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Channel: Shabby Chic Interiors
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Restyling di un bagno

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Se devo scegliere una parola che ha caratterizzato il 2016 (e non è ancora finito), sceglierei restyling e subito dopo, fresco. Restyling perché nell'ultimo anno ho cambiato davvero tante cose in casa mia e non solo, ho avuto tante clienti le quali si sono affidate a me e al mio gusto e hanno deciso di cambiare un qualcosa della loro casa o addirittura trasformarla del tutto. Fresco perché è lo stile che cerco oggi ma più che stile direi che è l'aggettivo preferito che ricerco nell'arredamento. Sì il 2016 ha portato una bella ventata di aria fresca, beh non solo quella direi.

La mia casa ha visto tanti restyling nel corso di questi quattro anni. I mobili hanno cambiato parecchie volte colore e disposizione, le stanze hanno avuto diversi "vestiti" e poi si sa, la stanza è "donna" e come ogni donna che si rispetti, le piace cambiarsi d'abito. A inizio estate ho deciso che era giunto il momento di aggiungere qualcosa di fresco agli ambienti di casa, qualcosa che regalasse quell'aria giovane e un po' moderna di cui sentivo il bisogno. Una delle cose che amo di più è proprio intervenire in una stanza e stravolgere o comunque modificare lo stile che finora l'ha rappresentata.

Il primo ambiente che ho voluto stravolgere (in questo caso il verbo è azzeccatissimo), è il bagno privato della camera matrimoniale, ovvero della camera mia e di Gigi. Non esiste un prima e dopo che si rispetti senza però mostrarvi "il prima" giusto? Allora ecco qui, cliccate questo link e date un'occhiata agli albori di questa stanza. Tenete presente che queste foto hanno quattro anni e allora ci eravamo da poco trasferiti. Il bagno era spoglio e mancavano ancora un sacco di cose ma la struttura e soprattutto lo stile erano già ben definiti. 

Le pareti rosa cipria, la boiserie grigio polvere, il mobile bianco, l'étagère e le appliques a mongolfiera trovate su Ebay. Ero innamorata del mio bagno, era la stanza dove mi rifugiavo e trovavo pace quando mi "nascondevo" per mettermi lo smalto o provare qualche nuovo trucco. Poi gli anni passano, i gusti cambiano e di questa stanza non mi piaceva più quasi nulla. Così il restyling ha avuto inizio, prima nella mia testa e successivamente nel lato pratico. Come prima cosa sono intervenuta sul colore. Il colore riesce a cambiare (stravolgere) qualsiasi ambiente in breve tempo e con poca spesa. Non c'è bisogno di comprare nuovi mobili, una latta di vernice è più che sufficiente per rivoluzionare casa.

Così ho pitturato le pareti di un bel bianco candido e la boiserie, il calorifero e il mobile lavabo sono diventate grigie scure. Un grigio che adoro! Ho cambiato lo specchio del bagno mettendoci questo rettangolare facente parte dell'anta dell'armadio che ho in cucina e che era dei miei bisnonni. Ha quasi cento anni e in alcune parti la pellicola argentata non c'è più ma è una meraviglia! Ho eliminato l'étagère e il mobiletto pensile vicino al lavandino. Quella parete però è rimasta vuota per qualche settimana, non riuscivo a decidermi quale mobile mettere. Cercavo qualcosa di non troppo ingombrante nelle misure e nemmeno qualcosa di eccessivamente pesante. 

Gli aggettivi che ricercavo in un mobile erano fresco, leggero e moderno. E poi dopo tante ricerche web e tante sere passate su Google a cercare l'introvabile mobile dei miei sogni, sono capitata su Made in Design e mi si è aperto un mondo. Non solo ho trovato quello che cercavo ma ho avuto proprio un'illuminazione divina per quanto riguarda lo stile che stavo cercando di fare mio senza però avere le basi e le giuste conoscenze. Su Made in Design si trovano i migliori design nordici e su Made in Design ho trovato le mie due String Pocket, con le quali ho finito di arredare il bagno. Dal design nordico, leggere, moderne, funzionali, sono praticamente perfette, le adoro! E a voi che ve ne pare?

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.


La casa semplice

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Tre giorni fa ho caricato questa foto sul mio account Instagram e la pagina Facebook di Shabby Chic Interiors chiedendovi quale tra i libri fotografati vi potesse fare più piacere vedere nella sezione Rassegna Stampa del blog. Era da tempo che non vi mostravo un libro e oggi è un buon giorno per farvi vedere La Casa Semplice di Mark e Sally Bailey, ovvero quello che ha votato la maggioranza di voi. Non è una nuova uscita, anzi, la data di pubblicazione risale al 2010 ma rimane uno dei miei libri preferiti, un classico intramontabile direi. 

La filosofia della casa semplice riflette lo spirito del design di Mark e Salli Bailey. I colori sono ispirati alla natura e accostati per un effetto rilassante mentre i materiali, di recupero o riutilizzati, rispettano i principi etici. Il relax regna in questo libro, un'oasi nella quale sottrarsi allo stress della vita quotidiana. A questo risultato contribuiscono gli oggetti d'artigianato che esprimono l'abilità del loro creatore e trasmettono il piacere di possedere un pezzo concepito per durare. "Non affidatevi ad altre persone per i vostri oggetti d'artigianato ma riscoprite vecchi hobby come fare bigliettini, lavorare a maglia o ricamare". Riciclando mobili e materiali e abbinando oggetti vecchi e nuovi, si può dare alla casa un'impronta spiccatamente originale.

Il comfort è il primo aspetto da garantire, affidandosi a tessuti morbidi e al calore del legno. "Scegliete i colori della natura piuttosto che quelli dettati dalla moda". L'arredamento della casa semplice è sostenibile, con pratici mobili contenitori nei quali riporre le cose che si preferisce non tenere in vista. Ma la casa può anche diventare un museo personale in cui esporre oggetti preziosi per chi la abita. In una serie di capitoli ad hoc Mark e Sally Bailey spiegano come creare spazi semplici. La ricetta degli autori è molto semplice: circondarsi soltanto di oggetti che piacciono veramente e godersi il rilassante effetto di una casa ordinata. Buona visione e buon fine settimana a tutti! 

P.S. Ieri pomeriggio assieme a Mathilde, ho raccolto un cestino di foglie autunnali e castagne d'india, amo quei colori, li amo, li amo e li amo ancora. Credo però di essermi fatta un po' prendere la mano e se vedete qualche foglia di troppo in foto, beh sapete il perché! ;) Comunque, viva l'autunno! 


Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Shooting d'autunno

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Ieri è stato il compleanno di Beatrice, undici anni di beata innocenza, di sorrisi spensierati e stretti abbracci al profumo di bambino. Una giovane donna sta spiccando il volo e non ci sono parole per descrivere la mia gioia e l'emozione che provo nel poterle stare accanto e vedere il momento in cui spiegherà le ali. Il fine settimana passato sono stati giorni di festa. Venerdì sera abbiamo invitato a casa nostra alcuni suoi amici e festeggiato tra hamburger e patatine fritte. La stessa sera si sono fermate a dormire da noi due super migliori amiche (adesso si chiamano così lo sapevate?) e tutte e tre hanno passato la notte a parlare tra un segreto e una risata sul divano letto. 

Sabato mattina c'è stato un sole meraviglioso e complice la bella giornata e il paesaggio autunnale dai colori caldi mi è venuta la voglia di scattare qualche foto: "Ragazze vi va se andiamo nel boschetto dietro casa e fare due fotografie?". Ovviamente la risposta è stata un lungo ed entusiasta sì. Mathilde è stata la mia assistente e Beatrice, Elisa e Gaia le modelle per una mattina. Certo che coi loro dolci musini e la complicità data da cinque anni vissuti assieme è stato facilissimo realizzare questo shooting d'autunno. 

Sabato sera eravamo a casa di nonna Carla e domenica pomeriggio a casa di mia mamma a festeggiare l'ennesimo compleanno, questa volta assieme alla famiglia. Non vi dico quante fette di torta ho mangiato perché me ne vergogno ma tramutate in calorie sono tante, tantissime calorie che in questo momento stanno ancora girando tra la mia pancia e le mie cosciotte di pollo! ;) E le feste di compleanno non sono ancora terminate: l'otto ottobre Gigi compirà gli anni e il 15 tocca alla piccola di casa a festeggiare. Tre bilancine in casa e un toro (io), che squadra ragazzi! 

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Shabby Day

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Post last minute per un annuncio molto importante che non può aspettare: su Dalani c'è un'intera giornata dedicata allo stile shabby chic e una nuova campagna studiata ad hoc per l'occasione, non potete lasciarvela scappare. Momenti di dolcezza abbracciano l'arrivo dell'autunno. Il lato romantico della nuova stagione è tutto qui, in una selezione di grandi e piccoli arredi in stile shabby chic: mobili decapati, il colore bianco che si mescola alle tante sfumature vaniglia, linee delicatamente rustiche e quasi retrò. Uno stile semplicemente intramontabile, uno stile che fa stare bene e regala serenità. 

Le persone appassionate dello stile shabby chic, cercano di arredare casa non solo puntando sull'estetica o la praticità. Quello che differenzia tanto questo stile dagli altri sta nella ricerca di mobili che abbiano un'anima. L'arredamento non è solo funzionale ma una coccola per lo spirito. Ed è proprio per questo motivo che non appena si entra in un casa shabby chic, si respira armonia e tranquillità. I colori chiari, la luce che rimbalza ovunque, i tessuti morbidi e naturali, sono dettagli importanti che tutti dovrebbero ricercare nelle loro abitazioni. 

Le case arredate in stile shabby chic hanno quel qualcosa in più che dona unicità agli ambienti. Il vecchio mobile della nonna si sposa alla perfezione con la collezione Dalani e ce n'è davvero per tutti i gusti. Un'ampia scelta di arredi tra più di 350 prodotti vi aspetta. Io amo fare liste e quando ne ho la possibilità, compilo elenchi dove segno qualsiasi cosa: dalla classica lista della spesa a quella con i lavori da terminare; poi c'è la lista con i lavori da cominciare e la mia preferita la lista dei desideri… È proprio quest'ultima, la lista dei desideri, che mi sono divertita a creare oggi. Una wishlist dal sapore shabby chic.

Ecco la top ten, anche se forse dovrei chiamarla "top six", dei prodotti Dalani che ho scelto dalla campagna grandi e piccoli arredi. C'è il comò dalle linee morbide che non passa mai di moda e la specchiera che vorrei utilizzare come testata del letto per Mathilde (le misure sono perfette per un letto singolo). Ci sono le sedie in metallo che sono da sempre uno degli articoli che amo di più e sono perfette sia per il giardino che per una cucina semplicemente unica. Poi c'è una vetrinetta davvero molto carina e un mobile originale con ante e cassetti pronto per diventare il pezzo forte della casa. Ovunque lo si metterà starà bene. Infine ho scelto uno sgabello che ricorda lo stile old America e può essere collocato davvero ovunque: alla scrivania dei bimbi, in cucina e perché no anche in bagno. 

Correte a vedere la campagna Shabby Chic su Dalani, l'offerta scade tra meno di una settimana! 


Photo by Dalani


Un nuovo stile, un nuovo colore

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Sto ancora ridendo sotto i baffi perché nessuno si è accorto di nulla. Ieri ho postato una foto su Instagram con didascalia: Una nuova casa, un nuovo stile, un nuovo colore… Ve ne parlo nel post di domani. E così eccomi qui a parlare di questa "nuova" casa, di un nuovo stile che la sta caratterizzando e di un nuovo colore. Partiamo proprio da quest'ultimo, dal nuovo colore. Denim driftè stato eletto colore dell'anno 2017 dal team di esperti di AkzoNobel. Si tratta di un azzurro desaturato da una punta di grigio, un colore elegante e sofisticato. Lo potete vedere bene nelle foto qui sotto. La proprietaria di casa ha scelto questa tinta per la parete del salotto e per le due mensole che fungono da libreria. 

Una scelta che in realtà è stata dettata dal caso. La proprietaria infatti mi ha raccontato della sua voglia di dare un nuovo volto al salotto e che provando a mescolare alcune latte di pittura in suo possesso, nel cercare di realizzare una tinta personalizzata e studiata ad hoc, è uscito questo colore. La parete è bellissima, posso dirlo perché l'ho vista di persona e con il cambiare della luce che si riflette, cambia anche il colore: a volte più azzurro e luminoso altre più grigio e pieno. Grazie al mobile svedese originale della fine degli anni '50 appartenuto alla famiglia, lo stile nordico è di scena. 

La proprietaria ha recuperato dalla cantina dei nonni materni questo sideboard lungo più di due metri che "sonnecchiava" sotto una polverosa coperta. Solo in queste ultime settimane è potuto tornare a rifiorire ma ci sono voluti  alcuni piccoli interventi di restauro e cure amorevoli da parte della stessa. La storia di questo mobile è molto carina state a sentire. Nel '58 Antonio Bacigalupi e Marisa Giorgini (i nonni della proprietaria) si sposano ma solo un anno dopo riescono andare a vivere nella loro prima casa. In quel periodo è già nata la loro primogenita e i soldi sono pochi. Un giorno andarono a trovare un dei fratelli di Antonio e videro a casa sua un bel mobile che campeggiava in salotto. 

Siccome la casa di Antonio e Marisa era ancora tutta da arredare, chiesero informazioni su quel mobile tanto carino che gli piaceva e scoprirono che si trattava di un mobile svedese importato da un rappresentante italiano che aveva sposato per l'appunto una svedese il quale aveva trovato il modo di commerciare a dei costi contenuti quel tipo di mobilio, da un Paese all'altro. Antonio e Marisa, persone pratiche e spicce, decisero di acquistare a occhi chiusi, mezzo arredamento di casa. Dopo qualche settimana arrivò direttamente dalla Svezia, un camion con un tavolo e quattro sedie, due mobili buffet, una libreria e un secrétaire. 

Di quell'arredo sono stati bruciati, rotti e persi parecchi pezzi ma questo sideboard ha ritrovato finalmente una casa. La proprietaria è felice del suo arredamento e lo è soprattutto il marito Gigi, il quale spera che questo sia l'ultimo cambiamento che vedrà per la sua casa. Anche le loro figlie, Beatrice e Mathilde sono felici che la mamma abbia dato quel tocco di moderno in più alla casa. Dopo aver seguito il restyling delle loro camerette si è sbizzarrita sul salotto ma la proprietaria mi ha confidato un segreto: non ha per nulla terminato la sua opera di modernizzare la sua casa! ;)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Il restauro di un mobile

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Nello scorso post vi ho raccontato la storia di una ragazza la quale aveva una gran voglia di cambiare, o meglio dire modificare, lo stile della sua casa. In quanti di voi hanno capito fin da subito che quella ragazza ero io e in quanti invece lo hanno capito solamente alla fine? Ve l'ho fatta, ammettetelo! ;) Oggi voglio farvi vedere in che condizioni era il "famoso" mobile svedese recuperato dalla cantina dei miei nonni. Pensate, se ne stava solo soletto sotto una coperta tutta impolverata, in cantina. Erano un sacco di anni che nessuno se ne prendeva cura. Aspettava solo me per tornare a risplendere! 

Dovete sapere che un giorno dell'estate appena passata, mia mamma comincia a parlarmi di un mobile svedese appartenuto ai suoi genitori fin da quando lei era in fasce. Me ne parlava perché anche lei, malata come me, aveva voglia di cambiare qualcosa in casa. Ci sono volute un paio di settimane prima che riuscisse a portarlo a Genova dall'Emilia ma appena l'ho visto in casa sua ho esclamato: "Anch'io lo voglio!" e mia mamma mi ha risposto: "Se vuoi puoi prendere suo fratello, è solo un po' più lungo". Non lo avesse mai detto, la storia la conoscete già giusto?

Questo sideboard lungo più di due metri assieme a un armadietto/spogliatoio in metallo a due posti, ha viaggiato sul tetto della mia macchina da Castelnovo né Monti (passando per il Passo del Cerreto!) fino a Genova. Avete presente quelle macchine che si vedono ogni tanto in autostrada, di solito con targa marocchina, cariche all'inverosimile? Beh, noi quel giorno li abbiamo battuti alla grande! Ricordo ancora quando appena arrivati nella piazza del paese in cui abitiamo, sono corsa a chiamare qualche ragazzo volenteroso che ci potesse aiutare a scaricare la macchina. Questo mobile pesa "un quintale"!

Appena entrato in casa, lo abbiamo sistemato in quella che credevo una posizione temporanea ma che successivamente, Valentina (il mio architetto privato) ha trasformato in posizione definitiva. Se fate caso alla prima foto qui sotto, potete notare nell'angolo a destra, la libreria ancora presente. Sappiate che ora quella libreria che avevamo realizzato io e Gigi non c'è più. Il suo legno lo abbiamo utilizzato per finire di costruire i 21 cassetti dell'altro famoso mobile e lo stiamo usando tuttora per dei nuovi porta cd. Comunque poco sotto a quella foto,  ne ho postata un'altra del salotto prima della rivoluzione estiva.


Ma torniamo al mobile svedese. Era ridotto davvero maluccio. Aveva parecchi graffi ma la cosa che mi preoccupava di più, era l'angolo di un'anta: praticamente da rifare. Mio nonno lo aveva sistemato tanti anni fa come meglio poteva ma il suo intervento era totalmente da riprendere, anzi per un momento ho avuto paura di non essere in grado di sistemarlo, fortuna che in casa era appena arrivato un "attrezzino"che mi ha salvato la vita. Vi spiego brevemente come sono riuscita a restaurare il mobile.

Passaggio 1 e 2. L'angolo rovinato come si presentava. L'impiallacciatura ormai rovinata e irrimediabilmente persa. Il truciolare interno ormai gonfio dall'umidità e non più recuperabile.

Passaggio 3 e 4. Ho cominciato a staccare l'impiallacciatura originale e aiutandomi con il nuovo Bosch PMF 250 ces, ho ritagliato un rettangolo. L'attrezzino di cui vi ho accennato prima, è veramente magico. Diciamo che per chi come me ha la passione per il fai da te, non può perderselo. Si tratta di un utensile multifunzionale: ci si può tagliare legno e metallo (e tanti altri materiali ovviamente), levigare, lucidare, fresare raschiare, insomma è una vera rivoluzione nel campo dell'hobbistica, una bella bacchetta magica (così come l'ho chiamato io, sì perché i miei attrezzi hanno tutti un nome: c'è Bruno il martello e Arturo il seghetto alternativo).

Passaggio 5 e 6. Con un cacciavite e un martello mi sono aiutata nel togliere la parte di truciolare rovinata e irrecuperabile. Ho piantato tre chiodini che sono serviti da scheletro per lo stucco che sono andata a mettere in seguito. Ho utilizzato del legno plastico color noce e con questo ho ricostruito  l'angolo andando a riempire tutta la parte di truciolare mancante.


Passaggio 7 e 8. Mentre lo stucco asciugava, con matita e righello alla mano ho preso uno dei ripiani interni del mobile e ho ritagliato con la "bacchetta magica" un riquadro tale e quale all'angolo da sistemare. Perché ho utilizzato un ripiano interno? Perché solo così potevo avere un pezzettino di impiallacciatura identica a quella che ho dovuta eliminare. 

Passaggio 9 e 10. Alcune fasi del taglio. Io la "bacchetta magica" siamo molto amiche! ;)

Passaggio 11 e 12. Attaccato (o meglio dire incollato) al riquadro dell'impiallacciatura che ho ritagliato c'era del vecchio truciolare che non veniva via neanche se pregavi in turco. Ho montato sulla "bacchetta magica" un altro attrezzino per carteggiare e grazie a quello ho potuto ottenere un foglio impiallacciato spesso solo un paio di millimetri.

Passaggio 13 e 14. Una volta che lo stucco è asciugato, ho dovuto carteggiarlo e pianeggiarlo in due piccoli punti e successivamente con un poco di Vinavil ho incollato il nuovo riquadro appena ritagliato nell'angolo dell'anta. Una volta asciugata la colla vinilica diventa trasparente, si può quindi carteggiare l'eccedenza. 

Siccome non avevo voglia di mettermi a dare mani e mani di gommalacca, ho deciso, consigliata dal mio amico Filippo, di dare una mano di cera noce per uniformare il colore del mobile e "cancellare" qualche riga e quei segni che il tempo e l'usura hanno lasciato. L'angolo è venuto abbastanza bene, certo, se il lavoro lo avesse fatto Filippo sono sicura che sarebbe stato perfetto ma non posso lamentarmi. I primi giorni dopo il lavoro quell'angolino risultava ben visibile perché l'impiallacciatura del ripiano interno da cui ho ritagliato il pezzettino era un poco più chiara rispetto al colore del mobile (non essendo mai stato alla luce), ma oggi è perfettamente mimetizzato, sono proprio soddisfatta. Felice io! :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Il country va in città

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Oh che bello, anche questa settimana è arrivato l'agognato venerdì. Avete già comprato CasaFacile di ottobre? Se non lo avete ancora fatto non sapete cosa vi state perdendo, questo mese ci sono dei servizi da urlo! Facciamo che un piccolo assaggio ve lo do io nel post di oggi così anche se siete seduti in ufficio, guardando questo post vi sembrerà di stare seduti accanto a me sul divano. Stufa accesa (ebbene sì, abbiamo inaugurato la stagione della stufa), copertina, tisana calda e via libera alle belle letture e soprattutto alle belle immagini. 

Uno dei miei servizi preferiti è senza ombra di dubbio "il country va in città", ovvero shabby chic alla francese firmato da Lucia Bocchi. Un trasloco dalla Provenza al cuore della Francia, Parigi, dove la proprietaria porta con sé tutti i mobili di casa dal gusto neo-shabby. Dalla campagna alla città è un grande cambiamento ma vedendo le immagini di questo appartamento sembrerebbe ancora respirare aria di Provenza grazie soprattutto ai mobili nei toni del verde che regalano quell'aria campagnola e romantica a tutto l'appartamento. La proprietaria ha perfino tinto di questo colore il telo copridivano e lo ha ricoperto di cuscini ton sur ton.

Lo stile country si sposa perfettamente con lo stile industriale come il tavolino in metallo e legno in salotto, le lampade e alcuni pezzi sparsi per la casa. Ariane, la proprietaria di questo appartamento d'epoca dei primi del '900, racconta di quanto ami circondarsi delle storie degli altri, le piacciono le cose usate che continuano la loro vita dentro casa sua. Pensate ha iniziato a raccogliere cose dall'età di 8 anni e non ha mai smesso. Per lei vintage vuol dire semplicità di una volta, materiali grezzi e schietti che conservano la patina del tempo. 

Un altro bellissimo articolo lo trovate a pagina 57 intitolato "oasi bianca", ma non voglio svelarvi troppo altrimenti se vi faccio vedere tutto io che gusto c'è a sfogliarlo piano piano? Ah dimenticavo, questo mese in edicola assieme alla rivista, trovate l'allegato décor CasaFacile, ci sono tantissime idee da copiare. Io ho trovato bellissimo il lungo articolo dedicato alla carta da pacchi e ai tantissimi modi di riutilizzarla. Buona lettura!

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Frequentare un corso shabby

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Qualche settimana fa vi avevo accennato le nuove date dei corsi e oggi sono qui a ricordarvi i prossimi appuntamenti in programma. Prima di darvi le date però, voglio rispondere a una domanda: perché frequentare un corso di tecnica shabby (o industrial chic)? Sembrerà strano a dirsi ma ci sono ancora tante persone che stanno avendo un primo approccio con lo stile shabby proprio ora (beh insomma magari non proprio in questo momento!) e magari pensano che basti pitturare un mobile di bianco per renderlo shabby oppure che un arredamento dai toni chiari sia sinonimo di stile shabby. Voi che mi leggete da tanto tempo conoscete la differenza ma non è giusto dare per scontato certe informazioni così eccomi qua a rispondere a qualche domanda e se tra i commenti volete aggiungerne altre, oggi mi trovate attaccata al computer quindi sono tutta per voi.

Quasi tre anni fa scrissi un post sul vero stile shabby. Consiglio ai "neofiti" di questo stile una letta veloce giusto per farvi un'infarinatura generale e capire il significato di cosa significhi veramente shabby. Mi piace ricondividere vecchi articoli con voi perché anche se sono passati alcuni anni, trovo che siano contemporanei e spesso utili, come in questo caso diciamo. Apro e chiudo una piccola parentesi: prometto che presto aggiungerò al blog l'archivio dove potrete andarvi a spulciare tutti gli articoli passati, chiusa parentesi. Avete letto il vecchio post che ho linkato? Bene, ora posso rispondere alla domanda perché frequentare un corso di tecnica shabby.

1) Perché lo stile shabby vi piace tanto, anzi no vi fa proprio impazzire e vorreste cambiare tutta casa.
2) Perché volete passare una giornata in compagnia e conoscere altre persone con la stessa vostra passione.
3) Perché state cercando un hobby che vi tenga le mani occupate.
4) Perché state "mettendo su" casa e i mobili della nonna che vi hanno regalato zii/genitori/nonni non vi piacciono ma volete dargli un altro aspetto.
5) Perché pensate che questo mestiere possa essere il vostro futuro e tuffandovi in una giornata con me potrete avere le basi per farlo.
6) Perché avete la cantina/soffitta/garage piena di mobili e vi piacerebbe cambiargli look per provare a rivenderli.
7) Perché avete un negozio di arredo e complementi shabby e imparare questa tecnica vi tornerebbe utile per il vostro lavoro.
8) Perché nella vita avete partecipato a tantissimi corsi e quindi perché no, il corso di tecnica shabby è quello che vi manca.
9) Perché vostro marito/fidanzato pensa che lavorare il legno sia una cosa per soli uomini e volete fargli capire (con le buone) il contrario.
10) Perché nelle domeniche in cui ho organizzato i corsi non avete impegni e decidete di tuffarvi in questa avventura. 

Sono dieci motivi, alcuni buffi altri meno che vi possono spingere a partecipare a un corso di tecnica shabby. Perché non iscrivervi? Buttate le basi per il vostro futuro e passate una giornata con me. Vi svelerò tutta la mia esperienza di questi anni, non ho segreti da nascondere anzi penso che i corsi in cui ci si iscriva e si torni a casa sapendo meno di prima, siano deleteri e non dovrebbero esistere. Inoltre a fine giornata vi regalerò una speciale dispensa studiata appositamente per i partecipanti del corso che vi sarà utile per ricordarvi, una volta a casa, tutti i passaggi che si devono eseguire per trasformare un mobile. Siete ancora indecisi a iscrivervi? 

Io vi aspetto:

  domenica 30 ottobre a Genova
  domenica 13 novembre a Milano
  domenica 27 novembre a Bologna
  domenica 4 dicembre a Roma
  domenica 29 gennaio a Macerata

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattami via mail: sarahtognetti@yahoo.it
P.S. Se mi avete scritto nei giorni scorsi per avere informazioni sui corsi vi risponderò prestissimo, promesso! :)

Photo by Ilaria Chiaratti. Don't copy or use without permission.


Il mio equilibrio personale

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Ho da poco iniziato questo percorso che mi vede assieme ad altre blogger in una nuova collaborazione con Activia ad esplorare il tema dell'InSync, ovvero della nostra ricerca personale dell'equilibrio. È un tema che mi sta particolarmente a cuore e sono felice di poter dare il mio contributo e collaborare accanto a un team di donne eccezionale. Erano i primi giorni di settembre quando in una bellissima giornata milanese ci siamo incontrate e abbiamo cominciato ad affrontare questo tema. Sedute attorno a un tavolo ci hanno illustrato il progetto e fatto capire come Activia è da sempre vicino alle donne e attento al loro benessere. Abbiamo palato e chiacchierato molto, ognuna di noi blogger si è raccontata e sono rimasta piacevolmente colpita nel vedere che molte cose ci accomunano. 

Poi è arrivato il momento in cui ci hanno posto la "famosa" domanda: cosa facciamo per trovare il nostro equilibrio personale? Può sembrare una domanda semplice perché spesso non diamo importanza a queste cose ma giuro che ho dovuto rifletterci. Sì perché la vita di noi donne è spesso una corsa. Ora non voglio generalizzare ma se sei mamma, destreggiarsi tra scuola/asilo, lavoro, casa, spesa, compiti, sport dei figli e compagnia bella necessita un certo impegno, una certa energia e una forza che volente o nolente va aggiungersi al carico quotidiano dei nostri problemi/pensieri. Chi non ne ha oggi giorno? Così rimaniamo sommerse dal quotidiano, dalle commissioni da fare e dedichiamo poco tempo all'ascolto del nostro corpo.


Io sono la prima che sta imparando ad ascoltare ciò che mi comunica il mio corpo. Se avessi iniziato prima, forse l'estate scorsa non sarei stata così male e non mi sarebbe uscita un'ernia cervicale. Invece ho voluto strafare, ho stretto i denti e pur consapevole che c'era qualcosa che non andava sono andata avanti a lavorare. Errore che mi è costato un mese tra letto e divano e una ripresa assai lenta che sto pagando tuttora. Il fatto è che ci hanno sempre insegnato che prima viene il dovere e poi il piacere ma la nostra ricerca di equilibrio dove sta? Non sta forse alla base di tutto? Io so che se una donna sta bene con se stessa sta bene ovunque, in famiglia e al lavoro. 

Facciamo un gioco, vi rigiro la domanda. Cosa fate cercare il vostro equilibrio personale, cosa fate per vivere InSync? Attorno a quel tavolo siamo state due ore a parlare di questo, a confrontarci e a raccontarci. C'è chi è giunta alla conclusione che per vivere InSync ci sia bisogno di tempo, chi di consapevolezza e chi ancora di libertà. Si è parlato del fatto che bisogna imparare a gestire il caos quotidiano senza stress e chi come me pensa che per vivere #InSync ci voglia sicurezza in se stessi. Penso che questo sia alla base di tutto ciò che può ruotare al mondo dell'equilibrio personale. Restate con me e accompagnatemi in questo percorso alla ricerca della consapevolezza e non solo, voglio chiacchierare con voi su questo argomento che mi sta particolarmente a cuore, condividere le mie esperienze e ascoltare le vostre.

P.S. Questo pomeriggio alle ore 14.00 ci sarà un Facebook live sulla pagina di Elle, dove potrete cercare un confronto su cos'è per voi l'InSync. Io ci sarò, ci vediamo online? 



Una cameretta in stile nordico

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Circa due mesetti fa ho postato su Instagram la prima foto della trasformazione della cameretta di Beatrice e Mathilde e a settembre vi avevo mostrato una piccola anteprima qui sul blog. Lo stile nordico è entrato a gomitate in casa nostra! Se vi ricordate, ho parlato diverse volte del desiderio di Bea di dividere la camera e poterle così personalizzare e ottenere maggiore privacy. Purtroppo la disposizione di porta e finestra non consentivano di costruire un muro e dividere realmente la stanza. A dir la verità la metratura lo avrebbe anche consentito (siamo intorno ai 26 mq), ma realizzare due entrate indipendenti non sarebbe stato possibile perché "il dente" che avrei dovuto costruire per l'inserimento delle nuove porte avrebbe mangiato troppo spazio e l'unico modo per poter "dividere" la stanza è stato quello di aiutarmi con delle librerie. 

Eh sì, le librerie sono state l'unica idea che al momento mi sia venuta in mente. Dalle foto che vedete oggi non riuscirete a capire la disposizione della camera, prometto che presto vi posterò altre foto così capirete com'è ora, cerco comunque di spiegarvi ogni cosa. Innanzi tutto dovete sapere che più o meno sotto alla trave centrale del tetto c'è passata la nuova canna fumaria che abbiamo rifatto questa estate (ad agosto abbiamo cominciato i lavori, a settembre li abbiamo terminati). Dal muro perimetrale della stanza, a circa un metro e poco più verso il centro della stanza, mio padre ha fatto passare la benedetta canna fumaria all'interno di blocchetti di cemento. Praticamente si è venuta a creare una colonna di 50 x 50 cm, da pavimento a tetto. 

Siccome questa "colonnina" non era poi così piccina, quel buchetto di spazio libero che rimaneva da lì al muro non mi piaceva per niente, così dalla parte di Beatrice, abbiamo chiuso lo spazio con del cartongesso (sempre da pavimento a tetto). Dalla parte di Mathilde invece, non ho voluto tappare perché nella nicchia che si è creata vorrei realizzare una piccola scaffalatura ma torniamo alla colonna. Da lì, verso (e oltre) il centro della stanza ho attaccato delle librerie che sto sistemando schiena contro schiena in modo da creare un qualcosa che divida l'ambiente ma che nello stesso non sia troppo d'impatto come lo sarebbe stato un muro. Ho deciso di acquistare le classiche librerie Billy nella misura di 40 x 202 e di sistemarne sei in totale. 

In questo modo Beatrice avrà tre librerie e Mathilde altre tre librerie. Le due scrivanie saranno appoggiate proprio sotto a queste. Quella di Bea è già posizionata mentre quella di Mathilde dobbiamo ancora realizzarla. Per ora sta continuando a utilizzare il tavolo rotondo che avevano in camera prima che iniziassimo i lavori. Devo ancora decidere se vendere o meno quel tavolo rotondo. Mi piace davvero tanto e non è facile trovarne così ma in casa non saprei dove altro metterlo, così dato che vorrei riaprire il mercatino, sto pensando di metterlo in vendita. Ma torniamo alla cameretta. Quella che vedete in queste foto è di Bea e per lei (seguendo il suo gusto), ho scelto di arredarla partendo da un'idea che sarebbe stata un po' il fulcro della stanza: una parete di colore grigio scuro.

Questi i colori che ho scelto per la sua camera: grigio scuro, legno naturale, bianco e una punta di verde acqua. Quest'ultimo colore lo si trova solo in alcuni piccoli elementi come le scatole rotonde rivestite con carta di riso (a fianco al comodino), una piccola cornice sul comodino e un'altra cornice appesa sopra il letto con la lettera B (anzi ora che ci penso le ho comprato un nuovo cuscino con un carinissimo disegno geometrico nei toni del bianco e del verde acqua). Ma torniamo un attimo alla cornice con la lettera B, vi ricordate com'era? (Seguite il link per vederla). Avevo decisamente voglia di rinnovarla e stavo cercando un qualcosa di più moderno per la camera di Bea ma per far tornare a legno quella lettera non mi sarebbero bastate due vite. Avevo incollato delle strisce di stoffa una sull'altra e la colla era talmente forte che non si sarebbe staccata neanche se avessi cominciato a pregare in aramaico. 

L'idea mi è venuta mentre mio padre stava rasando la colonna dove all'interno passa la canna fumaria: "E se utilizzassi la colla per ottenere un effetto tipo la bucciatura di un muro?". Ecco fatto, ho preso un vecchio pennello in mano e in un attimo avevo la mia nuovissima lettera B. L'ho messa al sole di agosto e in due ore era già asciutta. Così senza fatica ho ricoperto tutta quella stoffa che né e Bea né e me piaceva più e ho realizzato una lettera decisamente più moderna e originale. L'ho pitturata in un bel verde acqua così come ho fatto per la cornice in legno e l'ho posizionata al centro della cornice stessa su di un bel foglio bianco incollandola con della colla speciale in pasta. 

E poi abbiamo rimbiancato le pareti, tinto le tende (un tempo color beige), comprato una cassettiera alta da Ikea decidendola di lasciare a legno naturale, ripitturato l'armadio di bianco, comprato il comodino come il mio (le piaceva tanto tanto) e attaccato al muro le foto stampate come fossero vecchie polaroid (lo desiderava con tutto il cuore). Tutto questo lo siamo riusciti a fare in poco più di 10 giorni, giorni in cui le bimbe erano dalla nonna e stavano facendo un po' di mare. Io ero dolorante con un'ernia cervicale che non mi faceva dormire di notte (e vivere normalmente di giorno) ma con la voglia di fare una sorpresa alle mie bimbe. Sì perché di camere ne ho fatte due, quella di Beatrice e anche quella di Mathilde (presto vi farò vedere anche la sua).

Mancano ancora alcune cosine, a parte le altre librerie s'intende. Le voglio acquistare uno specchio dove può specchiarsi per intero (altro desiderio di Bea). Le voglio prendere un tappetino da sistemare vicino al letto e degli appendini a muro. Poi avrà bisogno di una lampada  per la scrivania e le devo trovare qualcosa di carino da sistemare sopra alla cassettiera. Ora le ho messo temporaneamente qualche libro, ma quelli saranno poi da spostare al loro posto. Ricordo che mentre Gigi ed io lavoravamo alle loro camere, ci sentivamo con le bimbe per telefono e ci chiedevano sistematicamente a che punto fossimo con i lavori (avevano una gran voglia di tornare con la casa in ordine) e noi sistematicamente le dicevamo che eravamo ancora in mezzo al caos totale. Così è stato finché la sera in cui sono tornate a casa, hanno aperto la porta della loro nuova camera, ops pardon, delle loro nuove camere e hanno trovato la sorpresa. I loro visini estasiati li li avrò per sempre impressi nella mia mente. Tutta la fatica e il dolore sentiti mentre lavoravo al restyling della loro cameretta, era stato ampiamente ripagato. Che ne dite è o non è diventata la cameretta di una signorina? :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Un rifugio nel bosco

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In queste prime settimane d'autunno sogno un accogliente rifugio mimetizzato nel bosco. Tanto legno dentro, profumo di cioccolata calda e tanta neve fuori. Una casetta facilmente raggiungibile così da non dover perdere tante ore in macchina e per fortuna la Liguria lo consente. Morfologicamente parlando la mia regione è una terra pazzesca, mare e monti convivono in armonia ed è facile starsene la mattina al mare e al pomeriggio tra i monti. Qui invece siamo nello stato di New York tra foreste di larici e laghi ghiacciati. Se anche voi come me amate il silenzio della natura, qui impazzereste di felicità: un rifugio in legno nascosto tra i boschi lontano da tutto e da tutti.

Una stufa a legna che scalda l'ambiente, un comodo letto, una poltrona, una piccola scrivania e una grandissima libreria vera protagonista di questo monolocale. Le due grandi finestre sembrano sfiorare le cime degli alberi, un'atmosfera da fiaba. Un piccolo angolo di mondo dove possiamo ricaricarci le energie e trovare pace. Il rifugio è stato progettato dagli architetti di Studio Padron e si chiama "Hammelig Rom" che in norvegese significa "Stanza Segreta". E sembra proprio una stanza segreta dove rifugiarsi e respirare aria fresca in totale armonia con la natura. Pensate questo locale è stato costruito con querce secolari e le grandi sezioni in cui sono state tagliate, sono state accatastate in loco e lasciate a stagionare per diversi anni. 

Ci penso spesso e forse più che una casa al mare, sogno uno chalet, un piccolo rifugio come questo (magari con una stanza in più), dove trascorrere i weekend nella stagione fredda e perché no, anche in estate. Essere sposata con l'uomo delle nevi (è così che chiamo scherzando mio marito), mi ha insegnato ad apprezzare la montagna e la natura molto differente da quella della campagna. Qui l'atmosfera che si respira è quella di una fiaba con la sensazione di trovarsi in un angolo appartato nel quale recuperare le energie. Tra lunghe camminate, cioccolata calda (o vin brulè se preferite!) e piacevoli letture non è mai stato così semplice rilassarsi! 

P.S. Siete pronti per un nuovo mercatino? In questi mesi ho trovato tante altre cosine tra qualche mobile e complemento d'arredo da vendere nella II edizione del mercatino. Settimana prossima vi darò maggiori informazioni, rimanetevi sintonizzati! ;)

Photo by Jason Koxwold

Vivere #InSync, ecco come

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La scorsa settimana vi ho parlato del mio percorso con Activia e della mia personale ricerca per trovare l'equilibrio e vivere InSync. Forse alcuni di voi potrebbero trovare queste parole scontate ma sappiamo bene che al giorno d'oggi non è facile trovare il proprio equilibrio e vivere in armonia con se stessi nella società odierna: troppo veloce, sempre in movimento e che spesso ci porta fuori strada. Io ad esempio ho trovato tante difficoltà nel passaggio di vita da lavoratore dipendente a lavoratore indipendente. Lavorare da casa è senza dubbio il sogno di molti e adesso come adesso vi posso garantire che è davvero bello e nello stesso tempo soddisfacente ma le insidie che ci sono nascoste tra le mura domestiche possono portarti fuori strada, proprio come ho detto prima.

Innanzi tutto gli orari sono spariti. Se è vero che quando ero un lavoratore dipendente dovevo obbligatoriamente uscire di casa a un certo orario per timbrare il cartellino alle ore x, senza preoccuparmi ovviamente se il letto era fatto o meno e i piatti erano in lavastoviglie, una volta a casa non c'è stata più la fretta di correre per timbrare il cartellino e gli orari si sono notevolmente allungati. Tutto è diventato più lungo, anche la giornata lavorativa si è allungata perché se è vero che oggi posso decidere di prendermi un pomeriggio libero per stare con le mie bimbe, andare dal parrucchiere o semplicemente riposare, è anche vero che quelle ore perse le devo recuperare in un altro momento della giornata. Così capita spesso che la mia giornata lavorativa finisca alla tre di notte. 

Con questo non voglio assolutamente lamentarmi, anzi. Solo vorrei farvi capire che questo stravolgimento della mia vita è stato un grosso scalino da superare e non è stato facile farlo. Ogni cambiamento che che troviamo lungo il corso della vita può farci perdere il nostro baricentro e ritrovarlo non è sempre facile. Venerdì scorso ad esempio, ho seguito molto volentieri in diretta live i consigli della #InSync Coach Valentina Mosca e se non siete riusciti a seguirla nessun problema, qui potete guardare il video e scoprire qualche trucco per ritrovare l'armonia con noi stessi. 

Lo sapete, questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore, anche perché da quando sono diventata mamma ho sempre pensato che per noi, intendo per noi madri, sia davvero molto importante essere persone equilibrate capaci di diffondere ai nostri figli la giusta armonia. È risaputo che se una mamma non sta bene anche il bambino non sta bene. Vi racconto questo piccolo episodio che mi è capitato undici anni fa e che mi ha fatto capire quanto è importante per noi mamme stare bene. Ero da poco diventata mamma di Beatrice e mi stavo recando con lei alla prima visita pediatrica. Ricordo che il dottore che ci visitò, sì avete capito bene CI visitò, appena aprì la porta del suo studio mi chiese: "Prima come sta la mamma e poi come sta la figlia". E lui fu la prima persona che mi fece capire l'importanza di stare bene per i nostri figli. 


Tornando a parlare dei consigli della Caoch Valentina Mosca, ho scoperto guardando il video, che tutti noi compiamo circa 17.000 respiri al giorno (così tanti? Giuro non ne avevo idea!) e che è importante imparare a farlo come si deve perché respirare correttamente è veramente la prima cosa da imparare per sciogliere le tensioni e scacciare l'ansia. Ha parlato del critico interiore che alberga in ognuno di noi e che può essere allenato per aiutarci a migliorare e non essere solo un critico negativo. Ha spiegato come diventare leader di noi stessi e di come possiamo fare ad influenzare noi il mondo e non il contrario: il mondo non deve influenzare noi. La donna che si mostra non è un bene e per Valentina Mosca, siamo figlie di questa cultura e proprio per questo motivo non siamo più capaci di ricevere complimenti. Dobbiamo invece imparare ad accettarli compresi i feedback positivi non solo quelli negativi.

Corpo e mente sono due facce della stessa medaglia afferma Valentina e questo semplice concetto mi ricorda quello che ho studiato pochi mesi fa durante il corso di istruttore nuoto. L'unità psicofisica definisce il complesso dei fattori costitutivi di ogni persona e indica il legame indissolubile nell'uomo tra realtà fisica e pensiero. Il corpo umano infatti non è mai un corpo in senso oggettivo ma è inteso come corpo vissuto cioè esistente così com'è, per l'azione presente e passata di tutta l'esperienza della persona che modella gli aspetti della sua morfologia e della sua funzionalità. Anche la psiche, con tutte le sue facoltà, non ha alcun senso se non si fonda e si costituisce attraverso e insieme al corpo. Al contrario di ciò esiste la teoria dualistica, una concezione che vede la presenza di due essenze o principi opposti e inconciliabili che convivono generando una guerra eterna dentro l'uomo e spiegando così le sue contraddizioni e le sue crisi. 

Sono temi che ho studiato davvero con piacere, si è passato dall'Unità Psicofisica al Dualismo e dall'Orfismo all'Idealismo. Aristotele, Tommaso d'Aquino, Sigmund Freud sono solo alcuni dei personaggi storici che mi hanno fatto capire ancora di più quanto l'essere umano sia complicato e sono affascinata da tutto ciò che gira attorno alla nostre psiche, alla nostra mente, per questo motivo sono veramente felice di partecipare a questo progetto e cioè quello della ricerca del nostro equilibrio per vivere InSync. Scusate se mi sono trasformata per un attimo in professoressa (giuro non lo faccio più!) ma questi sono argomenti che mi entusiasmano davvero e vorrei trasmettervi il mio entusiasmo e soprattutto la voglia di stare bene con noi stessi. Alla prossima! :)

Kinfolk, un nuovo stile di vita

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Alzi la mano chi non ha mai sentito (o letto) la parola Kinfolk. Non credo che ci siano molte mani alzate, soprattutto chi come voi naviga su Facebook, Instagram e via dicendo ma cosa è veramente Kinfolk? Una parolaccia? Una nuova ricetta vegana? Un'isola sperduta? No amici, niente di tutto questo. Kinfolkè un magazine creato e fondato nel 2011 da Nathan Williams assieme alla moglie e a un gruppo di amici, quando ancora era uno studente universitario, tant'è che la prima sede della rivista è stata un piccolo appartamento per studenti all'interno della Brigham Young University-Hawaii. È una rivista indipendente trimestrale d'intrattenimento e lifestyle per giovani professionisti e creativi. Con il suo design pulito ma accattivante, è diventata in breve tempo una delle più ricercate del settore e copre collaborazioni da Copenaghen a Città del Capo. 

È diventata una guida per creare un mondo di stile e fornisce modelli comportamentali per chi vuole essere alla moda. Storie di vita, case, ricette, fornisce spunti interessanti a giovani e famiglie per costruire una vita bellissima. Non a caso le fotografie pubblicate sono una più bella dell'altra (queste che vedete nel post provengono dall'account Instagram). Potremmo chiamarla una vera e propria enciclopedia d'ispirazione e di stile tant'è che i blogger di tutto il mondo ne vanno pazzi e su Instagram non c'è profilo famoso che non abbia almeno una foto con la famosa rivista. 

Kinfolk non può essere comprata dall'edicolante di fiducia, né essere trovata con facilità perché la si può acquistare solamente online e vi dico già che il prezzo è alto, non assomiglia per niente alle cifre che siamo abituati con le nostre riviste italiane ma tengo anche a precisare che all'interno di essa non troverete pubblicità di alcun tipo. La pubblicità distruggerebbe il messaggio che vuole dare Kinfolk, afferma Williams. Io non ho ancora avuto l'occasione di sfogliare il magazine ma posso dirvi che dalle foto trovate in rete è veramente una rivista bellissima, anzi no, fighissima! Vi consiglio di comprare meno riviste italiane (che tra l'altro quante riviste interessanti ci sono in Italia, ne vogliamo parlare?) e spendere bene i soldini comprando innanzi tutto i libri (The Kinfolk Table e The Kinfolk Home) e poi le riviste con uscita trimestrale. 

In poco tempo ha acquisito fama internazionale e oltre alla pubblicazione cartacea e al sito web, Kinfolk è diventata una comunità di persone che organizza eventi ogni mese come i laboratori di cucina a livello mondiale che spingono i lettori a uscire dalle mura domestiche per stare in compagnia e all'aperto. La redazione fatta di giovani scrittori, fotografi e cuochi provenienti da ogni parte del mondo offre uno sguardo a 360° trasmettendo un messaggio profondo: evadere dalla propria quotidianità. Sottolinea e rivaluta l'importanza della famiglia, dell'amicizia, della vita semplice e dello stare insieme. 

È un magazine sullo stile di vita che punta specialmente sulla cultura e sul cibo cercando di mescolare sapientemente il concetto di intrattenimento attraverso interviste, foto, storie personali, ricette, racconti e consigli pratici. Quattro uscite all'anno per quattro temi differenti. Ogni numero presenta un tema legato alla stagione e contenuti connessi al tema scelto. Che ne dite vi ho invogliato a comprare la rivista? La conoscevate? Raccontatemi le vostre recensioni, sono molto curiosa di leggerle. Presto acquisterò la mia prima rivista e potrò farvela vedere attraverso i miei occhi, non vedo l'ora! :) Buon fine settimana a tutti.


15 curiosità sull'Ikea

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Penso che una delle poche cose (se non addirittura l'unica), che accomuna tutte le case italiane e oserei dire perfino del mondo sia l'Ikea. Ikea è un colosso svedese da 34,2 miliardi di euro, bilancio chiuso ad agosto '16. Praticamente ha avuto un giro d'affari che da solo potrebbe sistemare il debito della Grecia e nei suoi magazzini sono passati clienti pari a tre volte la popolazione europea. L'attesa è concentrata sulle prossime aperture in India e in Serbia. Il gigante svedese vuole comunque espandersi ancora e ha come obiettivo di raggiungere un fatturato di 50 miliardi di euro entro il 2020. Attualmente Ikea ha 340 outlet in 28 Paesi diversi, nei suoi negozi sono passati 783 milioni di visitatori.

Tutti dati incredibili che ci fanno capire quanta strada sia riuscito a fare Ingvar Kamrad, suo fondatore. Premetto che questo non vuole essere un post sponsorizzato, ormai dovreste tutti sapere quanto ami Ikea e quanto trovi geniali le sue idee, soprattutto le trasformazioni che i cosiddetti hackers Ikea riescono ad inventare ogni giorno. Anch'io mi sono dilettata nella trasformazione di una cassettiera ricordate? Se ve la siete persa potete rivedere il post cliccando qui. Per non parlare della mia cucina, struttura interna Ikea e ante personalizzate, qui il post. 

Vi lascio in compagnia di 15 curiosità legate al colosso svedese:

  1. Vi siete mai chiesti cosa vuol dire Ikea?È un acronimo del nome del fondatore Ingvar Kamrad, della fattoria in cui è cresciuto, Elmtaryd e della sua città natale, Agunnaryd.
  2. Non sarà contento il Signore ma il libro sulla sua vita e i suoi insegnamenti, la Bibbia, vanta meno copie dei cataloghi Ikea. Solo nel 2014 sono stati stampati 217 milioni di cataloghi, praticamente si trovano in ogni parte del mondo. 
  3. Dall'anno 2000 a oggi, Ikea abbassa ogni anno i prezzi del 2-3% grazie a un aumento dell'efficenza nella produzione e distribuzione.
  4. Ogni 10 secondi nel mondo viene venduta una libreria Billy. È in assoluto il prodotto più venduto e anch'io ho aiutato a fra crescere questi dati. Infatti per la camera delle mie bimbe ho deciso di acquistare alcune delle librerie disegnate da Gillis Lundgren. 
  5. È stata la prima compagnia mondiale a mettere una coppia gay in pubblicità. Nel 1994 Ikea mostrò per la prima volta una coppia gay in uno spot pubblicitario: due uomini che seduti al tavolo parlano della loro relazione e dei loro mobili. Una cosa che nell'Italia del 2016 sembra ancora essere un tabù, facciamoci qualche domanda. 
  6. Un bambino su 5 nel Regno Unito è stato concepito su un materasso Ikea. Stessa cosa per noi europei. Si dice che un europeo su 9 sia stato concepito su un letto Ikea.
  7. Lo store più grande si trova a Stoccolma ed è pari a più di 55mila metri quadrati. Pensate, è anche segnato nella guida turistica della città. Occhio a non perdere i vostri compagni di viaggio o rischierete di non trovarli più! 
  8. Ikea utilizza l'1% della produzione mondiale di legno, terza compagnia nel mondo per consumo di legno dietro Home Depot e Lowe's.
  9. In Cina è possibile dormire sui letti Ikea all'interno degli store. Gli addetti cambiano perfino le lenzuola per i clienti. 
  10. Ikea sta costruendo una propria città vicino a Londra, un mondo su misura di circa 10 ettari a est della capitale Britannica. Il nome non è stato ancora scelto ma si sa che conterrà negozi, scuole, teatri, un hotel e abitazioni per almeno 6mila persone.
  11. Ce lo siamo chiesti tutti, lo sapete come "inventano" i nomi dei prodotti Ikea? Dietro a tutto questo c'è una logica: letti e armadi prendono il nome da luoghi che si trovano in Norvegia mentre tavolini e librerie da luoghi svedesi.
  12. In Svezia è vietato chiamare il proprio figlio Ikea.
  13. Una web serie è stata girata interamente all'interno di uno dei negozi Ikea di Burbank. Easy tu Assamble è stata prodotta dal colosso svedese nel 2008. Premiata per il miglior cast, passa al setaccio con spirito sarcastico i luoghi comuni della filosofia Ikea. 
  14. Il 47% del Management di Ikea è composto da donne.
  15. L'Italia, la Polonia e la Cina sono i primi tre fornitori di materie prime dell'Ikea e solo al quarto posto si trova la Svezia.

Shabby e Industrial Chic a Milano

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Domenica scorsa ho tenuto un corso di tecnica shabby a Genova, ve lo siete perso? No problem, sono sempre disponibile per tenere corsi individuali di tecnica shabby & industrial chic e se vi iscrivete in due avrete il 10% di sconto (offerta valida fino al 31 dicembre 2016). Il prossimo anno non è comunque lontano e mi piacerebbe programmare un nuovo corso a Genova verso la primavera. Se siete iscritti alla newsletter di Shabby Chic Interiors vi avviserò con una mail non appena avrò organizzato la data. 

Il prossimo appuntamento invece è a Milano e come di consueto ci vedremo presso lo Spazio Culturale MY G (zona Niguarda). Quando si terrà il corso? Domenica 13 novembre e in questa data è possibile iscriversi sia al corso di tecnica shabby classico che a quello industrial chic. La parte teorica che occuperà gran parte della mattinata sarà uguale per tutti i partecipanti mentre quella pratica basterà dividervi in due gruppi. 

Voglio ricordare agli ometti che mi leggono che a questi corsi potete partecipare anche voi, giuro che non ho mai vietato l'accesso ai miei corsi ai maschietti! ;) Iscrivetevi con la vostra compagna, fatele un regalo oppure partecipate soli per il gusto di passare una giornata in compagnia e imparare qualcosa di nuovo che vi appassiona. Per l'appuntamento di Roma ad esempio ho già due coppie iscritte e sono sicura che sarà uno spasso vederli lavorare insieme perché dal primo momento partirà la competizione a chi carteggia meglio, chi pittura più alla svelta, chi finisce prima… Ogni qualvolta che una coppia partecipa, le risate sono assicurate. 

Per iscrizioni e maggiori informazioni scrivetemi una mail: sarahtognetti@yahoo.it 

Photo copertina by Camilla Anchisi



DIY e progetti dedicati al Natale

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La scorsa settimana vi avevo parlato per la prima volta della rivista Kinfolk, ricordate? Volevo dirvi che in questi giorni mi sono arrivati i due libri (ordinati su Amazon) Kinfolk Home e Kinfolk Table e non vedo l'ora di mostrarveli nella Rassegna Stampa di Shabby Chic Interiors, sono bellissimi. Oggi però voglio parlarvi di un'altra rivista, una delle più belle, anzi la più bella rivista italiana d'arredamento: CasaFacile. Come saprete ormai, collaboro con il mensile da poco più di un anno e mezzo e in questo tempo è stato entusiasmante capire e scoprire i retroscena di una rivista così importante come CF. 

Ad esempio ho scoperto che prima di impaginare un articolo si decide a priori lo spazio che gli si vuole dedicare, spazio inteso come pagine ma anche come numero di caratteri e si inserisce un testo "fittizio" scritto in latino prima di inserire l'articolo vero e proprio. Ho scoperto che una rivista lavora con almeno tre mesi di anticipo, esempio: devi fare un articolo sul Natale? Massimo i primi di settembre (ma sarebbe meglio ad agosto), l'articolo deve essere pronto. Le foto devono essere in alta risoluzione per essere pubblicate e abbastanza chiare perché con la stampa si perde sempre un po' di luce. 

Ovviamente non sono solo queste le cose che ho scoperto. In questo anno e mezzo ho conosciuto tante persone della redazione sempre gentili e disponibili e tante, tantissime colleghe blogger creative. Proprio assieme a loro, mi sono occupata di riempire l'allegato Décor dedicato al Natale con idee, consigli, link utili e DIY. Lo trovate questo mese in edicola e cosa posso dirvi se non che non potete perdervelo? I miei progetti li trovate a pagina 48 e 49. Buona lettura e viva la creatività! :)


Perché penso positivo

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Lo scorso weekend sono stata invitata a Milano da Activia al Forum Elle Active che si è tenuto presso l'UniCredit Pavilion, una struttura fighissima vicino al cuore pulsante della città. L'UniCredit Pavilion è un seme piantato nel nuovo centro di Milano un investimento per il futuro dedicato alle persone e rivolto alla città e al sistema delle imprese, con particolare attenzione alle nuove generazioni e all'innovazione. È proprio qui che ha avuto sede la due giorni dedicata a noi donne e all'impegno femminile. Il lavoro femminile ha bisogno di iniziative come quella di Elle Active che facilitano le donne nella crescita professionale. (foto copertina)

Attraverso conferenze, incontri, coaching e consulenza alle donne (pensate che al terzo piano hanno allestito una parte dove uno staff qualificato ti aiutava a vestirti, parrucchieri professionisti e make-up artist ti rendevano perfetta, tutto questo per il colloquio di lavoro e se volevi, ti scattavano una foto da inserire nel tuo curriculum vitae), hanno creato consapevolezza sull'importanza che riveste la diversità per generare innovazione e risultati sostenibili favorendo la crescita economica. Alla domanda, Activia promuove uno stile di vita "InSync", cosa significa? Valeria Scurico, Connection Marketing manager Danone ha risposto: 

"Per noi è un modo per cercare di stare sempre più vicino alle donne, raggiungendo il loro lato più intimo ed emozionale. Vogliamo esortarle a tramettere anche all'estero tutta l'energia e il valore che ogni donna ha dentro sé stessa. Noi del resto, siamo le peggiori detrattrici di noi stesse, siamo ipercritiche, ci diciamo che non siamo abbastanza belle, abbastanza brave come mamme, mogli, figlie, mai abbastanza in tutto quello che facciamo. Trovare un equilibrio tra mente e corpo, riuscire a valorizzarsi anche nelle piccole cose, ci aiuta a esprimere al massimo il nostro potenziale, soprattutto nel mondo del lavoro. Magari imparando ad accettarci per come siamo".

È stato davvero esaltante vivere questa esperienza, come donna ero consapevole che tutto ciò che hanno realizzato, tutto ciò che si è detto è stato fatto pensando anche a me, donna com voi. Valentina Mosca, InSync Coach e Senior Partner di Ermes Consulting ha tenuto un bellissimo discorso e tenuto una dimostrazione su come possiamo fare nostro (e tenerlo a portata di mano) il pensiero positivo. Ho girato un breve video della dimostrazione che potete vedere cliccando qui. Ma il momento più emozionate è stato quando è arrivata Simona Atzori e allora tutto quel brusio di sottofondo è cessato e gli occhi di tutti erano puntati su di lei, sul suo sorriso, sul suo modo di vivere e ha raccontato come ha trovato il suo equilibrio personale per vivere InSync. 

Sul grande schermo bianco è comparsa una scritta: perché penso positivo e subito dopo Simona Atzori, ballerina e pittrice, è salita sul palco. Il suo discorso è stato illuminante, le sue parole, così semplici ma nello stesso tempo così vere, mi hanno trasmesso forti emozioni. "Io penso positivo e non è una domanda, ho scelto di pensare positivo, ho scelto di usare la mia mente in positivo e usarla per costruire. Il nostro pensiero è potentissimo, il nostro pensiero crea in una maniera che forse neanche noi ce ne rendiamo conto. La nostra mente e il nostro corpo per creare qualcosa di positivo, deve assolutamente essere InSync". Una frase che mi ha molto colpito è stata questa: "Non si deve fare qualcosa per dimostrare niente a nessuno altrimenti si rompe la magia, non funziona. Il percorso che dobbiamo affrontare, il cammino, è nostro, solo nostro. Il pensiero che crea è il nostro e noi creiamo per noi".

Racconta di come il suo sorriso lo paragoni a un biglietto da visita, pensa che sia la cosa più potente e forte che abbia mai scoperto di avere: "Questo sorriso che voi vedete è mio, non l'ho preso in prestito da nessuno, è mio e ogni mattina scelgo di indossarlo prima di qualsiasi altra cosa. Tante persone mi chiedono cosa mi manchi per essere felice ed io rispondo sempre che non mi manca niente. A me come a nessuno di voi. Ciò che ci serve ce lo abbiamo qua. Sono la nostra mente e il nostro corpo così com'è e devono unirsi per trovare insieme quel punto d'incontro, quel punto di equilibrio. Nella vita ho scoperto due cose molto importanti per me. La prima è che le cose si possono fare in tanti modi diversi. La seconda, forse è ancora più importante del primo è che non dobbiamo avere paura di mostrare ciò che siamo. Noi con le nostre diversità, noi con le nostre capacità uniche e assolutamente diverse da qualsiasi persona al mondo. La nostra diversità è la nostra ricchezza".

Termina il suo intervento con una frase che anch'io voglio dedicare a voi, a voi lettori che da anni continuate a leggermi, supportandomi (e anche un po' sopportandomi) con il vostro affetto: "Mi auguro che da domani anche voi, camminerete per le strade e per le città indossando il vostro sorriso, essendo consci della vostra unicità e connettendo la mente al vostro corpo. Vivendo semplicemente la vita al meglio, senza scuse, ma cogliendo tutto ciò che di bello o di difficile o di complicato o di colorato arriva nella vostra vita. Perché solo così possiamo crescere". Vivi InSync.


Idee per la testata di un letto

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Ieri mattina sono stata a casa di una cliente e tra i lavori che mi ha commissionato c'è quello di trovare una soluzione per la testata del letto di suo figlio, un ragazzo di quasi diciotto anni. Adoro questo tipo di cose, quando basta far volare la fantasia perché si accenda un'idea. Così mi sono messa subito all'opera alla caccia di soluzioni classiche e originali. Questa volta mi dovrò confrontare non solo con il gusto della cliente (tra l'altro molto simile al mio), ma anche con quello del ragazzo. Inoltre devo tenere conto del contesto in cui si trova l'appartamento, lo stile della casa e il budget stimato. Sarà una bella prova per me e non vedo già l'ora di mostrare le mie idee. Queste che vi mostro sono solo una piccola parte di quello che ho trovato in rete.

Al momento nella camera del ragazzo non c'è una testata. Il letto è a una piazza e mezzo ed è posizionato al centro di una parete, di fronte si trova una grande finestra. Di soluzioni ce ne sono veramente tante, certo se la camera fosse stata di una ragazza forse avrei potuto sbizzarrirmi di più, ma tra il nuovo colore alle pareti (che dovrò dare), il restyling dell'armadio, il nuovo angolo studio e qualche modifica alle pareti, potrò di certo divertitimi a cambiare completamente look a tutto l'ambiente. 

Giocando sulla parete dove poggia il letto, senza quindi pensare a una testata vera e propria si potrebbe tappezzare il muro (solamente quello) con una carta da parati originale: un paesaggio, un disegno o perfino delle decorazioni geometriche. Anche il colore può essere una soluzione, ora vi spiego. Le tre pareti saranno bianche, l'armadio lo pitturerò di un bel grigio antracite e potrei pitturare quella sola parete dello stesso colore dell'armadio. Non solo, si può decidere di pitturarla interamente oppure realizzare un motivo originale con il rullo a circa un/terzo del muro (come la foto con il muro giallo che vedete qui sotto tanto per intenderci).

La boiserie, cioè la pannellatura in legno è una soluzione molto calda e accogliente, ma siccome questo ambiente non è molto grande ho paura che opprima la camera. Si potrebbe però montarla a circa un/terzo della parete lasciando il restante muro bianco pulito. I pallet sono sempre carini ma super inflazionati e ammetto che con lo stile della casa non c'entrerebbero nulla. È vero che la camera del ragazzo non si trova in un open space ma è anche vero che mi piace dare la stessa impronta a tutta la casa, l'armonia deve essere uno degli ingredienti principali e sono sicura che la cliente la pensa esattamente come me.

Un'idea molto originale l'ho trovata nella testata creata con tante cassette riciclate. Potrebbero essere le casse in legno del vino o anche le cassette della frutta (quelle più piccole e basse però). La struttura avrebbe così un doppio uso: testata e mobile contenitore. Anche il pannello bucherellato è davvero carino così come lo è un classico pannello in legno pitturato magari dello stesso colore dell'armadio oppure con la pittura effetto lavagna. Molto elegante e maschile sarebbe l'idea che vede la sezione di un grande tronco, tagliata, levigata e lucidata. Via libera alle vecchie porte, finestre, persiane e perfino vecchi cancelli (o inferriate) in ferro. Una bella testata imbottita con del lino grezzo nella tinta grigio antracite unirà comodità e raffinatezza. Inoltre è una soluzione classica che non passerà mai di moda. Amo il mio lavoro! 



Rullo magico per decorare

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Ho già parlato in passato di Cri-lla e dei suoi bellissimi rulli decorativi, ricordate? Li ho utilizzati anch'io per rendere speciale una parete della mia camera da letto (qui il post) e per decorare carte e stoffe che ho poi utilizzato per realizzare dei pacchetti regalo natalizi personalizzati (qui il post). Ma che nome strano è mai CRI-LLA? La società nasce dall'idea di CRIstina e RaffaeLLA. La passione le unisce per ciò che è semplice, fatto a mano e sostenibile. Gli studi in architettura, il lavoro presso Ateliers Jean Nouvel, gli approfondimenti in bioarchitettura e la libera professione sono alla base di questo studio-bottega dove trovare oggetti e proposte per spazi mini o max a da inventare. 

Cri-lla crea utilizzando in chiave attuale materiali e tecniche del passato. Sperimenta ibridi tra naturale e artificiale, tra minimale e decorato, tra grezzo e raffinato. Sviluppa idee valorizzando l'imperfezione del materiale fatto a mano come valore durevole nel tempo. Progetta attingendo all'intelligenza del design che rispetta l'uomo e l'ambiente. Guarda alla sapienza e all'esperienza dell'artigianato e a tutte le buone idee di riciclo creativo e di recupero. L'educazione al "realizzare da sé"è alla base di questa società portata avanti da due donne creative al 100%.

Perché vi consiglio di acquistare un rullo magico? Già la parola "magico" mi piace tanto e in questo caso è davvero azzeccatissimo. Con il Natale alle porte, i rulli decorativi sono quello che ci vuole per un regalo originale a tutte le persone che con un po' di creatività possono magicamente trasformare la casa, i mobili, le tende e i vestiti. Potete approfittare delle vacanze natalizie per passare momenti piacevoli decorando qualche oggetto e ottundendo risultati sorprendenti. Pensate a tutte le cose che potreste decorare e regalare: tovagliette, sciarpe, runner per la tavola, cappelli delle lampade e qualsiasi oggetto in vetro. Usare questi rulli magici è un divertimento e il risultato è garantito. 

Io che li ho provati posso dirvi che utilizzarli è veramente semplice. L'unica occasione in cui bisogna stare un po' più attenti è quando si decora una parete, altrimenti è davvero come un gioco, un gioco per grandi però! Con questi rulli magici si può impiegare qualunque tipo di vernice ed è composto da due parti: la prima parte è il rullo decorativo disponibile in moltissimi disegni, riutilizzabile e intercambiabile e l'altra parte è l'applicatore che trasferisce la vernice al rullo decorativo. I rulli si possono acquistare on line aquesto link e una volta ordinati, arrivano a casa in due-quattro giorni massimo. Con poca spesa potete trasformare tutto ciò che vi circonda!


Guardate che idea geniale che hanno realizzato le ragazze di Cri-lla: decorare una porta a vetri con tema natalizio. Sto pensando di copiare l'idea e di riproporla sulla finestra della cameretta delle bimbe. Saranno felicissime! 


~  Cri-lla ~
Per informazioni: info@cri-lla.it

potete trovarlo anche su:

Idee per il salotto

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Negli scorsi mesi avete cominciato a vedere i cambiamenti nella mia casetta e (ovviamente) non sono ancora finiti. Se avessi la bacchetta magica vorrei riuscire a far avverare uno dei miei desideri più grandi di questo momento: avere la casa in ordine per Natale. Perché per Natale? Per due motivi. Uno, perché sono stanca, veramente stanca di entrare in casa e vedere tutte le cose che ancora oggi non sono a posto e due, perché il giorno di Natale la mia grande e allargata famiglia verrà qui a festeggiare e vorrei con tutto il cuore che fosse tutto in ordine. Missione impossibile? Vedremo.

So già che mi devo mettere il cuore in pace perché alcune cose non riuscirò proprio a farle. In primis, dovrò aspettare ancora qualche mesetto per cambiare il divano. Quello che abbiamo ha quasi quattordici anni e non ce la faccio più a vederlo, ma siccome non è una cosa urgente, rimando sempre l'acquisto. Altra cosa che forse dovrà aspettare è vedere finalmente le poltrone finite. Vi ricordate, avevo cominciato a rivestirne una, ma devo fare ancora la sua sorella gemella e far foderare i due cuscini della seduta. È uno di quei lavori che richiede tempo e pazienza e in questo periodo non credo di averli, né tempo né pazienza. 

Però, però ho dei desideri facilmente avverabili: cambiare il baule davanti al divano con un tavolino completamente diverso e trovare una lampada applique per il salotto (ora ho ancora i fili in bella mostra e ogni volta che cade l'occhio in quell'angolo, sento un odio profondo!). Qualche settimana fa sono stata da Maisons du Monde e ho trovato parecchie "cosine" di mio gusto. Ho stilato una breve lista con i miei pezzi preferiti e una volta tornata a casa ho deciso in tutta tranquillità di ordinarli tramite il sito. Cosa avrò scelto? La lampada Mecanique oppure lampada Archy? Il tavolino Long Island, Industry o Edison? Quando qualche giorno dopo è arrivato il corriere coi pacchi mi sembrava fosse arrivato Babbo Natale!

È stato comodissimo ordinare sul sito. Quel giorno in negozio mi sono lasciata fuorviare dalle mille lucine e le decorazioni natalizie e a un certo punto ho dimenticato il motivo per cui ero lì. Il Natale da Maisons du Monde è contagioso, ti viene la voglia di addobbare ogni angolo di casa. Ho persino avuto la tentazione di mettere le lucine in bagno, ma mi sono trattenuta. Beh le mie bimbe sarebbero stare sicuramente contente! A proposito, ieri c'è stata allerta rossa qui in Liguria e Beatrice e Mathilde erano a casa da scuola, così abbiamo approfittato del pomeriggio per tirare fuori le scatole stipate in soffitta con su scritto "Natale" e fatto l'albero di Natale. Voi come siete messi a decorazioni in casa, già fatto l'albero? 

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission. 

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