni, sono pazza?

Senza contare le volte che ho cambiato colorazione al piano del bancone. Una volta do la cera bianca, un'altra volta do la cera noce, così mi sembra di avere sempre un bancone nuovo. E poi mi piace cambiare la disposizione dei libri di cucina (che ultimamente se ne stanno aggiungendo parecchi), della bilancia (la stessa che mi segue ad ogni trasloco), della mia vecchia mattonella esagonale su cui ho appoggiato sale, olio e aceto e di altre "cavolate" che mi piace spostare per la felicità di mio marito che ancora oggi mi chiede dov'è quello piuttosto che quell'altro. Anche l'armadio appartenuto ai miei bisnonni ha cambiato colore, ma solo due volte! Eheh!

Avete visto che trasformazioni? Il colore gioca un ruolo importantissimo nei cambiamenti e il bello è che è super economico e veloce. Per dare un volto nuovo a un ambiente non servono grossi interventi, non serve il muratore o l'imbianchino basta avere un po' di pazienza e buona manualità. Pazienza perché potrebbe essere che per due o tre giorni (dipende dalla vostra velocità, dalla mole del lavoro e da quanto tempo dedicate a questo lavoro) vi dovrete accontentare di mangiare...come dire...un po' accampati, ma è una cosa momentanea. Buona manualità perché se non avete quella faticherete il triplo, sarete insicuri e il rischio di sbagliare quando si è insicuri è il doppio. 

Però io penso che per avere una buona manualità ci sia il bisogno di allenarsi e se non ci si allena come si potrà mai ottenerla? È proprio sbagliando che si impara, se sognate di cambiare la vostra cucina ma non fate mai niente per provare a farlo come potreste farcela? Bisogna cominciare ad avere confidenza con il pennello, provare a pitturare qualche mobiletto di poco conto e provare, provare e riprovare finché non sarete soddisfatti del risultato. E se il problema è vostro marito che non vi dà fiducia o peggio ancora vi vieta di fare cambiamenti nella vostra casa, mandatamelo da me che ci penserò io a fargli due discorsetti! ;)


Photo by Sarah Tognetti

Allestire una tavola estiva

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Qualche giorno fa mi sono divertita ad allestire una tavola per poi farne un post per The Vegan Family. Sì perché il nostro nuovo blog, mio, di mia mamma e di mio fratello non parla solo di cucina vegana. Tratta argomenti sicuramente relativi al veganesimo e quindi non solo ricette, ma si parla anche di lifestyle, di interiors, legato al mondo della cucina e di tanto altro. E poi con questi nuovi piatti avevo troppa voglia di allestire una bella tavola super colorata. 

Sono andata dal fiorista a comprare un bel mazzo difiori colorati e lui non era preparato a questa cosa perché di solito compro fiori dai colori tenui: bianchi, rosa pallido, verdini, pesca, ma non avevo mai comprato un miscuglio di fiori così diversi tra loro. Quindi è stata una sorpresa per tutte per due. Per lui perché era la prima volta che gli chiedevo un mazzo del genere e per me perché non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto. Mi è subito sorta spontanea la domanda: "Ma perché non l'ho fatto prima"?

Adoro quel nuovo servizio di piatti (ve ne parlo sul blog TVF) e i colori dei bicchieri. È una tavola estiva, allegra e fresca. L'ho già riproposta una sera quando sono venuti a cena da noi dei miei cugini, ma al posto dei bicchieri colorati avevo utilizzato dei barattoli di marmellata. Avete presente quelli ottagonali delle marmellate Rigoni? Mi piacciono un sacco quei vasetti, così ho deciso di riutilizzarli in questo modo. Ero uno spreco buttarli via. Vi lascio in compagnia di qualche scatto, se volete vedere il servizio intero correte a leggere il nuovo post sul blog The Vegan Family! :)

Photo by Sarah Tognetti

Vacanze in Grecia

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Se tutto va bene (scrivo così perché sono un po' scaramantica), oggi dovrei essere in vacanza nella mia amata Grecia. Dico dovrei essere perché al momento, mentre sto scrivendo questo post programmato, sono ancora seduta alla scrivania del mio studio, mancano ancora cinque giorni alla partenza e da qui a là potrebbe passare un sacco di acqua sotto i ponti. Ma siamo ottimisti dai, facciamo che mentre mi leggete io sono da poco arrivata in spiaggia (o data l'ora in cui programmerò l'uscita del post, è facile che sia ancora sotto le coperte a fare la nanna), facciamo che mi sto spalmando le spalle di crema solare, anzi sarà compito di mio marito far sì che la mia pelle non si bruci e facciamo che sia circondata da tanta bellezza che mi dimenticherò di avere un blog, di avere un lavoro e decida di campare facendo l'artista di strada ma viaggiando per il mondo. 

Scusate la mia mente ha vagato troppo! ;) È che se guardo queste foto, le foto che ho scelto per questo post, è facile sognare e liberare la fantasia. La mia poi, se solo le do un po' di corda galoppa come un fulmine! Era da tanto tempo che volevo tornare in Grecia con la famiglia e finalmente ce l'abbiamo fatta, siamo partiti (o partiremo, leggete come volete) per Santorini il 28 giugno. Veramente il mio sogno sarebbe stato di visitare le isole Sporadi (avete presente le località dove è stato girato il film Mamma Mia?), ma da quest'anno hanno messo un volo diretto Genova-Santorini ed era un'occasione da non perdere. Le Sporadi le visiteremo la prossima volta, anche perché non è che le Cicladi mi facciano così schifo eh!

Staremo a Santorini per 5 giorni, da lì viaggeremo verso Paros per altri 5 giorni e infine soggiorneremo a Milos per altri 5 giorni. Le bimbe sono emozionantissime per la partenza, io al momento ho solo l'ansia di fare le valigie e riuscire a farci stare dentro tutto. Fortuna che Gigi è stato previdente e ha aggiunto oltre al bagaglio a mano, un altro per la stiva. Due giorni fa (era quindi il primo giorno d'estate) ero a computer a lavorare, le bimbe già dormivano e Gigi se ne stava in salotto spaparanzato sul divano anche lui a PC. A un certo punto sento dire: "Oh-oh". Quel oh-oh negativo, da brutta sensazione che mi ha messo un brivido addosso. Mi chiama, vado in salotto.

Esordisco: "Che c'è"? 
Lui: "Abbiamo un problema. Lo sai che l'appartamento che abbiamo affittato a Milos non arriva la strada? C'è una scala di 10 minuti da fare a piedi".
Mi prende un colpo e già mi immagino la scena mentre io mi sciolgo su per le scale, mi viene un infarto in mezzo a sta cazzo di isola, l'ambulanza non arriva e io muoio: "Cosa cosa"? Ho paura che sia uno scherzo di pessimo gusto: "Mi stai prendendo per il culo vero"?
Lui serafico: "No no guarda qui"e mi volta il pc per mostrarmi la scalinata dell'inferno.
Non ho mai pregato, ma in quel momento ho cominciato a farlo: "Abbiamo ancora tempo per disdire"?
Lui: "Aspetta che guardo". Passa un minuto, forse 30 o 40 secondi in cui ho trattenuto il respiro poi mi dice: "Sì, abbiamo ancora 23 ore per disdire"

Cioè capite che avrò incubi per altri tre mesi grazie a questo episodio? In questi giorni ho già sognato qualsiasi cosa: che non partiva l'aereo, che perdevo i biglietti del traghetto, che veniva uno tsunami... uno strazio! Alla fine siamo riusciti a trovare un appartamentino carino dallo stile tipico della Grecia, vicino al centro di Adamas. Fiuuu, pericolo scampato! 

Foto copertina 1. 2. 3. 4. - Collage 1.2.3.4.5.6.

Ricomincio da zero

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Ricomincio da zero. Perché un titolo del genere? Perché mai come in questo periodo avverto il bisogno di cambiare. C'è chi vive benissimo facendo le stesse cose tutti i giorni, c'è chi invece sente la necessità di trovare nuove ispirazioni e nuove idee in progetti, anche se piccoli e semplici. Voglio rivalutare il blog, voglio farlo rinascere perché se è vero che ancora oggi nascono blog ogni giorno, è anche vero che in Italia sta andando a morire il fatto di leggere il blog. La gente non ha tempo di leggere, è più facile farsi abbagliare da una bella foto su Instagram. È più facile ascoltare un video mentre si sta facendo qualcosa piuttosto che leggere un blog. Beh io non ci sto, voglio ritornare alle origini, voglio ricominciare da zero. 

Questo pensiero fresco fresco l'ho partorito giusto due giorni fa quando dopo non so quanto tempo (saranno stati anni), mi sono imbattuta in un blog e ci sono rimasta attaccata per due giorni, salvandomi, come si faceva un tempo, duemila foto in una cartella su PC (sì perché non è la stessa cosa che averla su Pinterest). E la cosa buffa è che questa blogger svedese la seguo già da alcuni mesi su Instagram, ma mai ero stata sul suo blog. Perché? Com'é potuto accadere? Da quando si è cominciato a dare più importanza a una bella foto "sbrilluccicosa" anziché al blog, contenitore di idee, pensieri e progetti? Ho provato a darmi delle risposte e sono giunta alla conclusione che il tran tran quotidiano non c'entri niente. Eh no cavolo quello c'era anche prima! 

Potrebbe essere colpa proprio di internet che oggi è sempre più veloce e vuole tutto-subito a portata di click e che con questo comportamento ci siamo disabituati a leggere? Potrebbe essere colpa nostra che ci siamo lasciati abbindolare da immagini accattivanti su altri social (vedi Instagram) che di vero non hanno nulla? Conosco profili che postano foto studiate settimanalmente. Al lunedì mi sveglio e programmo tutti i post relativi alla settimana, mi vengono i brividi solo a pensarci. Come cavolo siamo arrivati a questo? Com'è potuto accadere che ci siamo lasciati infinocchiare in questo modo?

Il blog rimane il contenitore di idee, progetti e pensieri per eccellenza. Ok non ti piace più una persona e la smetti di seguire, ma questo è un altro discorso. Qui si sta parlando di un grande esodo di massa, la gente che leggeva i post dov'è finita? Non ci voglio credere che tutte queste persone preferiscano seguire profili che di vero non hanno nulla. Come mi comporto io con IG? Diciamo che posto quasi tutti giorni una foto, ma non mi faccio problemi a lasciare correre anche diversi giorni senza postare nulla. I post non li programmo. Le foto che carico, quando le carico, sono foto della giornata o di uno o due giorni prima e mi servono per raccontare o descrivere una situazione. Questo per me è Instagram.

Photo by Sarah Tognetti

Da quando sono tornata dalle ferie ho avuto solo un pensiero fisso: mollo il blog per l'estate e a settembre si vedrà. Ma cavolo no! Cavolo non voglio farlo. Preferisco farmi il culo questa estate, postare più volte alla settimana per far capire ai lettori che il mio blog è vivo, che i blog sono vivi e hanno tanto da raccontare. Il mio senz'altro ha ancora tante cose da dire, anzi, da due giorni, come prima vi dicevo, mi è tornata quell'ispirazione che avevo all'inizio e che con il passare degli anni era un po' scemata. 

Ora ho in testa di cambiare di nuovo la grafica del blog perché per affrontare quello che dovrà affrontare, avrà bisogno di un abbigliamento adeguato. Voglio provare a cambiare l'editing delle foto e sperimentare cose nuove, voglio provare a raccontare di più il quotidiano raccontando i voli pindarici che fanno i miei pensieri, intervallando tutto questo ai soliti articoli che hanno accompagnato Shabby Chic Interiors in questi anni. Eh sì amici, ci sarà anche spazio dedicato agli sponsor mettetevi il cuore in pace. Chi possiede un blog e lavora con esso è normale che sia così. Ma è anche normale che un blogger rinunci a proposte (anche remunerative) perché con il proprio stile non c'entrano nulla. Per me è così, lo è sempre stato. Quante volte mi hanno contattata aziende, facendomi proposte allettanti, ma ho dovuto dire di no perché la mia faccia, il mio blog con il loro prodotto non c'entrava nulla? Diverse volte, credete.

Ora non voglio divagare, anche se mi piace mettere i puntini sulle i e approfondire alcuni aspetti di noi blogger che in molti ancora non comprendono. Il blog non andrà in ferie quest'estate se non per le due settimane a cavallo di Ferragosto. Il blog è vivo, i blog sono vivi gente, riprendete a leggerli. Imparate a riconoscere le storie vere degli autori che scrivono sui propri blog, non tutti sono marchettari, anzi se devo dirla tutta, nell'interior, anche volendo, è difficile essere marchettari. Fosse moda/fashion sarebbe un altro conto, ma in Italia, a noi interior bloggers chi ci caga? Nessuno ve lo dico io!

Non leggo mai gli oroscopi ma se verso la fine dell'anno, mi capita tra le mani una rivista con il nuovo oroscopo dell'anno, lo leggo curiosa. Il mio diceva che quest'anno sarebbe stato un anno pieno di idee. Talmente tante idee che avrei fatto fatica a capire quale portare avanti e quale invece lasciare perdere. Beh la cosa mi aveva un po' spaventato lo ammetto. Diciamo che è sempre stata una mia pecca il fatto di avere tanti progetti in testa, ma di riuscire a realizzarne nemmeno la metà. Quindi sì, l'oroscopo mi aveva lasciato l'amaro in bocca. Ma oggi sono qui a scrivere nero su bianco: fanculo all'oroscopo! Ho tante idee per questo blog e voglio realizzarle tutte. Mi fate sentire che non sono da sola in questo cammino? 

P.S. Ieri sera ho scritto un brevissimo riassunto di quello che sarebbe stato il post di oggi e beh, voglio ringraziare le persone che con i loro messaggi mi hanno fatto sentire il loro affetto e sostegno. Mi hanno spronato a fare meglio e ad andare avanti. Grazie di cuore a tutti voi, vi meritare un grande abbraccio! 

La mia nuova camera da letto

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Buongiorno amici avete letto il post di venerdì scorso? Se non lo avete fatto correte a leggerlo - qui il link - (se non lo fate vi becco eh!), mi piacerebbe ascoltare i vostri pareri perché è un tema che mi sta molto a cuore: far rinascere il blog, farlo tornare alle origini. Mi voglio mettere d'impegno perché penso che i blog non devono morire, sono la parte più vera di noi, sono ricchi di contenuti, idee, pensieri e progetti. Sono veri e non leggerli è un sacrilegio. Anzi, tra non molto sarà considerato reato non farlo. La pena varia dai 2 ai 12 mesi di detenzione e per punizione dovrete leggere tutti i post del blog, dal primo all'ultimo. Che nel mio caso equivarrebbe a oltre 1515 post! In quasi dieci anni blog, ho scritto parecchio! ;)

A parte gli scherzi, sappiate che da oggi in poi Shabby Chic Interiors sarà più presente, vi romperò talmente le scatole che non ne potrete più! ;) Oggi voglio farvi vedere la mia "nuova" camera da letto. Non ricordo sinceramente quando l'ho rivoluzionata, ma sono passati sicuramente un po' di mesi. E pensare che per terminarla devo ancora finire alcuni lavoretti come fissare le due librerie e montare un pannello che gli faccia da schiena. Andiamo con ordine. L'idea di girare il letto mi è venuta quando, stanca di non sapere più dove "infilare" vestiti e scarpe, ho capito che girando il letto avrei acquistato spazio per una libreria/scaffalatura dove avrei potuto riporre le mie scarpe. Così facendo l'armadio si sarebbe svuotato lasciando più spazio ai vestiti. Semplice no?

Non avevo molte soluzioni perché o giravo il letto sotto la finestra o lo mettevo nella parete opposta ad essa. Una mattina di qualche mese fa, sola soletta a casa, pian pianino ho cominciato a spostarmi tutti i mobili. Dopo aver perso almeno due litri di sudore ho capito che il letto sotto la finestra faceva al quanto schifo (e sono stata fine perché schifo non era la prima parola che mi è venuta in mente). Dopo altri due litri di sudore e cristi vari, la camera aveva nuovamente assunto un aspetto decente mettendo il letto come da soluzione n° 2. Ma mica ho spostato solo il letto eh? Che già da solo pesa tre quintali (anche perché non avevo voglia di svuotarlo e pesava veramente un mucchio), no no, ogni volta che cambiavo posto al letto, spostavo anche l'armadio in stile chippendale che a voi piace tanto. Ovviamente anche quello pieno di vestiti. Un genio sono!


Una volta trovato posto al letto ho pitturato la parete che tempo fa avevo decorato con il rullo decorativo, ricordate? Mi ero stancata di quel disegno e di quel colore, insomma mi ero stufata di tutto e non vedevo l'ora di imbiancare. Come terza cosa ho eliminato la porta che avevo come testata del letto. Lo so che tanti di voi mi vorrebbero fustigare per questo, ma che ci volete fare? Ero stufa anche di quella ormai. Subito dopo ho pitturato una parte della parete su cui appoggia ora il letto, cambiato i comodini (anche perché le due cassettiere Ikea che avevamo prima, col cavolo che ci stavano) e proprio in questi giorni sono riuscita finalmente ad andare da Tiger, comprare alcune cornici e appendere ad angolo, le quattro illustrazioni di Amanda Shadforth che amo da impazzire. 

Vi ricordate che giovedì scorso vi avevo mostrato una piccola anteprima del collage (posso chiamarlo collage o fa tanto vintage?) fatto assieme a Valentina? Beh alla fine l'ho sistemato sopra al mio comodino. Mi piace un casino, ma ho un'altra idea solo che per realizzarla devo prima montare un pannello dietro alle librerie così posso trasferire il collage lì e sistemare questa ideuccia al suo posto. Cosa ne dite vi piace la mia nuova camera da letto? 

Photo by Sarah Tognetti

Pizza vegan, Ikea e animo green

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Un giorno qualunque di un'estate calda e piena di vita. Le bimbe in "villeggiatura" dalla nonna per l'intera settimana e Gigi ed io a fare i fidanzatini. A fare discorsi stupidi senza doverci trattenere e a ridere per ogni scemenza che esce dalle nostre bocche. I sorsi di vino bianco bevuti in giardino con le rane e le cicale a tenerci compagnia. E poi le stelle e i nostri abbracci. Ieri mattina sono dovuta uscire per alcune commissioni. Rientrata tardi non avevo voglia di cucinare niente, così ho messo in forno una pizza vegan surgelata e il pranzo era pronto in dieci minuti. 

Nel frattempo ho ripreso in mano il libro di Jonathan Safran Foer, Se niente importa perché mangiamo gli animali?, e devo dire che leggere quelle cose fa sempre un certo effetto. Ho cominciato a sistemare lo studio, ma ho lasciato perdere dopo cinque minuti perché mi sono ritrovata tra le mani una rivista - The Pill Magazine - presa lo scorso inverno nella palestra d'arrampicata dove vanno Gigi e Bea, dove c'è una bellissima intervista a Christian Watson fondatore del progetto 1924US. Se non lo conoscete su Instagram dategli un'occhiata, io lo seguo da diversi anni e le sue foto mi fanno impazzire. 

Christian è un collezionista creativo, un fotografo, un illustratore. Condivide nel suo profilo IG i disegni e i ricordi che accumula dai suoi viaggi e dalle sue escursioni. Ciò che lo circonda diventa il tema centrale della sua espressione artistica, un'opera piena di carattere e autenticità attraverso l'uso di strumenti tradizionali. Egli stesso, dai suoi tatuaggi agli abiti vintage che indossa ne fa parte a pieno titolo. Il progetto 1924US si tratta di una raccolta straordinaria di oggettistica e attrezzatura d'epoca.


Il campanello della porta ha suonato e il corriere mi ha recapitato un pacco che attendevo da giorni. Dovete sapere che non molto tempo fa mi sono innamorata di un piatto visto su Instagram. Chiedendo lumi alla mia enciclopedia umana (che di nome fa Valentina), ho scoperto che questi piatti facevano parte della collezione Jassa di Ikea. Ho fatto dei salti giganti per la felicità, ripiombando a terra in un battibaleno quando ho capito che di quella collezione non è rimasto quasi più niente.

Effettivamente ripensandoci bene, c'è stato un giorno di marzo in cui ho "inciampato" da Ikea ed ero insieme a Gigi. Ho scritto inciampato perché quando sono con lui mi tocca correre i 200 metri da quando entriamo dalla porta girevole fino a che non raggiungiamo le casse e quella volta, per sbaglio, sono capitata davanti all'esposizione dei cuscini Jassa riuscendo a prenderne al volo ben quattro tra un passo e l'altro. 

Non essendoci più ritornata mi ero persa quei piatti meravigliosi. Eh no cavolo sia mai! Almeno uno, un misero piattino dovevo averlo. Così mi sono messa a cercare in rete e ho trovato un set (piatto piano e piatto fondo) su Ebay.com. Oggi finalmente sono arrivati. Ma quanto sono belli questi piatti? (Se qualcuno di voi avesse un servizio da sei e non sapesse cosa farsene sappia che sono disposta a pagare oro per averlo).


Una volta lavati i piatti mi sono dedicata a un'attività tutta Green. Dovete sapere che da un po' di tempo a questa parte ho scoperto di avere il pollice verde (un tempo lo chiamavo pollice nero), mi dà delle grandi soddisfazioni e la cosa mi stupisce tutt'oggi. Nei giorni scorsi, mentre navigavo tra un blog svedese e l'altro mi sono trovata davanti a questa foto e ho avuto illuminazione: anch'io volevo incorniciare una finestra con del verde rampicante.

Stamattina tutta felice entro dal mio fiorista di fiducia e gli chiedo: "Ehi ciao, che piantina rampicante mi dai da tenere in casa?", lui mi dice che ha solo il Pothos, al che decido di prendere quello finché non trovo qualcosa di più particolare. Amiche e amici green, che pianta mi consigliate di acquistare perché possa incorniciare la finestra? Il Pothos mi piace, mi piace tantissimo e ne ho la casa piena (anche perché è una delle poche piante che mi resiste), ma lo trovo così scontato. Vorrei qualcosa di più particolare ecco. 

Sono salita in cima a un sgabello e ho piantato quattro chiodini su cui ho fissato due fili dopo di che ho preso i rametti più lunghi della piantina e glieli ho fatti girare attorno. Ora non vedo l'ora che cresca. Il fiorista mi ha detto che ci metterà poco a raggiungere la sommità della finestra perché è una pianta a crescita veloce. Speriamo. Il mio angolino urban jungle sta crescendo, vi piace? A me piace molto la sistemazione momentanea della piantina (non ricordo il nome pardon) che ho appoggiato un secondo sullo sgabello, ma quello scranno mi serve in cucina quindi sto pensando di cercare qualcosa di carino da mettere proprio lì. Oggi pomeriggio rivedo finalmente le bimbe, la casa è tremendamente vuota senza di loro. 

Photo by Sarah Tognetti


Sabati lavorativi e domeniche in relax

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Fine settimana diviso tra lavoro e relax totale, quasi totale dai. Sabato siamo stati in basso Piemonte a casa di una cliente. Assieme a Gigi le sto rifacendo casa: mentre lui imbianca le pareti io mi occupo dei mobili e della loro risistemazione. La parte più divertente è avere carta bianca, una grande stanza da arredare, quadri da sistemare e mobili da pitturare. Qui la fantasia vola e grazie all'amicizia che mi lega a questa persona, ho imparato a conoscere i suoi gusti e a capire le sue esigenze. Lei si fida ciecamente e io riesco a dare il mio meglio. Inoltre lavorare in squadra con mio marito è una cosa bellissima. Spesso rimpiango i nove anni di lavoro assieme, quando ancora ero tecnico di laboratorio. Si usciva insieme la mattina e si tornava a casa insieme la sera. Mi è sempre piaciuto lavorare in coppia e quando lo facciamo ora, mi ritrovo a pensare al passato e al fatto che tutt'ora vorrei lavorare con lui. Chissà, magari il mio sogno un giorno si realizzerà. 

Eravamo in un paesino vicino a Volpedo, patria delle famose pesche di Volpedo e non vuoi fermarti a prendere due cassette di pesche dal contadino sulla strada? In questi giorni ne sto facendo una scorpacciata, sono buonissime! La campagna qui ha un fascino tutto particolare. Me la immagino in autunno, con i colori caldi della stagione e la nebbiolina che di mattina copre il paesaggio. E poi il camino acceso e il vino rosso bevuto in compagnia. Dev'essere una meraviglia.

Sabato abbiamo terminato tre stanze: un bagno, un corridoio e la camera da letto del figlio. Le pareti erano gialle, ma proprio gialle gialle (come le pesche!) e imbiancandole hanno acquistato una luce pazzesca. Io mi sono occupata del restyling in stile shabby chic di un letto matrimoniale, un vecchio armadio a un'anta, un comodino e una libreria (che in foto però non vedete). Con la cliente avevamo scelto un verdino salvia che ricorda subito la Provenza, del resto questa casa assomiglia tanto ai tipici mas provenzali. La cucina ha il soffitto con le volte e la biblioteca, una stanza molto grande recuperata dal vecchio fienile, ha il soffitto in legno alto almeno sei metri e una vetrata ad arco che prende l'intera parete. Un vero incanto credetemi.


Domenica è stata una giornata cominciata con lentezza: sveglia intorno alle 9.00, colazione dopo le 11.30 (e un'altra pesca ha raggiunto la mia pancia!), maschera idratante (la mia pelle ne aveva proprio bisogno, dopo il sole e il mare della Grecia l'avevo un po' trascurata), manicure, letture (un vecchio libro acquistato anni fa e mai letto che parla di ninfe, fate e folletti della casa editrice le Edizioni della Terra di Mezzo. Adoro questo genere di libri), pranzetto cucinato da Gigi e serie televisiva su Netflix spaparanzati sul divano. Abbiamo cominciato da poco a vedere Ozark e non sono sicura ci piaccia o meno. Concedo il benefico del dubbio perché siamo solo all'inizio, ma se continua così dovrò trovare qualche altra serie da guardare. Voi avete Netflix? Cosa mi consigliate di vedere?

E poi ho buttato all'aria tutto lo studio. Ma dico io, non potevo starmene tutto il giorno sul divano invece che fare casino in casa? Macché, quando dico che non riesco a stare ferma è proprio vero: non riesco a starmene con le mani in mano. Era da un po' di tempo che mi ero salvata una bellissima foto che mi aveva ispirato fin da subito. Presente quelle foto che quando le apri esclami wow, e subito dopo cerchi un angolino di casa per riprodurre, anche solo in parte, quello che ti è piaciuto? Ecco, io mi ero innamorata della libreria che Boukari ha fotografato per Historiska Hem e dato che era da un sacco di tempo che dovevo sistemare i cassetti della scrivania, ho colto la palla al balzo e ho cominciato a tirare giù tutti i libri, le riviste d'arredamento e quant'altro. 

Ora ho uno studio indecente e impraticabile. Dovrei sicuramente andare all'Ikea a prendere qualche raccoglitore, nel frattempo ho sistemato il computer in salotto davanti al divano. Questa sarà la mia nuova postazione per qualche giorno ancora. La mia schiena non è molto felice, ma pensando alla mia "nuova" libreria ho il cuore più leggero. Mi capite vero? Amiche, amici, è vero che non sono la sola a buttare all'aria una stanza a pochi giorni dalla partenza per le ferie? Venerdì partiremo per la montagna e se non ho finito di sistemare tutto, rischio di farmi venire un infarto durante le vacanze! 

Photo by Sarah Tognetti

E-state in giardino

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In uno dei primi post dell'anno scrissi una lista con i miei buoni propositi e se vi ricordate, ce n'era uno in cui scrivevo desiderosa: voglio metterci di più la faccia. Ricordate? Ebbene è vero che in qualche post è comparso il mio faccione a salutare ma la mia presenza assomigliava di più ad uno dei camei di  Alfred Hitchcock che a una e vera e propria partecipazione. Se ci avete fatto caso, da quando ho voluto riprendere in mano il blog e deciso di farlo rinascere, di ricominciare da zero, avete cominciato a intravedermi più spesso. Così la scorsa settimana, complice una fresca mattina estiva ho deciso di impratichirmi con l'autoscatto e questo è il risultato.

Mi preparo una tisana fresca da bere in giardino tra uno scatto e l'atro, una rivista da sfogliare, prendo cavalletto, macchina fotografica e telecomando. Preparo il cavalletto, monto la macchina, sistemo l'inquadratura e mi siedo sul divanetto (quello che un tempo tenevo in camera delle bimbe), per le prime prove di autoscatto. Punto il telecomando, niente. Riprovo, la macchina rimane silenziosa. Metto più forza nel premere il pulsantino, ma niente da fare, la macchina non vuole scattare. Comincio a sudare freddo e penso, oddio mi si è rotta la macchina, ho rotto il telecomando, cavolo nooo proprio adesso. Mi rigiro tra le mani sto benedetto telecomando e non mi accorgo di aver preso per sbaglio quello della stufetta elettrica? No va beh, ero alla frutta ancor prima di cominciare! ;)

A parte questa piccola parentesi, sono soddisfatta del risultato e sono felice di aver ritrovato la voglia e l'impegno con cui mi piacerebbe portare avanti questo blog. Guardando i miei siti di riferimento, blog svedesi o americani, mi sono accorta più volte che la presenza degli autori nelle molto foto è una costante. Ho subito pensato che sarebbe meraviglioso abitare vicino ad una cara amica (una caso e Vale?!) e poterci aiutare a vicenda in questo, ma al momento mi devo accontentare dell'autoscatto. Dal prossimo settembre però abbiamo in serbo dei bei progetti e ci vedrete spesso assieme. Non vedo l'ora!


E così la mattinata è volata tra uno scatto e un sorso di tisana. Sì perché quando mi sono seduta al tavolo mica ero lì per finta eh? Mi sono presa venti minuti di stacco e ho cominciato a sfogliare una delle poche riviste italiane che compro e che adoro, Natural Style e ad innaffiare le mie piante grasse. Sono così fiera del mio angolino di piante grasse, ora che ho scoperto di avere il pollice verde mi dedico molto più volentieri alla cura del giardino e questo include ovviamente lo strappare le erbacce, ripulire le aiuole dalle foglie secche, potare i rami ormai morti e cose così. Tutto questo mi dà un senso di pace. Sporcarmi le mani di terra è diventata una vera cura per l'anima.

Il bello del giardinaggio: le mani nello sporco, la testa
baciata dal sole, il cuore vicino alla natura. Coltivare un
giardino non significa nutrire solo il corpo, ma anche l'anima.
Alfred Austen

Un'altra cosa che mi ha regalato leggerezza mentale è stato fare pulizia nel computer. Era da una vita che volevo farlo. Avrei tanto voluto svegliarmi un giorno e trovare ordine tra i file delle mie cartelle, ma siccome la magia non ha ancora bussato alla mia porta, ho dovuto armarmi di tanta pazienza e cominciare a sistemare le varie cartelle, eliminando cose obsolete e archiviando file interessanti e utili. Nella foga di mettere tutto in ordine ho sistemato addirittura i link preferiti e le sottocartelle, cioè, una roba pazzesca. Sono andata a riguardarmi vecchi siti ormai morti, altri che non esistevano più e altri ancora che non mi piacevano più. Finito il mastodontico lavoro ho tirato un sospiro di sollievo e un macigno, come per magia, mi si è tolto dalle spalle. Fatelo è veramente terapeutico!


Mentre la macchina fotografica giaceva in stand-by sul cavalletto e io mi sfogliavo in tutta tranquillità la mia rivista, passa un vicino di casa con il trattore, mi vede, si ferma e mi chiede: "Ne vuoi un po' di pere? Le ho appena colte". Secondo voi cosa ho risposto? E così c'è anche scappata la merenda di metà mattina con frutta fresca rigorosamente super bio. :)

Nel weekend partiremo per la Valtellina, spero tanto di trovare un po' di fresco. Anzi a dirla tutta sto sognando una bella giornata di pioggia, sarò strana, ma mi manca terribilmente la pioggia. Il blog va in vacanza e ci rivedremo al mio rientro, verso la seconda metà del mese. Ho preso l'impegno di essere più presente e ora non vi mollo più! Nelle prossime settimane potete comunque seguirmi sul mio profilo Instagram o sulla pagina Facebook. Una buona estate a tutti! 

Photo by Sarah Tognetti

Si riparte da qui

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Si riparte di qui. Si ricomincia a scrivere, a cercare ispirazione per nuovi post e idee originali. Settembre è un mese che può benissimo essere paragonato a gennaio: un nuovo inizio di stagione è alle porte e ci si augura sempre che porti una ventata di freschezza. La scuola che inizia tra pochi giorni e i compiti di Bea ancora da finire! Il nuovo percorso che abbiamo intrapreso per la sua scoliosi con il fisioterapista e l'osteopata e l'iscrizione in piscina per tutte e due anche se molto probabilmente quest'anno Bea seguirà un corso di recitazione. Quello dello scorso anno le aveva fatto davvero bene, era stato in grado di sbloccarle alcuni meccanismi mentali in cui si trincerava e farle vivere una bella esperienza con persone nuove. 

Dopo alcuni mesi di riposo e stacco dal web, con l'arrivo di questo mese è tornata la voglia di cambiamenti in casa Bevilacqua-Tognetti. Niente cose troppo invasive (per la felicità del marito), ma un calibrato mix di dettagli che sparsi qua e là, trasformeranno gli ambienti. Il colore su cui ruoteranno questi restyling sarà il blu. Folle amore per questo colore dall'inizio dell'estate, in questi mesi, se possibile, è cresciuto ancora di più. E poi ho voglia di decorare una parete  con una carta da parati super figa e sono alla ricerca di quella perfetta.

Il nuovo template del blog ancora da trovare, ma tante idee per quella che sarà la grafica. Semplicità è la parola d'ordine e voglia di tornare alle origini (ricordate il post di inizio estate, Ricomincio da zero?) sono parole che voglio imprimermi nella testa. 


Ho anche superato la mia reticenza nel fotografarmi e mostrarmi sui social (blog, fb, IG...) e il fatto di essere più presente con il mio faccione mi pare una roba più "normale" rispetto solo a qualche mese fa. Mi sembra giusto nei confronti di chi mi legge conoscere il mio viso no? 

La vacanza in montagna mi ha regalato giorni spensierati e momenti indimenticabili da condividere con amici speciali. L'aria frizzante del mattino, il profumo del bosco e della terra umida, quello degli abeti e dei larici. Poi ci sono sempre Bormio con i suoi negozietti da "entra con pochi soldi perché ti spenno" (se passate per Bormio dovete assolutamente andare da Metallia) e Livigno con le sue baite in legno e il suo paesaggio da mozzare il fiato. Anche questo agosto abbiamo preferito raggiungere Livigno passando dalla Svizzera e il Passo della Forcola ci ha accolto con le sue splendide montagne in una giornata di sole stupenda. 

Ci sono state le gite in seggiovia, il lago di Poschiavo con il suo colore indescrivibile, le merende a base di pane di segale e marmellata, i mirtilli e i lamponi da cogliere nel bosco, i fiumiciattoli da guadare, le partite a carte (non è una vera vacanza in montagna se non si gioca a carte), le chiacchiere con gli amici ma soprattutto lo stare insieme in un posto che sa di casa e che dona pace. Questa la mia estate. La vostra com'è andata? 

Photo by Sarah Tognetti

La Scuola Guesthouse

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Quella che vi racconterò oggi, è la bellissima storia di Valeria che con suo marito è riuscita a realizzare un sogno: aprire una guesthouse sull'Altopiano di Asiago. Ma andiamo con ordine. La scuola dovrebbe essere iniziata in tutta Italia, Beatrice e Mathilde sono ritornate sui banchi proprio ieri (finalmente!) e posso dire che il trantran quotidiano ha ripreso il ritmo di sempre. 

Nei giorni scorsi, grazie ad una mail inviatami da quimamme.it ho ricevuto in copia digitale dell'ormai famoso Style Piccoli, bimestrale firmato dagli editorialisti del Corriere della Sera. È una rivista dedicata ai bambini, interpreta il mondo dei più piccoli in modo ironico e intelligente. Ma non è di questo che voglio parlarvi. La pappardella iniziale è per dirvi, che grazie ad un servizio su Style Piccoli ho scoperto una "cosa" bellissima: la Scuola Guesthouse. Qui lo dico e qui lo nego: se da bambina fossi andata in una scuola del genere, avrei studiato di più! ;) 

Mentre sfogliavo le pagine digitali della rivista, rimanevo sempre più estasiata dalle foto bellissime. Da lì all'andare sul sito della scuola-locanda il passo è stato breve. Ed è così che ho scoperto che questo Bed & Breakfast era veramente una scuola, ristrutturato da Valeria e suo marito e trasformato mantenendo le sue caratteristiche. Vecchi banchi, cartine geografiche, lavagne, mappamondi, qui si respira quella magica atmosfera che ci ha accompagnato da bambini. 

Valeria racconta: "Da anni coltivavamo il sogno di aprire una guesthouse, così un giorno abbiamo scritto su un foglio di carta parole in libertà che venivano dal cuore e che avrebbero dovuto fare parte del progetti: natura, paesaggio, ospitalità, paesino, charme, turismo, viaggiare, raccontare, creare, cambiare, conoscere, trovare il tempo... Tutto questo in piena crisi economica. Paradossalmente ci sembrava proprio il momento più adatto- La crisi, ci siamo detti, va combattuta rallentando non accelerando"


Valeria: "Ci siamo posti degli imperativi: il restauro avrebbe conservato tutte le cose più belle dell'edifico (esterno, tetto, pavimenti, serramenti), avremmo lavorato solo con imprese e operai locali, ci saremmo rivolti solo ad istituti bancari locali che avessero voglia di sostenere un progetto sul territorio ed infine avremmo cercato di creare qualcosa di unico ma alla portata di tutti. E ci saremmo impegnati molto in prima persona, realizzando tanti lavori anche da soli"

"Queste scelte ci hanno ripagato con grande soddisfazione perché le maestranze locali sono preparatissime, pare che a Lusiana esistesse una scuola d'arte muraria ed è noto che i muratori lusianesi abbiano costruito grandi opere nel mondo intero. Qualcuno ci ha ringraziati per aver portato qui un po' di economia, l'Amministrazione ci ha accolti con grande calore ed il credito cooperativo locale ci ha sostenuti"

Leggendo il suo racconto mi viene da sospirare e sognare. Sospirare perché è meraviglioso conoscere queste storie e sapere che esiste qualcuno che riesce a realizzare i propri sogni e sognare perché sarebbe veramente un sogno aprire con Gigi una maison de charme. Un luogo semplice dove accogliere con amore, nella natura e lavorando a stretto contatto con le persone che amo. 

Se volete conoscere qualcosa di più sulla storia della Scuola Guesthouse, qui potete vedere un video carinissimo dove Valeria racconta il giorno in cui per la prima volta e un po' per caso, lei e suo marito hanno posato gli occhi sulla vecchia scuola comunale. Vi lascio alle bellissime foto, buon weekend a tutti!

Photo by Stefano Scatà

Un settembre travolgente

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Scusate, scusate e scusate ancora per questa assenza prolungata dal blog, ma causa forze maggiori, questa settimana non sono riuscita a mettermi a computer nemmeno una volta. Sono un catorcio ambulante, settembre mi ha sbattuto a terra e tra i tanti appuntamenti, mal di gola e raffreddore faccio fatica a trovare un attimo di pace e scrivere qualche post. Dovete sapere che mercoledì scorso, giusto un giorno prima che cominciasse la scuola, abbiamo deciso di trasferire Bea in una nuova scuola, quindi tra una corsa in segreteria di qui e una corsa in segreteria di là, non ho avuto un attimo di tregua. Da lunedì le lezioni sono cominciate nel nuovo istituto e Beatrice è felice e serena, solo questo conta. 

In questa settimana ho visto più il ragazzo della cartoleria che mio marito. Ovviamente abbiamo dovuto cambiare tutti i libri, fortuna che siamo riusciti a trovarne qualcuno usato altrimenti sarebbe stata veramente una spesa folle. Bea ha cominciato le ripetizioni di matematica (il suo tallone d'Achille, povera) e sta proseguendo con gli appuntamenti settimanali con il fisioterapista per la sua ginnastica posturale e l'osteopata. Diciamo che mi sono trasformata in un taxi che porta avanti e indietro la famiglia. Non vedo l'ora che questo trantran diventi appena appena un po' più sostenibile. Questa mattina ho avuto un colloquio con una professoressa di Beatrice alle ore 7.30. È anticostituzionale dare appuntamento a quell'ora, suvvia! ;) 


Ieri mattina sono andata in aeroporto a prendere mio fratello che è arrivato da Londra e riabbracciarci dopo tanti mesi è stato emozionante. Stare insieme mi ha regalato nuove energie e sono felice di vedere come il nostro rapporto in questi anni sia cresciuto. Questo fine settimana andremo insieme nel paese dove siamo nati a trovare nostro padre e i nostri nonni. 

Mentre Gigi ed io sembriamo da rottamare, la piccola Mathilde è l'unica in famiglia che si salva da raffreddore e mal di gola. Il bancone di cucina è invaso dalla macchinetta dell'aerosol, medicine e vitamine varie. Insomma è solo il primo giorno di autunno e noi siamo già alla frutta!

Non abbiamo ancora deciso quale attività sportiva far frequentare alle bimbe perché siamo un po' indecisi. Le bimbe ovviamente sono indecise. Tra i primi posti nella nostra wishlist abbiamo: arti marziali, teatro e nuoto. Vedremo chi la spunterà. Il mese prossimo comincerò un corso di scrittura creativa e non vedo l'ora. Scrivere è una di quelle cose che mi è sempre piaciuto fare, fin da bambina mi piaceva passare i pomeriggi a scrivere pagine e pagine di diario e il mio compito preferito a scuola era senz'altro il tema. Presto vi racconterò la mia esperienza. 

Ad ottobre mi aspettano tre grandi lavori a casa di nuovi clienti e sono felice di riprendere in mano il pennello. Invece per quanto riguarda i corsi di tecnica shabby e industrial chic, non ne ho ancora programmato nessuno per questo autunno, penso comunque che ne organizzerò uno sicuramente a Milano e uno qui a Genova. Vi darò presto news. Buon weekend a tutti!


Photo by Sarah Tognetti


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