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Nuovo look per la mia cucina

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Ho rischiato di non riuscire a pubblicare nessun post oggi: Safari mi ha dato forfait e Blogger non aveva intenzione di collaborare non facendomi caricare nessuna foto. Argh che nervi! Fortuna che ci sono mariti volenterosi che mentre tu sei al corso di allievo istruttore nuoto si mettono all'opera per installare un nuovo browser e semplificare così la vita alle loro mogliettine (grazie amore)! Chi mi segue sulla pagina Facebook di Shabby Chic Interiors sa già cosa aspettarsi nell'articolo di oggi ovvero un nuovo look per la mia cucina. Preparatevi, ho scritto un poema! ;)

Ma partiamo da lontano, prima di mostrarvi il piccolo restyling del fulcro della casa voglio raccontarvi cosa ho "combinato" nei giorni scorsi. La settimana appena passata vi sarete accorti che sono riuscita a pubblicare solamente un post. Purtroppo ho avuto pochissimo tempo per stare a computer (compreso rispondere alle vostre mail, ma piano piano arrivo non vi preoccupate) perché ho cominciato i lavori di restyling e consulenza a casa di una cliente. Giovedì e venerdì ero assieme a Gigi nella campagna piemontese a imbiancare le pareti e pitturare il tetto in legno di una camera da letto (qui potete vedere la foto caricata sulla pagina fb).

Abbiamo parecchio lavoro da fare, la casa è molto grande e assomiglia un po' a quel favolo mas in Provenza del film Un'ottima annata. O almeno così me lo immagino dopo i lavori di restyling. Si trova in un borghetto molto caratteristico con una vista totale sulle colline piemontesi, un piccolo paradiso per i fortunati proprietari. Sono partita gasatissima e vedendo il risultato di solo questa stanza, non vedo già l'ora di cominciare la prossima perché l'obiettivo finale arrivi quanto prima. Venerdì sera ero abbastanza KO: la spalla un po'"cigolava" e gli acciacchi della mia veneranda età si sono fatti sentire. A parti gli scherzi, venerdì sera l'unica cosa che mi ha riportato nella terra dei vivi è stata la polenta con salsiccia e cotechino del magico Silvano. È solo grazie a lui se sono ancora qui!

Sabato mattina mi sono svegliata intorno alle 9.30, ho cominciato un libro e intorno alle 17.30 l'ho finito. Questo significa che mi sono alzata da letto solo per nutrire il mio corpo perché il mio spirito l'ho potuto nutrire stando comodamente sdraiata. Alle 18 si è risvegliata in me un'irrefrenabile voglia di fare. Mi sono letteralmente fiondata in cucina e mi sono detta: è giunto il momento di cambiare look al bancone di cucina. E così ho fatto. Ve lo ricordate com'era prima? In questo post, potete vedere le già due trasformazioni che ha subito. Ero stufa del nero e soprattutto ero stufa del colore biancastro/rosa del piano. 


L'okumé è un bellissimo legno ma ha una sfumatura rosa che può piacere un sacco, può non piacere e/o può stancare. Una cosa che invece non mi stancherò mai di farmi piacere è il colore del legno vissuto: un miele caldo un po' slavato in alcuni punti mentre in altri sembra quasi macchiato. Il colore delle vecchie assi da ponteggio tanto per capirci. L'asse da ponteggio come quella "nuova" che fa da mensola nella mia cucina. Quando tempo fa ho aperto il mercatino e venduto un po' di mobili e complementi vari, ho venduto anche le due mensole bianche (con tanto di reggimensola disegnati e tagliati dalla sottoscritta) e al suo posto ho inserito questa vecchia asse da ponteggio, regalo del favoloso vicino (lo stesso che ci fornisce uova fresche tutto l'anno). 

L'ho ripulita semplicemente carteggiandola bene e incerandola un pochino: il legno aveva proprio bisogno di nutrimento. I reggimensola questa volta sono di Ikea. Ho dovuto eliminare un po' di cianfrusaglie che tenevo appoggiate sui due piani e selezionato l'essenziale che utilizziamo tutti i giorni. Diciamo che ne è valsa la pena perché ne ho approfittato per fare una bella pulizia generale e ora ho più spazio in casa. Ma torniamo al bancone. Stufa del solito colore rosa ho deciso di trasformarlo e di conferirgli quel colore miele caldo che a me piace tanto. L'ho fatto lavorando con della cera noce, lana d'acciaio e stracci per lucidare. La struttura invece, è passata ad essere grigia chiara, dal nero qual era. 

Ti sei fermata lì Sarah? Eh no amici cosa credete? Dato che ero in vena ho ripitturato il pensile posizionato sopra al bancone dello stesso colore della cucina (bianco sporco). In foto forse non lo si notava tanto ma mentre la cucina è sempre stata bianca, quel mobiletto era avorio e sinceramente parlando, avevo la nausea di vederlo così. Poi cos'è successo? Niente, è successo che già che avevo il pennello in mano, ho rinfrescato tutta la cucina (lo zoccolo ne aveva veramente bisogno) così ora ho la cucina (quasi) nuova di zecca. Sono tentata di cambiare colore anche all'armadio, quello con la retina da conigli e farlo come il bancone (o quasi quasi tutto bianco come la cucina + cambio tendina bianca per rendere tutto più luminoso) ma siccome non ne sono sicura, per ora rimarrà così ancora per un po'. 

P.S. Avete notato le sedie attorno al tavolo? Ci siamo ridotti a mangiare sulle sedie che tenevamo in giardino perché dopo aver venduto al mercatino anche quelle, non ho più avuto il tempo di cercarne altre che mi piacessero. 

P.S.2 Vi piacciono le rose nel barattolo di vetro sul tavolo di sala? Sono le nostre rose che abbiamo in giardino. Appartengono a una famiglia delle Mary Rose di David Austin e sono rampicanti. Vorrei che riusciste a sentire il profumo, è qualcosa di meraviglioso, non ho mai sentito rose profumate come queste. 

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.


Io comincio bene

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Quando la settimana scorsa sono stata contattata da Simona e mi ha illustrato il progetto #iocominciobene dicendomi che sarebbero stati felici di avermi a bordo con loro, mi sono sentita galvanizzata. Di cosa parla questa campagna? #Iocominciobene condivide e racconta i mille risvolti delle buone storie di prima colazione. AIDEPI ha deciso di dare vita a un progetto che vive grazie al blog Io comincio bene e a una pagina Facebook. È un luogo virtuale dove "chi comincia bene" racconterà i suoi perché, i piccoli segreti di chi alla colazione non rinuncerebbe per nulla al mondo. I mille risvolti che 7 italiani su 10 trovano estremamente piacevole. Nasce inoltre con l'obiettivo di contagiare chi, per fretta o mancanza d'appetito, salta questo pasto e perde un'occasione di partire con il piede giusto. 

È un progetto che mi è subito entrato nel cuore perché so quanto è importante la colazione. Avendo due bambine poi, mi sono resa conto di come cominciare la giornata con il piede giusto o meglio dire, con la tavola apparecchiata, sia l'usanza più salutare che possa insegnare alle mie figlie. Io ad esempio non riesco a uscire di casa se prima non ho consumato la colazione. Le poche volte che l'ho saltata è stato un delirio: giramenti di testa (soffro di pressione bassa), nervosismo, malumore generale. Potrebbe sembrare una cosa scritta apposta ma è proprio così. Pensate addirittura che quando ero incinta, prima di Beatrice e poi di Mathilde, al primo esame del sangue a cui mi sono dovuta sottoporre, a momenti sbatto per terra. Dovendo fare esami per nove mesi, tutti i mesi, la dottoressa mi disse di mangiare tranquillamente due fette biscottate e bere una tazza di tè prima degli esami. Questa dottoressa è stata la mia salvezza perché non sarei riuscita a uscire di casa senza prima aver consumato una piccola colazione.

Questo dimostra il fatto che per me e per la mia famiglia, colazione è davvero un momento molto importante. Se è vero che durante la settimana questo pasto viene consumato un po' di fretta, durante il weekend ci prendiamo tutta la calma di cui disponiamo per goderci a pieno la tavola imbandita di ogni delizia. Sì perché durante la settimana quando c'è la scuola e il lavoro che aspetta, la colazione la facciamo guardando l'orologio. La sera precedente apparecchiamo il bancone di cucina con cereali, tazze e cucchiai risparmiando così minuti preziosi per la mattina ma nel fine settimana ci piace stare più comodi e goderci a pieno questo momento. Se il sole è caldo di solito apparecchiamo in giardino, altrimenti imbandiamo di ogni delizia il tavolo di sala. Ce n'è per tutti i gusti, dal dolce al salato.

Beatrice preferisce senza ombra di dubbio tutto ciò che è dolce, la cioccolata in primis ma Mathilde spesso fa colazione con pane e olio, qualche noce brasiliana o nocciola tostata. Beatrice ha gusti classici e non le piace osare e provare cibi nuovi, Mathilde assaggia di tutto e poi se non le piace un qualcosa ci delizia con una delle sue facce buffissime. Così la domenica è facile che la nostra colazione si protrae verso il pranzo e dalla spremuta con pane e marmellata passiamo ai formaggi e ai salumi. La mia famiglia mi prende in giro perché sono una drogata di tisana al finocchio. Addirittura ne ho sempre con me qualche bustina perché non si sa mai che mi ritrovi senza. Beatrice invece non rinuncerebbe mai alla sua tazza di yogurt e cereali. Mathilde ama il pane che cucina il suo papà sui cui versa un poco di olio extra vergine di oliva. Mio marito invece fa colazione come gli uccellini (è così che lo prendo in giro io) perché lui ama tutti i semini del mondo: semi di zucca, di lino, di girasole, di chia…e gli piace aggiungerli allo yogurt bianco. 

E voi amici fate colazione? Appartenete a quella cerchia che non esce di casa se prima non ha consumato il primo pasto della giornata oppure siete quelli che la colazione la preferiscono fare al bar? E poi dolce o salato? Sono curiosa anch'io di conoscere le vostre abitudini e su come cominciate la giornata. Come avete potuto leggere qui sopra io appartengo alla cerchia che non può uscire di casa se prima non ha mangiato e se dovessi preferire dolce o salato, direi dolce tutta la vita e non solo a colazione! Sono in Olanda in questi giorni e vi lascio immaginare le mie mega colazioni. Buon fine settimana a tutti!

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Weekend creativo a Eindhoven

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Eccomi tornata dopo una lunga settimana di assenza dal blog. Vi avevo avvisato che in questi mesi era possibile che "sparissi" per brevi periodi e purtroppo è stato (ed è facile che lo sarà ancora) proprio così. Visto i tanti impegni non riesco a seguire il blog come vorrei e piuttosto che scrivere o postare cavolate, non scrivo nulla. Ma oggi riesco finalmente a raccontarvi del mio super weekend creativo a Eindhoven. Qualche settimana fa vi avevo informato del Visual Workshop a cui avrei partecipato e oggi voglio portarvi con me in questa piccola avventura durata ahimè solo quattro giorni.

Giovedì.
È l'alba quando suona la sveglia, il tempo è pessimo, piove e fa freschino ma l'eccitazione è alle stelle. Mi preparo assieme alla famiglia, facciamo colazione e tutti quanti ci avviamo verso la Stazione di Piazza Principe. Accendo la radio e la prima cosa che ascoltano le mie orecchie è quell'orribile notizia dell'aereo disperso in Egitto. Riesco a sintonizzare su un'altra frequenza prima che le bimbe riescano a captare qualcosa (già la sera precedente Bea era in lacrime perché non voleva che partissi, si preoccupava degli attenti negli aeroporti). Porca paletta! È il mio primo pensiero, vediamo di partire positivi e non pensare alle tragedie. Giusto il tempo di fermarsi con la macchina e avvisto la mia compagna di viaggio,Valentina

Dopo baci e abbracci come se dovessi partire per la guerra, Vale ed io riusciamo a prendere uno sgangheratissimo treno che ci porta a Milano Centrale. Il tempo è sempre peggio (ma si può prendere l'aereo con questo tempaccio?), ma le nostre chiacchiere e soprattutto l'eccitazione dei giorni che ci aspettano riescono a coprire i cattivi pensieri. Usciti dalla Stazione di Milano ci precipitiamo verso uno dei tanti pullman che portano all'aeroporto di Orio al Serio. Appena troviamo posto, il mezzo parte…e l'ansia di dover prendere l'aereo comincia a farsi sentire. Lo so è una stupidata, se mi soffermo a pensare al fatto che il pericolo più concreto è la macchina e non l'aereo mi do della scema da sola, ma il fatto di essere sola per la prima volta mi metteva un po' di angoscia. Per risparmiare qualche soldino (e tenermeli per lo shopping che sapevo avrei fatto in Olanda) ho cercato di risparmiare su tutto, compreso il fatto di prenotare un posto vicino a Valentina. Così mentre lei sola soletta se ne stava in coda, io ero vicino ad un signore che durante il viaggio ho soprannominato "fiatella". Lascio a voi libera immaginazione. 

Comunque a parte la mezz'ora di ritardo del volo (a causa della Francia in sciopero) e del mio vicino di posto "fiatella", devo ammettere di aver viaggiato benissimo. Come una bambina che fa per la prima volta una cosa emozionante, ho scattato 10mila foto alle nuvole. Sul cellulare ho praticamente un reportage con tutti i tipi diversi di nubi: cirri, altocumuli, nembostrati… il fatto è che non era la prima volta che viaggiavo in aereo! Atterrati in suolo olandese, ci ha accolto un sole che ci ha spiazzato alla grande. Eravamo vestite con giacche e maglioncini ma a Eindhoven, splendeva un sole magnifico. 


Vale ed io siamo stanche e dobbiamo ancora prendere un pullman che ci porti a casa di Ilaria. Oltretutto sembriamo degli sherpa con valigie, zaini, giacche e maglioni che non sappiamo più come sistemare. L'unico sollievo alla vista in quel momento è stato vedere…gli olandesi, o meglio i ragazzi olandesi. Questi biondoni, alti almeno un metro e novanta ci giravano intorno come se niente fosse (beh effettivamente era proprio così) e noi come due sceme a guardare con la bava alla bocca. A parte gli scherzi, alcuni ragazzi erano davvero carini ma vogliamo parlare delle ragazze? Lunghe chiome bionde, stacco di coscia chilometrico. Io che sono alta 1,70 m mi sentivo una nana in confronto. 

Le strade di Eindhoven sono carinissime e le casette davvero molto particolari. La cosa che più mi ha scioccata è stato il constatare che le tende è un complemento d'arredo che gli olandesi non conoscono. Appartamenti con grandi finestre sulla strada prive di tendaggi. Così mentre passeggi per le strade, ti capita di vedere il gatto seduto sul davanzale intento a farsi un'accurata pulizia del pelo o la coppia di signori in pigiama che guarda la televisione. Il neonato sistemato nel box proprio sotto la finestra e la ragazza che lavora al computer seduta sul tappeto. Una cosa inconcepibile per noi italiani, per loro invece è normale amministrazione. 

Ilaria ci ha accolto a braccia aperte e ci ha fatto sentire come fossimo a casa nostra. Noi due ci incontrammo credo ormai quasi due anni fa, quando venne a casa mia e fece un servizio fotografico che fu pubblicato prima su Ariadne at Home e successivamente su CasaFacile. Tra un giro al super mercato, una passeggiata al parco e tante chiacchiere si è da subito creato un grande feeling e le serate che abbiamo passato sul divano a confidarci, con una tazza di tisana in mano, non le scorderò tanto facilmente. La sua casa è stratosferica, il primo aggettivo che mi viene in mente per descriverla è colorata. Poi allegra, luminosa, accogliente e molto caratteristica con le sue scale strette e alte che da piano terra si arrampicano fino alla mansarda. 

Venerdì.
La mattinata è cominciata con le chiacchiere di Valentina che dal letto accanto al mio, mi dava il buongiorno e con una colazione degna di un re. Ilaria è stata davvero bravissima a coccolarci e la mattinata è volata nei preparativi del workshop.  Intorno alle quattro del pomeriggio ci avrebbero raggiunto le altre ragazze e la casa era in fermento: compra i fiori freschi, sistema i fiori freschi, compra la merenda, prepara la merenda. Poi Ilaria si è sintonizzata su una radio che trasmetteva i successi degli anni '80 e in quattro e quattr'otto la casa si è trasformata in una disco dance, mancava solo la palla stroboscopica. Ah no è vero, c'era anche quella. La tavola era allestita alla perfezione e la merenda preparata, alle 15.40 il campanello ha suonato la prima volta, ma questa storia ve la racconto in un altro post. A prestissimo! :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Sedie: unire il rustico al moderno

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Arredare casa unendo il rustico al moderno, si può fare?  Eccome. Quella che potrebbe sembrare una cosa al quanto raccapricciante, se fatta bene e in armonia, può diventare un punto focale della zona cucina/soggiorno. Entrando maggiormente nel dettaglio, quello che voglio parlare oggi è proprio la zona pranzo, ovvero dove si mangia: tavolo e sedie tanto per capirci. Sì perché in questo periodo sono focalizzata su questo punto e capisco che scegliere la sedia perfetta per il nostro tavolo non è affatto semplice. Il tavolo di casa nostra che abbiamo realizzato qualche anno è di stampo rustico e sto pensando di comprare delle sedie dal design moderno. (Foto copertina 1. 2. 3. 4.)

Già nell'ultimo periodo ero indirizzata su stili differenti dal classico shabby chic (classico per me ovviamente), poi dopo essere stata a Eindhoven, patria del design, stili freschi come quello nordico mi attirano sempre di più. E così qualche mesetto fa, dopo aver venduto tutte le sedie che avevo in casa al mercatino che ho aperto sulla pagina facebook di Shabby Chic Interiors (in poco più di 24 ore mi avete "svaligiato" casa!), ho voglia di una sedia dal design moderno. Vi chiederete, ma come Sarah, hai venduto le tue sedie mesi fa e non le hai ancora comprate? Ebbene no, ancora oggi stiamo mangiando sulle sedie che avevamo in giardino e il motivo è perché sono ancora troppo in dubbio su quale modello acquistare. 

Tra l'altro ho già dovuto lottare su un fatto, che per molti potrà sembrare scemo, ma che per me era fondamentale: scegliere una sedia diversa dall'altra oppure sei sedie tutte differenti? O ancora tre coppie differenti di sedie? Se vi ricordate ho sempre avuto attorno al tavolo sei sedute una diversa dall'altra. C'era quella acquistata su Ebay, quella che apparteneva alla mamma, quella trovata accanto alla spazzatura… Sono giunta alla conclusione che ora come ora (perché in futuro si può sempre cambiare, ihih) vorrei sei sedie UGUALI. Mi sono stufata di averle diverse e per questo motivo, ora le vorrei uguali. Il problema è scegliere il modello e il colore.

Partiamo dal presupposto che acquisterò repliche, anche perché comprare una sedia di design che singolarmente costa più di 500-600 euro è una follia. Poi conoscendomi, se dopo due anni mi venisse lo sghiribizzo di venderle, a Gigi potrebbe venire un infarto e io non ho intenzione di rimanere vedova così giovane. No grazie. Ma cominciamo a vedere qualche modello assieme. Uno tra i più classici del design moderno sono le sedie di Charles Eames. Che abbiano le gambe in legno o in metallo, scegliendo quelle si va a colpo sicuro. Però, c'è un però. Ormai le ho viste in ogni dove, sarò forse blasfema a dire che le trovo inflazionate? Sto sempre parlando delle repliche eh, intendiamoci! Come  secondo me, hanno un po' stufato le sedie Louis Ghost. C'è stato un periodo che architetti e arredatori non facevano altro che arredare con quel modello e sulle riviste non si vedeva altro. 


Sedie che ho amato e che amo tuttora (ma solamente se sono belle vecchie e usurate), sono le Tolix. Le repliche sono carine, ma non hanno lo stesso sapore. Tra l'altro alcune amiche che le possiedono, mi hanno detto che sono scomode. Una sedia che trovo molto carina è la poltrona Form del brand Normann Copenhagen dal design giovane e versatile. Penso che vicino al mio tavolo country in legno, potrebbe starci molte bene. Udite udite, anche Ikea è nella mia lista dei desideri. La sedia che più mi piace in questo periodo è la PS 2012. Un'unica parola: carinissima. Carina anche nel prezzo oserei dire, soprattutto confrontandola alla mia sedia del cuore, la mia preferita in assoluto: la CH24 Wishbone Chair (per tutti la Y chair) di Hans J. Wegner. Non oso immaginare il prezzo, anzi se lo sapete non ditemelo per favore perché mi piace sognare che un giorno avrò anch'io sei Y chairs attorno al tavolo. 

Altre sedie che mi piacciono molto sono la W. di Fabrizio Gallinaro e la Bertoia Knoll di Harry Bertoia. Tante sono le sedie che mi hanno fatto innamorare e se dovessi elencarle tutte starei qui fino a domani, eppure una parte di me non si vuole ancora decidere e non vuole "azzardare" l'acquisto. Un altro dubbio amletico è: bianca o nera? Ci sono giorno in cui mi dico: no no, bianca assolutamente. Altri invece in cui dico il contrario. Insomma non è una decisione facile. L'ultimo modello che vi mostro oggi è la sedia Epica di Marc Sadler Gaber, ma in casa mia non ce la vedo, forse è un filino troppo moderna per i miei gusti oppure c'è un qualcosa che non mi convince del tutto. 

Su una cosa sono certa però: la sedia sarà assolutamente di design nordico. Guardando le foto che ho scelto per questo articolo ne sono sempre più convinta: unire il rustico al moderno, in questo caso un tavolo rustico ad una sedia moderna, creerà il giusto mix fresco che sto cercando. Quello che cerco è comodità prima di tutto e successivamente estetica. La sedia deve assolutamente essere comoda, avere un giusto appoggio per la schiena e seduta confortevole. Tre anni or sono, scrissi un articolo sulla scelta della sedia, ricordate? Una sedia per ogni tavolo, questo il titolo del post. Se anche voi in questo periodo siete al punto di dover scegliere le sedie per la vostra cucina/soggiorno, potrebbe interessarvi. Io nel frattempo mi crogiolo ancora un po' nei miei dubbi. Avete voglia di consigliarmi qualche sedia che vi piace particolarmente? Sono tutta orecchie! ;)


Weekend creativo a Eindhoven II parte

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Bentornati alla seconda parte di quello che è stato il mio weekend creativo a Eindhoven. (La prima parte la potete leggere qui). Dov'ero rimasta? Ah sì a venerdì mattina, quando Ilaria e Valentina erano prese dai preparativi per accogliere le ragazze iscritte al workshop (compresa la sottoscritta ovviamente, solo che io ero già lì). 

Venerdì pomeriggio
Alle 15.40 il campanello ha suonato. Tutte noi pensavamo fosse Camilla, amica e collega blogger di CasaFacile ma non era lei. Questa storia ha del sensazionale state a sentire. Ilaria corre alla porta ad accogliere una partecipante al corso. Si salutano e si presentano finalmente di persona, poco dopo arriva Valentina che anche lei porge i suoi saluti. Finite le presentazioni ufficiali da parte delle maestre, mi presento anch'io. Mi avvicino con il sorriso sulla faccia e questa ragazza appena mi vede cambia espressione. Il suo viso dall'essere solare diventa ombroso e perplesso. Oddio e adesso è successo? La ragazza balbetta, cerca di ricordare il mio nome e la situazione si fa sempre più imbarazzante. Allungo la mano e le dico: "Piacere, sono Sarah". Lei mi guarda come fossi l'amante di suo marito, il diavolo sceso in terra o cose simili, poi le si accende la lampadina ed esclama: "Ma tu sei l'amica di Patrizia, io sono la figlia della sua migliore amica!". Lei che ora abita a Londra, ha la mamma che è una cara amica di Patrizia ed entrambe vivono a Como. Un giorno di parecchi anni fa, abbiamo pranzato tutti assieme a Genova. Praticamente una carrambata in piena regola. 

Da lì a poco sono arrivate tutte le ragazze e il corso ha preso inizio. A turno ci siamo presentate e Ilaria e Valentina ci hanno chiesto quali aspettative avessimo rispetto al workshop e le nostre esperienze a riguardo. Condividere le nostre conoscenze, il nostro tempo, quei due giorni in un paese straniero è stata un'esperienza meravigliosa. Una bella esperienza non solo professionalmente parlando ma anche di vita. La sera stessa siamo uscite tutte assieme a cena. Passeggiando per il centro della città e facendo sosta da Xenos (un incrocio tra Coin, Tiger e Upim. In poche parole una figata), siamo arrivate da Usine, vecchia fabbrica della Philips riconvertita a ristorante-caffè. Se mai vi capitasse di essere a Eindhoven, segnatevi tutti questi posticini che menzionerò oggi, sono assolutamente da visitare.

Nel ritorno verso casa, Ilaria ci ha portato ad attraversare una delle stradine più caratteristiche della città: villette di mattoncini, giardini curatissimi e soprattutto interni da favola (vi ricordate che gli olandesi non amano le tende? Beh a noi italiani piace sicuramente guardare dentro le case!). Tornate a casa, Ilaria, Valentina, Camilla ed io ci siamo acciambellate sul divanone e con in mano una tazza fumante di tisana, abbiamo dato fondo alle nostre chiacchiere. 

Sabato mattina
Cosa c'è di più bello di un bel musino che ti dà la sveglia? È così che parte il mio sabato mattina, con la sveglia di Enea che con il suo sorriso riesce a portare subito allegria. Non ci siamo fatte mancare una colazione da regine e in un lampo eravamo già operative. Il workshop è cominciato con noi ragazze che "distruggevamo" la sala di Ilaria perché il nostro primo compito della giornata era quello di creare un angolino contraddistinto dal nostro stile e dal nostro gusto, utilizzando tutto quello che trovavamo nella stanza. È stato molto interessante "vedere come vedono" gli occhi di altre persone, aprire la mente ad altre realtà insomma, senza fossilizzarsi sulla stessa cosa ma facendolo comunque tuo, perché il tuo stile deve essere unico e inconfondibile. Ilaria ha gusti molti differenti dai miei e con questo non voglio dire che non amo la sua casa anzi, per colpa sua e di Valentina sto di nuovo rivoluzionando la mia. Dicevo che io e lei abbiamo gusti differenti e per questo motivo non è stato facile per me trovare un angolino con elementi che mi contraddistinguessero nello stile. Ma alla fine anch'io sono riuscita a creare un angolo da fotografare, quale? 


Lo vedete quel vecchio tavolino con il top pitturato in verde acqua? E quelle peonie a dir poco meravigliose? Ecco quelle sono le mie foto. Sono riuscita a mantenere in quel scatto un po' di me: un pizzico di romanticismo, una punta di poesia e un tocco di stile nordico, fresco e giovane che ultimamente amo tanto. Intorno a tarda mattinata è cominciato il nostro tour in giro per i concept store più belli di Eindhoven. Prima tappa Sissy Boy. Appena entrate sono andata in tilt e giuro non mi era mai e dico mai successa una cosa simile. Ero attorniata da tanta bellezza che non sono riuscita a comprare nulla. Dite che si guarisce da questa malattia? No perché io mi sono sentita male davvero! A parte gli scherzi, date un'occhiata a queste immagini e ditemi cosa ne pensate, non è magnifico questo posto? Abbiamo pranzato proprio sotto la "cupola" di vetro, affacciate sulla città che sotto di noi pulsava di vita.

Sabato pomeriggio
Le ragazze di Sissy Boy hanno regalato a tutte noi una stampa molto bella, la riproduzione vintage di una pianta che assieme a tante altre cosine deliziose, stava nella gift bag che ci hanno consegnato Ilaria e Valentina. Una volta riempiti i pancini, il tour ha continuato verso Home Stock, altro bellissimo negozio d'arredamento. Lì ho comprato qualche regalino per la famiglia e un'altra stampa carinissima a soli 6 euro. Al momento la tengo un po' nascosta dalla poltrona in salotto, la potete vedere cliccando qui. Passeggiando tra una vetrina e l'altra, siamo arrivate da Deense Kroon, un concept store scandinavo davvero davvero carino, ma che ve lo dico a fare, ogni negozio d'arredamento a Eindhoven è magnifico. Qui però ci hanno accolte come principesse offrendoci un rinfresco da favola ed io per ringraziare ho comprato un vestitino…ma che ve lo dico a fare, lo sapete no? ;)

Il nostro tour si è concluso da Crioll Studio & Design. Anche qui per l'occasione, il titolare ha stappato una bottiglia di spumante e quando siamo tornate a casa, chissà come mai, le risate erano più frizzanti. Una volta tornate alla base eravamo stanche morte, colpa dei chilometri macinati a piedi e delle bellezze che i nostri occhi sono riusciti a captare, troppo cose belle tutte assieme. Ma il workshop non era ancora terminato, mancava la ciliegina sulla torta. Da lì a poco ci ha raggiunte Anki, una blogger olandese quotatissima che ci ha tenuto un mini corso sull'utilizzo di Instagram condendo il tutto con la sua esperienza personale. 

Che devo dire? Quei giorni passati in Olanda tra amiche, nuove amicizie, bei negozi e quant'altro sono stati indimenticabili. Il workshop ha superato le mie aspettative e voglio fare ancora una volta i miei complimenti a Ilaria e Valentina che sono riuscite a creare una cosa così grande e ben organizzata. Felice di aver condiviso questa esperienza con ognuna di voi ragazze: BeatriceCamillaGuiaInes e Monica, siete state delle ottime compagne di corso. E infine un grazie speciale a Ilaria che mi ha accolta in casa come fossi una sorella e a Valentina, mia compagna di scorribande e di viaggi, come farei senza di te? Buon fine settimana a tutti! 

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Colore dell'anno: rosa quarzo

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Mercoledì sono stata inviata assieme a tre colleghe Blogger CF Style da Lechler, a visitare una grande azienda italiana di vernici. È stata una bellissima esperienza e per un giorno intero ho visto per la prima volta cosa si nasconde dietro al mondo del colore e delle vernici. Vi racconterò sicuramente la mia esperienza ma oggi voglio parlarvi "solo" di colore, per questo ho accennato a Lechler, perché la loro filosofia è che il colore è un valore e anch'io la penso esattamente così. (Foto copertina 1.2.)

Mezzo anno è già passato (cavolo di già?), vi siete mai chiesti quale sia il colore dell'anno 2016? Dopo la sfumatura di un sorso di vino liquoroso, Marsala, Pantone ha eletto colore 2016 il Rosa Quarzo. Una tonalità di rosa rassicurante, che calma e combatte lo stress quotidiano, fa pensare alla primavera dei primi fiori di mandorlo ed è molto, molto femminile. La moda sembra dettare legge ma a sua volta è influenzata dalle tendenze di colore in tutte le altre aree del design. 

Nella cromoterapia i colori e le luci hanno una grande influenza sulla vita dell'uomo. Basti pensare che ad ogni determinato colore corrisponde una "vibrazione": emozioni, pensieri e stati d'animo. Visto che l'intero organismo (come tutto l'Universo) è vibrazione cioè energia elettromagnetica, se interferiamo mediante l'uso di luci colorate, abiti colorati, occhiali con lenti colorate possiamo riportare l'equilibrio là dove è stato momentaneamente perso. In veste eccezionale di perfetti cromoterapeuti, gli esperti Pantone ritengono che il Rose Quartz possa, quantomeno con gli occhi, farci prendere le distanze dallo stress quotidiano che troppo spesso invece si avvicina al grigio spento.

Questo colore pastello rappresenta una sorta di fluidità, un'armonia tra equilibrio spirituale e benessere. Addirittura potrebbe essere il nostro antidoto allo stress della vita moderna. Allora via libera al colore rosa: nella moda e nella casa. A Eindhoven, durante il Visual Workshop a cui ho partecipato, ho potuto conoscere Anki, una blogger olandese quotatissima, che ha fatto del rosa il suo cavallo di battaglia.  Se date un'occhiata al sul blog, potrete constatare come la sua casa sprizzi energia da tutti gli angoli. È un piacere guardarla sia per gli occhi che per lo spirito. Io che non ho mai amato particolarmente il rosa (colpa della mamma che mi ha obbligata a dormire in una camera dalle pareti rosa confetto per tutta l'infanzia), ora ammetto che nelle sfumature più dolci come quelle del cipria e quelle calde del pesca, mi piace un sacco. Potere al Rosa!


Vintage Paint: domande frequenti

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Buongiorno amici, oggi torniamo a parlare di stile shabby e voglio farlo con l'ormai famosa pittura Vintage Paint di Mobili per Passione. Lo scorso dicembre vi avevo presentato questo speciale prodotto in questo post e da allora mi avete fatto tantissime domande a riguardo: cos'è la Vintage Paint? Bisogna carteggiare prima di stenderla? In quanti colori è disponibile? Bisogna diluirla? Tutte queste domande e tante altre ancora le potete leggere qui sotto, in una raccolta delle domande più frequenti.

Che cos'è la Vintage Paint?
La Vintage Paint è una Chalk Paint (ovvero pittura gessosa) a base d'acqua e 100%naturale (per questo è ideale da essere utilizzata nella camera dei bambini. È ideale per rinnovare i mobili di tutta la casa ed è facilissima da usare. Va sempre protetta con le Cere o la Finitura. 

Con la Vintage Paint bisogna sverniciare o carteggiare?
Con questa pittura non serve né sverniciare né carteggiare, l'importante è sgrassare bene il mobile prima di pitturare.

Come si sgrassa un mobile?
Prima di pitturare qualsiasi mobile occorre sgrassarlo totalmente perciò sarà necessario un lavaggio con acqua e bicarbonato oppure acqua e aceto (o ancora un potente sgrassatore). Un buon prodotto sgrassante naturale si chiama Almawin che con poche gocce in una bacinella d'acqua e una spugnetta per piatti (mi raccomando utilizzatela dal lato abrasivo), la pulizia verrà perfetta. Diluizione: 3 cucchiai da cucina di bicarbonato di sodio in 1 litro d'acqua tiepida, 70% di acqua e 30% di aceto e per sgrassatore seguire le istruzioni. Appena la superficie sarà asciutta si potrà partire a dipingere.

Quanti colori ha la Vintage Paint?
La gamma V.P. offre 39 colori. Qui potete vedere e/o richiedere la cartella colori.

Ha bisogno di essere diluita?
La Vintage Paint è pronta all'uso. Mescolate almeno un minuto prima di usarla e nel caso risulti solida, versare in un altro recipiente la V.P. e aggiungere acqua in percentuale del 5% massimo.

La Vintage Paint prende su altri materiali?
Sì, prende su legno, laminato, vetro, plastica, metallo e pareti senza alcun problema.


Quanto tempo bisogna aspettare tra una mano e l'altra?
Si consiglia di attendere 24 ore, come minimo ne devono passare 12. Sicuramente in caso di mobili lucidi, metallo e laminati. In questo modo si lascia il giusto tempo per sviluppare il potrete aggrappante della Vintage Paint. Qualora si abbia fretta, verificate se il colore risulta asciutto dopo almeno 2 ore e se dando la mano successiva non porti via la prima mano. Solo allora si può procedere con una mano successiva. Dopo questa è però tassativo aspettare 24 ore.

Si possono rinnovare cucine e bagni? Come li proteggo?
Sì certo. Con la protezione ultra opaca della gamma Vintage Paint.

Come si stende la Vintage Paint? Pennello o rullo?
Perché la vernice aderisca al meglio, si consiglia di utilizzare un pennello di alta qualità a setole morbide e corte. Se si desidera evitare di vedere le righe lasciate dal pennello si consiglia l'uso del rullo in spugna ad alta densità. 

Il mio mobile è graffiato come posso eliminare questi segni?
Se il mobile ha delle parti mancanti o rovinate come ad esempio graffi o segni profondi, va ripristinato con lo stucco del legno. Ricostruendo, riempendo, lasciando asciugare, levigando leggermente con carta vetrata grana 280/300 e poi rinnovarlo con la Vintage Paint (occorrono 2-3 mani).

Ma nel tempo la Vintage Paint, resiste o si rovina?
Dopo l'adeguata asciugatura (di circa 2/4 settimane) e una volta protetta (con cera o vernice di finitura), la superficie dipinta è perfettamente protetta, lavabile e duratura nel tempo. Mobili di uso quotidiano quali tavoli, mobili cucina o bagno, resistono alla prova del tempo. I clienti che hanno utilizzato la vernice all'esordio in Italia (oltre 12 mesi fa), sono entusiasti della perfetta tenuta, del colore e della facilità nel tenere pulito il mobile.

Se volessi comprarla, in quanto tempo arriva il mio ordine?
Mobili per Passione spedisce con corriere espresso GLS, in 24/48 ore riceverete il vostro ordine comodamente a casa vostra. Potete chiedere il numero di tracciamento per sapere dove si trova il pacco. 

Tante altre domande e curiosità, le potete trovare cliccando qui


Per informazioni: info@mobiliacolori.it

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Country francese

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Sono innamorata della Francia e soprattutto della Provenza, da quando ormai tanti anni fa scoprii i libri di Peter Mayle. I suoi romanzi sono un tuffo in quella terra calda che profuma di lavanda e come colonna sonora ha l'immancabile suono delle cicale. I paesini di pietra chiara, i colori sgargianti della natura che con impeto entrano in casa colorando pareti e mobili nei classici toni provenzali. Uno degli elementi di questa terra è proprio la pietra, grazie alla quale si può notare il passaggio del tempo trascorso, la sua bellezza ruvida regala una patina antica che a me piace un sacco. Non per altro ho deciso di scegliere per il pavimento di casa mia, una pietra arenaria dalle "cinquanta sfumature": molti toni dei grigi più chiari e più freddi convivono per dare alla luce un pavimento molto particolare, unico nel suo genere.

Proprio in questi giorni su Dalani, c'è una bellissima campagna chiamata "country francese" dove potete trovare foto d'ispirazione e ambienti da favola. Per questa speciale campagna, Dalani ha preso spunto dalle campagne francesi, dai paesaggi incantati e dai fiori di lavanda. Ha ricreato l'atmosfera delicata e romantica della Provenza con arredi country, tessuti in pizzo e decori in ferro e sono soprattutto questi ultimi che mi fanno impazzire. Avete presente le classiche sedie in ferro bianche dalla linea elegante? Ecco quelle le sogno per il mio giardino. Sono piene di fascino e inoltre, cosa non da poco, resistono maggiormente alle intemperie quindi più durature delle classiche sedie in legno che se messe in esterno necessitano di una "ripulita" almeno una volta l'anno. 

Ma poi chi lo dice che una sedia del genere non possa andare in casa e messa attorno al tavolo di cucinao del soggiorno? Io ne avevo una che tenevo come protagonista alla scrivania del salotto. Era una poltroncina in ferro su cui avevo posato un morbido cuscino regalato dalla mamma. Chi ama lo stile provenzale ama di conseguenza la vita di campagna e se è fortunato è riuscito a trasferirsi nel verde come abbiamo fatto noi. Pur abitando a Genova, abbiamo deciso di acquistare la nostra casa sulle prime colline che circondano la città unendo la praticità dell'avere il centro cittadino a una mezzoretta di macchina ma nel contempo respirare aria pulita e avere i boschi di castagno dietro casa.

Ma come regalare alla nostra casa, un aspetto provenzale? La pietra e il legno sono sicuramente i padroni per rendere gli ambienti unici e originali dall'inconfondibile firma francese, ma sono i dettagli spesso a fare la differenza. Via libera ai tessuti provenzali: fiorati o a quadretti. Largo spazio a colori delicati nei classici toni del lilla (che ricorda tanto la lavanda) e dell'azzurro per la zona notte e del verde salvia o dell'ocra indicato per lo più nelle cucine. I mobili sono sbiancati sono perfetti per chi vuole creare atmosfere chic giocando con colori tone sur tone

Le sfumature grigio/beige accostate a tessuti grezzi come il lino delle tende, dei divani o dei cuscini sono perfette per ambienti eleganti. Gli oggetti nuovi devono mescolarsi sapientemente a quelli da brocantage appartenuti ai nostri nonni o acquistati nei mercatini delle pulci. Ho trovato molto interessanti l'articolo letto su Dalani Magazine che descrive la Provenza come un sogno colorato, un quadro di Van Gogh. Il loro consiglio per arredare una casa con un'impronta country francese è quello di comprendere nel mobilio credenze, madie e armadi caratterizzati da colori pastello. I colori? Lilla, chiaro omaggio alla lavanda, ma anche bianco, ecrù e avorio con dettagli giallo e blu. I consigli non finiscono qua, seguite il link che vi ho lasciato per saperne di più. Buon weekend a tutti!

Photo by Dalani


Stile nordico, ispirazioni svedesi

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Sono del gatto, le mie amiche ormai mi hanno traviata e fatto innamorare dello stile nordico. Da quando sono stata a Eindhoven poi, questo amore per l'arredamento svedeseè aumentato ancora di più e mi sento frizzante nel cercare nuove idee dovendo però ritrovare una nuova armonia tra quello che è l'arredamento di casa mia oggi e quello che vorrei aggiungere. Non è semplice, ma si sa, le cose più difficili sono poi quelle che ti danno maggiori soddisfazioni. Girando tra i vari siti di ispirazione nordica ho trovato quello che sarà il mio punto di riferimento per lo shopping: made in design. Solo una parola per descriverlo: wow!

Sfogliando riviste d'arredamento e navigando in rete, ho capito che le marche più quotate e anche quelle più fighe sono: Muuto, Hay e Normann Copenhagen

Muutoè una società di design scandinavo con sede a Copenhagen. Fondata nel 2006 da Kristian Byrge e Peter Bonnen, ora vende in ben 52 Paesi del mondo. Il colore bianco che caratterizza in prevalenza gli ambienti delle case nordiche è scaldato da alcuni tocchi di giallo e verde e dall'immancabile colore caldo del legno naturale. I legni più utilizzati sono per lo più la betulla, l'acero, il pino, la quercia chiara e il rovere. Di Muuto amo il design delle lampade e il sistema componibile di scaffalature Stacked, creato per una parete minimal di grande effetto. Adoro!

Le case arredate in stile nordico, prediligono un ambiente minimalista. Arredi contemporanei e lineari lasciano gli spazi vuoti per ambienti puliti e luminosi. Spesso è proprio questo l'errore che incontro nelle tipiche case italiane: l'affollamento di oggetti, il riempire ogni angolo a disposizione mentre il valorizzare l'architettura degli spazi tipica del nord è una cosa che tutti noi dovremmo imparare a fare nostra. Essenziale non significa scarno. Come in ogni cosa c'è una perfetta armonia che si deve raggiungere per arredare e avere una casa in stile nordico. Il mio consiglio è quello di comprarvi riviste e libri che trattano l'argomento, prendere ispirazione dalle tante immagini che trovate sul web e seguire i migliori marchi di design, per capire il giusto stile e gli accostamenti perfetti per noi. 


Hayè stata fondata nel 2002 ed entro un anno dalla nascita, l'azienda ha lanciato la sua prima collezione di mobili al Salone Internazionale del Mobile IMM di Colonia. Questo ha segnato l'ottimo inizio che questa azienda danese ha perseguito negli anni successivi divenendo famosa a livello internazionale per la produzione di arredi funzionali e dal gusto scandinavo. I prezzi competitivi permettono di far godere a quante più persone il design danese per eccellenza. Arredi funzionali, accessori per la casa e per l'ufficio, stoviglie e tessuti per regalare agli ambienti equilibrio e ordine.

Di Hay amo i tavolini Tray, super super minimal. Sogno di averne due gemelli in salotto davanti al divano. Sono semplicissimi, lineari e dal design molto pulito. Anche i cuscini sono molto carini, ma quello che più amo in assoluto, il mio desiderio più grande, sarebbe quello di avere sei sedie per il mio soggiorno firmate Hay. Sono indecisa tra la J77 rigorosamente in faggio o la poltrona About a chair. Vincessi al superenalotto, sarebbe uno dei miei primi acquisti! 


L'ultimo marchio nordico che vi presento oggi è Normann Copenhagen, un'azienda danese fondata nel 1999 da Poul Madsen e Jan Andersen. Normann Copenhagen vuole cambiare il pensiero convenzionale e rendere lo straordinario ordinario attraverso il Design. Collabora con un gran numero di designer danesi e internazionali, ciascuno con la loro espressione individuale, avendo così prodotti sempre nuovi nello stile e nella forma. Il famoso marchio ha saputo ripensare il concetto di design d'interni secondo nuovi concept che richiamano fortemente all'estetica: prodotti originali e design di qualità caratterizzano l'arredamento e i complementi firmati dalla casa danese.

È pazzesco come una semplicissima "scopa e paletta", diventi un fighissimoset. Navigando tra i tanti prodotti trovati nel sito, è facile innamorarsi di qualche prodotto, o anche di tutti, dipende dalla vostra passione per lo stile nordico. Mi piace particolarmente questo vaso e trovo molto belle le sedie Form, sia nella versione poltroncina, che nella classica sedia. Gambe in rovere e seduta in polipropilene, rigorosamente bianche per il mio gusto personale. L'arredamento in stile nordico predilige spazi ampi per essere vissuti in compagnia di amici e familiari. Le case arredate con questo stile sono contraddistinte da grandi ambienti: soggiorni con lunghi divani e diverse sedute e tavoli grandi dove possono riunirsi tante persone. Le finestre anch'esse sono grandi, per facilitare l'ingresso alla luce che nei periodi invernali è veramente poca. E poi bianco, tanto bianco per far rimbalzare la luce da una parete all'altra e rendere così luminosa ogni stanza. Quale mobile o complemento d'arredo vi ha fatto innamorare oggi? 


Collage by me

Il mio piccolo giardino

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Le lunghe giornate, il sole caldo, il ronzio delle api sulla lavanda che si dà il cambio al tramonto con il gracidare delle rane. Elementi che amo e che vivo nel mio piccolo giardino. Un vialetto di lavanda e rosmarino che costeggia casa, qualche vecchio annaffiatoio posato su di uno scalino in marmo altrettanto vecchio, una scaletta in legno di un azzurro ormai sbiadito dalle intemperie che se potesse parlare ne racconterebbe a bizzeffe e il pezzo forte a cui sono affezionata in modo particolare: la vecchia stufa in ghisa appartenuta ai bisnonni su cui giace la mia collezione di piantine grasse. 

Quest'anno mi sono buttata con il pollice verde, complice il fatto che alcune piantine sono sopravvissute all'inverno e al mio pollice forse non troppo verde. Starò cambiando, starò imparando, non c'è nessuna piantina che invoca la morte. Anche in casa ho deciso di creare un angolino green utilizzando il davanzale di una delle finestre del salotto e devo dire che da qualche settimana le piantine sembrano reggere bene alla mia presenza! ;) 

Ma il mio preferito rimane l'angolino di piante grasse. Pensate che alcune di loro vengono dalla vecchia casa di mia madre. Hanno resistito l'inverno passato (che non è stato per niente rigido) e ora continuano a fiorire una dietro l'altra. Per questa piccola collezione ho usato alcuni vasi di coccio, altri secchi in zinco o vecchie pentolini in alluminio, piccole ceste in vimini e uno scolapasta che ha più primavere di me e delle bimbe messe assieme. Era un po' di tempo che girava per il giardino da un posto all'altro senza però trovare la giusta posizione. Con una piantina al suo interno è ora perfetto. 

Nei giorni scorsi Gigi ha dovuto tagliare alcune piante di lavanda. È il periodo giusto per tagliarla? Non ne ho idea, so solo che se non la potavamo non riuscivamo più a percorrere il vialetto che costeggia casa. La scorsa primavera, sia la lavanda che il rosmarino sono esplosi e anche quest'anno regalerò lavanda a tutti i miei vicini. Sogno sempre di mettere attorno al mio tavolo delle sedie in ferro da giardino, chissà forse un giorno riuscirò ad esaudire questo desiderio, per ora mi godo il mio piccolo giardino dalla sdraio sistemata al sole. Mi vedete seduta lì con il viso pieno di lentiggini e un libro in mano? :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Il mondo delle vernici Lechler

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Avete tutti visto il film "La fabbrica di cioccolato" con Jonnhy Depp che interpreta il signor Willy Wonka? È stato per un lungo periodo il film preferito di Beatrice e lo avremmo visto un'infinità di volte (conosco a memoria tutte le canzoncine degli Umpa Lumpa, ma sorvoliamo). Vi ricordate che verso la fine, Willy Wonka cede la fabbrica a Charlie? Beh è una cosa che può accadere solo in un film direte voi e invece no, io sono stata in un'azienda che è stata donata ai suoi dipendenti per ben due volte. Due volte capito? E giuro che non sto parlando della trama di un nuovo film. Qualche settimana fa ho visitato come Blogger CF Style l'azienda italianissima (tengo a precisarlo) Lechler (pronunciato con l'accento sulla prima e) e oggi vi racconto la mia avventura nel mondo delle vernici. 

Sveglia all'alba, zaino in spalla e musica a tutto volume fino a raggiungere in macchina la sede di Como, dove ogni anno Lechler produce 20 milioni di litri all'anno, di vernici ovviamente. Solo questo dato dovrebbe metterci nell'ordine dell'idea di quanto possa essere grande questa azienda. Ma a loro piace definirsi così: "L'azienda più piccola tra le grandi, la più grande tra le piccole". E grazie a questo, riescono a soddisfare le esigenze più particolari di ogni cliente perché hanno la tecnologia all'avanguardia delle grandi aziende ma una metodologia di lavoro non solo industrializzata, per cui riescono a soddisfare davvero ogni richiesta. 

Mentre scrivo questo post, rivivo momento per momento la giornata passata in azienda e non c'è nulla che non vorrei raccontare, tutt'altro, mi sarebbe piaciuto portare con me una videocamera e riprendere il momento in cui ci hanno accolte; sì perché non ero la sola inviata Casafacile, con me c'erano Alessandra, Camilla e Gaia. Oppure avrei voluto riprendere il momento in cui siamo entrati nei vari uffici/laboratori e ci hanno mostrato con orgoglio il lavoro di anni e anni di studio e ricerca. Quando abbiamo incontrato la color designer Francesca Valan, o quando ci hanno mostrato la sua ricerca di studio del colore negli ultimi decenni di storia. Inutile dirvi quanto ero interessata. Quando si parla di vernici o di capire e scoprire qualcosa di più sul mondo delle vernici sono curiosa come una bambina.

Lo sapete che in Italia esistono 17 differenti definizioni per la parola imbianchino? L'imbianchino è una professione fantasma, ragion per cui Lechler promuove una scuola per imbianchini andando a designare una volta per tutte questa professione. E se vi chiedo cosa significa pittura lavabile cosa mi rispondete? No amici non significa che è veramente lavabile, solo che è stata sottoposta a uno speciale processo in fase di lavorazione ma se si vuole avere in casa una superficie che si può pulire facilmente, bisogna scegliere un idrosmalto. Ci hanno raccontato dei loro progetti futuri e mostrato dei video molto interessanti. Siamo entrate nel cuore dell'azienda, nei laboratori dove i "re del colore" studiano le formule per la continua ricerca di prodotti innovativi. Abbiamo scelto tre tinte differenti e i tecnici si sono messi a lavorare a tintometro creando colori bellissimi. 

Ci hanno fatto partecipare a un gioco carinissimo dividendoci in due gruppi e chiedendoci di costruire un Kolormondo 3D puzzle. Le prime che hanno montato il puzzle senza errori hanno vinto (Pata siamo state delle grandi!). Siamo rimaste tutte estasiate dal progetto Color Trainer e una volta tornata a casa ho subito provato a caricare sul sito una foto di camera mia, facendo alcune simulazioni con le pareti colorate in diverse tinte. Il loro motto è: "Cambiare colore alla casa è il modo più facile e veloce per cambiare casa", e mi trovo assolutamente d'accordo. Provate amici, è una cosa spaziale e soprattutto affidatevi a Lechler che dal 1910 lavora per promuovere il colore, perché un mondo senza colori che mondo sarebbe?

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Decora Facile: le recensioni

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Buongiorno a tutti amici, bentornati nel mondo dello stile shabby chic con Decora Facile. Lo scorso novembre vi presentai questa speciale vernice e a inizio anno, feci un post dove scrissi le mie impressioni, ovviamente solo dopo averla testata con mano…e pennello. Oggi invece, ho raccolto le recensioni delle tantissime persone che hanno utilizzato Decora Facile: chi per rimodernare la cucina, chi il bagno, che semplicemente la credenza della nonna o il tavolino del salotto. Qui sotto potete trovare le opinioni di cha ha toccato questa vernice. Pronti a entrare nel mondo di Decora Facile?

Le prime impressioni:

  • Ne sono entusiasta, ottimo risultato.
  • Buongiorno ho acquistato la vernice Decora Facile e mi piace moltissimo.
  • Ottime prestazione, complimenti.
  • Ieri ho usato Decora Facile per la prima volta e il risultato è stato molto soddisfacente!
  • Ottimo prodotto l'ho già riordinato, grazie.
La parola ai più esperti:

  • Anch'io ho usato Decora Facile color bianco per le porte di casa mia, ottimo risultato!
  • Ottima vernice grazie, io ho fatto diversi lavoretti e lo consiglio a tutti.
  • Io e mio marito abbiamo shabbato un armadio destinato alla discarica. Il risultato è eccelso. Ora che più mi fermerà? Ringrazio Silvia per gli innumerevoli consigli.
  • Uso la Decora Facile già da tempo. Trovo che sia un'ottima vernice con rapporto qualità/prezzo imbattibile rispetto ad altri prodotti.
  • Facile nell'utilizzo e ottimo nel risultato.
Volete provarla anche voi? Qui trovate tutta la gamma colori di vernici, cere e pennelli. E se avete qualche dubbio chiedete a Silvia che coi suoi ottimi consigli, vi saprà indirizzare al prodotto più indicato per voi. 

Photo by Silvia Falcone


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Profumo di estate

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L'estate è una stagione dalle mille sfumature, è una stagione in cui il "bianco e il nero" non esistono se non per incontrarsi e creare meravigliose nuance. Ha il profumo forte del mare e delicato dei fiori.  Ha il gusto salato della salsedine che assapori dalla lunga treccia di capelli ma è anche dolce come il gelato alla crema. L'estate è una spruzzata di lentiggini sul naso. È calda come il mezzogiorno di agosto e fresca come la granita al limone. È un tuffo nel blu e schizzi sulla faccia. L'estate è strizzare gli occhi per il troppo sole o non averne mai abbastanza quando il cielo si trasforma in una tela di colori rosati. 

L'estate è blu, gialla, dorata e bianca; l'estate è di mille colori.  L'estate è una lunga passeggiata al tramonto o una lunga gita in moto.  L'estate è voglia di muoversi anche quando le nuvole sono cariche di pioggia. È il vento di tramontana che porta bel tempo ma è anche maestrale che porta burrasca. L'estate scotta come la pelle al sole ed è fredda come l'acqua del mare di giugno. Ha il sapore delle ciliegie rosse e delle fragole appena colte. L'estate è una linea all'orizzonte che ogni anno contempliamo in attesa di un qualcosa che non arriva mai. È un vecchio paio di sandali e un vestitino nuovo. 

L'estate porta con sé la magia dei primi amori, baci rubati ed effimere carezze. Ti regala un'infinità di desideri come sono infinite le stelle cadenti in agosto. L'estate è voglia di stare insieme. L'estate è voglia di divertimento e di aperitivi sulla spiaggia. È una cenetta al lume di candela in riva al mare. È il morbido cotone che indossi sulla pelle. È un ronzio di una zanzara o il "borbottio" di un vecchio tosaerba. È il grido dei gabbiani o la melodia delle onde. Ha il suono di un pallone che rimbalza sul muro, è musica in ogni angolo. L'estate ha il ritmo lento delle ferie ma corre veloce come un bimbo sulla spiaggia. Amo questa estate.

Foto copertina 1. 2. 3. 4. - 1.2.3.4.

La casa delle lampadine

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Buongiorno amici, pensavate fossi già andate in ferie? Ebbene no, sarò ancora qui con voi per qualche giorno prima di staccare un po' la spina e godermi qualche settimana di vacanza. Oggi voglio parlare di illuminazione. Senza la luce sarebbe tutto nero e i colori non esisterebbero, ci pensate che mondo triste sarebbe? La luce è di vitale importanza e un ambiente luminoso in casa è basilare per vivere sereni tra le proprie mura domestiche. Lampade e lampadari non hanno però solo la funzione di illuminare la nostra vita: la colorano e la decorano. Ho scelto questo ultimo termine, decorare, perché penso che il complemento d'arredo per eccellenza sia proprio la lampada. 

Se ci fate caso infatti, è facile pensare a una casa nuova, magari dove si ha appena traslocato, con il "filo penzolante" giusto per avere un punto luce. La casa come risulta? Spoglia e anonima non è vero? Perché il lampadario oltre a fare la funzione per cui è stato creato, arreda, decora gli ambienti di casa. La scelta che offre il mercato è davvero ampia, ce n'è davvero per tutti i gusti e spesso capita che alcune persone, non riuscendo a capire cosa vogliono veramente, rimangono con il famoso filo penzolante per mesi se non addirittura anni. Beh amici, oggi c'è una soluzione a tutto questo, si chiama La Casa delle Lampadine

La Casa delle Lampadine è un'impresa di famiglia che dal 1972 dà luce a tantissime case italiane (non solo a tantissime case, anche bar, ristoranti, scuole, ospedali…). Detta così sembra quasi di parlare di un nuovo fornitore di energia elettrica, non è così. Quando scrivo che dà luce, intendo dire che questa azienda, offre più di 6000 articoli introvabili con consegna rapida in tutta Italia. Inoltre è possibile trovare un architetto al nostro sevizio pronto a trovare la giusta luce che cerchiamo per la nostra casa. Alla Casa delle Lampadine si occupano di progetti illuminotecnici collaborando con tutte le grandi marche produttrici di lampade tecniche e decorative e lavorano a stretto contatto con professionisti come architetti e progettisti.

Pensate, sono stati uno dei primi e-commerce italiani. Se state ristrutturando casa o volete dare un cambiamento ai vostri ambienti, potete recarvi a Torino presso il loro punto vendita. Potete trovare una consulenza e un progetto gratuiti e i migliori marchi sul mercato: Catellani&Smith, Flos, Leucos, Artemide, Ares, Davide Groppi… solo per citarne alcuni. Abitate lontano dal capoluogo piemontese? Non c'è problema perché su Casa delle Lampadine è possibile richiedere un preventivo direttamente online ed una volta effettuato l'ordine potrete ricevere il prodotto che vi interessa  direttamente a casa vostraPer dare a noi clienti la certezza di un servizio unico, La Casa delle Lampadine si rifornisce in Europa, Stati Uniti e Asia. Quello che in Italia non si trova, lo si trova da loro perché sono alla continua ricerca di prodotti nuovi e sanno trovarli ovunque nel mondo soddisfando così le esigenze diverse di ogni cliente. 


Email: info@casadellelampadine.it
Via Gioberti 38 - Torino

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Sogno una piscina in giardino

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Succede tutti gli anni in automatico, anche se vivo al mare sogno di avere in giardino una piscina. Non immaginatevi però la piscina dalla forma classica, io amo particolarmente le piscine lunghe e strette dove puoi divertirti coi bambini e fare qualche tuffo ma soprattutto puoi nuotare. Ah che meraviglia sarebbe! Ahimè non ho lo spazio disponibile né per la piscina "normale" né per quella dalla forma allungata (beh non avrei nemmeno i soldini se è per quello), per cui mi accontento di desiderarle e ammirarle sul web. Siete ancora in ufficio a lavorare e mancano ancora alcuni giorni o settimane per le agognate vacanze? Allora sogniamo insieme oggi.  (Foto copertina 1.2.3.4.)

La piscina lunga e stretta si colloca bene in tutti i contesti, moderni e non. La scelta del fondale (colore e materiale), delle piante e degli elementi decorativi che la circondano fanno la differenza. La trovo molto pratica in quanto permette un'installazione meno invasiva in fatto di spazio rispetto alla classica e poi come accennavo prima, in questa piscina non solo ci si può divertire con gli amici o la famiglia, si può anche nuotare e allenarsi comodamente a casa propria (ahh sto sospirando mi sentite? Se l'avessi non uscirei più di casa!). La grandezza ideale deve essere di circa 2 metri di larghezza e almeno 18-25 metri di lunghezza. 

Una piscina renderà subito il vostro giardino esteticamente più bello da vedere e rappresenterà un'oasi rilassante dove rifugiarvi nelle calde giornate estive. Dato che sto sognando ad occhi aperti, nel mio sogno ovviamente non può mancare una copertura da utilizzare nelle stagioni meno temperate  e acqua riscaldata in modo da potere sfruttare la piscina tutto l'anno. Per realizzarla occorre un progetto e dei permessi rilasciati dal comune di residenza. Se siete amanti del fai da te e avete delle competenze specifiche, potrete dedicarvi alla costruzione ma se non sapete da che parte cominciare, meglio affidarsi ad esperti del settore che vi consiglieranno inoltre sulle alternative dei materiali.

Un'altra scelta che potrete fare è quella di optare per una piscina naturale oppure una biopiscina. Io non so cosa sceglierei se avessi veramente l'opportunità di realizzarne una, so solo che la vorrei in armonia con l'ambiente circostante senza stravolgere la naturalezza del giardino. Ricordatevi quindi di farvi fare diversi preventivi e per evitare di avere brutte sorprese, assicuratevi di includere nel preventivo il montaggio, il costo per il trasporto e gli interventi indispensabili alla costruzione della piscina stessa. Ma ve lo immaginate quante feste a bordo piscina potrete organizzare? E se installerete dei faretti sott'acqua e abbellirete gli alberi circostanti con delle lucine natalizie, il giardino si trasformerà in un luogo romantico e suggestivo. Praticamente amici e parenti non vorranno più andarsene via! 



Le mie non vacanze

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Buongiorno a tutti e buon venerdì. Chissà per quanti di voi cominceranno le ferie proprio questo fine settimana? Noi quest'anno non andremo da nessuna parte, avevamo in programma di utilizzare le nostre ferie (si può dire utilizzare le ferie?) per sistemare e rifare la canna fumaria che lo scorso inverno avevo preso fuoco, vi ricordate? Mamma mia che nottata. Inoltre anche se avessimo organizzato di andare in qualche posticino carino, sarebbe saltata a tutti la vacanza perché io sono bloccata. Ebbene sì, le primavere hanno deciso di farsi sentire tutte insieme e mi stanno regalando dei dolorini niente male. 

A parte gli scherzi, era già da diverse settimane che avvertivo un po' di male alla schiena, qualche volta alla cervicale ma nulla più. Ho sempre sofferto di questo genere di cose ma dopo aver conosciuto l'uomo più importante della mia vita dopo mio marito, ovvero il mio osteopatia, ero sempre stata in una botte di ferro…ero. Verso la fine della settimana scorsa ho cominciate ad avere sempre più male fino a che non ho cominciato a fare punture. Dopo due giorni di punture, antinfiammatori e antidolorifici la situazione non tendeva a migliorare, tutt'altro. Sono stata in ospedale a farmi visitare e mi hanno riscontrato una cercivobrachialgia (pronunciarla è uno scioglilingua) causata molto probabilmente da un'ernia cervicale.

Così da martedì scorso mi sto imbottendo di cortisone, miorilassanti, non dormo ma sono costantemente eccitata: ho voglia di fare, non riesco a stare ferma e la fame sta diventando la mia peggior nemica. Avevo in programma tante cosine: fare un po' di mare con le bimbe, godermi qualche giorno di vacanza con mio fratello che è tornato da Londra per qualche giorno ma niente, tutto è sfumato a causa della mia "schienaccia"! Che nervoso, uffa. Non è da me scrivere un post lamentoso come questo e vi chiedo scusa se vi ho fatto venire il latte alle ginocchia, ma come si suol dire qui a Genova: il mugugno (il lamento) è libero, abbiate pazienza.

C'è da dire però che in tutto questo ho trovato una nota positiva. Forse e dico forse, ho veramente capito che non sono un robot e non posso chiedere al mio fisico atti estremi. Per me ad esempio il dormire, è sempre stato una perdita di tempo (ma ci pensate che si "spreca" un/terzo della vita con gli occhi chiusi?), eppure adesso ho capito che il sonno è importantissimo, così come lo è prendersi cura del proprio corpo non solo cercando di restare in forma ma anche mangiando bene. Se avessi avuto qualche chiletto di meno, sono sicura che la mia schiena non avrebbe patito in questa maniera e se fosse stata più oliata, magari, non sarebbe successo nulla. Insomma ho deciso di iscrivermi a un corso di yoga e di coccolare non solo la mia gola, ma soprattutto il mio corpo. 

Oggi ho un nuovo appuntamento dall'osteopata e settimana prossima un controllo in ospedale. Dovrò fare qualche esame specialistico e continuare con il riposo, spero solo che questa fase acuta di dolore passi al più presto. Anche perché prendendo cortisone, non posso assolutamente espormi ai raggi solari, ergo vietato andare al mare. Bene amici, questo breve racconto trash e lamentoso è giunto al termine, vi lascio in compagnia con alcune delle immagini della mia cucina che ho caricato negli scorsi giorni sul mio account Instagram. Vi auguro di passare un buon weekend! A presto. :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Novità di luglio e agosto

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Buongiorno a tutti, vacanzieri e non! Mi sono accorta solamente ora che sto scrivendo, che quest'anno non vi ho nemmeno augurato una buona estate, delle buone ferie e non ho neppure inviato una newsletter per aggiornarvi delle news e dei prossimi corsi in programma per l'autunno, ma andiamo con ordine. Luglio e agosto sono stati per me dei mesi di fuoco: se nel primo sono stata impegnata con la ristrutturazione e il restyling di una casa in Piemonte ed una a Sori, agosto mi ha visto con collo e schiena bloccati per una cervicobrachialgia che si fa sentire ancora ora. 

A prescindere dalla salute che piano piano sono certa tornerà a posto, posso dire di ritenermi super soddisfatta dei lavori svolti nelle case delle mie clienti. Gigi è stato un prezioso aiuto per la trasformazione della casa in Piemonte: abbiamo imbiancato le pareti di molte stanze, pitturato le travi del tetto in legno e ho trasformato tanti mobili in stile shabby, prima tra tutti la cucina Ikea che ha cambiato decisamente aspetto. Nella foto qui sotto potete vedere una piccola anteprima ma allora mancavano ancora i pomelli da montare e le pareti da imbiancare. Adesso è ancora più bella e presto vi mostrerò altre foto. 

In agosto è uscita una mia intervista sulla rivista Casa da Sogno ed è tornato mio fratello da Londra. Ha passato le ferie a caricarsi di sole e di mare dal  momento che ci ha raccontato che quest'anno è stata una delle estati londinesi più brutte degli ultimi anni. Sto già parlando al passato come se l'estate fosse già finita ma per me è un po' come se lo fosse dato che quest'anno non riuscirò più ad andare al mare (l'unico giorno in cui ho fatto due tuffi è stato quando ho preso un'insolazione che mi ha vista febbricitante per due giorni!) e le mie ferie, mie e di Gigi s'intende, le abbiamo passate in casa a lavorare.

Ebbene sì, era giunto il momento di smontare la vecchia canna fumaria che lo scorso inverno aveva preso fuoco, per rifarne una completamente nuova e soprattutto interamente coibentata. Il fatto è che (ovviamente) sono sorti alcuni problemi. Nel togliere la struttura del vecchio camino che conteneva la stufa, ci siamo resi conto che la parete su cui posava era piena di imperfezioni e andava nuovamente rasata. Stesso discorso in camera delle bimbe. Nel togliere la colonna in cui passava la canna fumaria, ci siamo accorti che la parte di muro su cui posava non era mai stata intonacata e oltretutto la carta da parati dietro le testate dei letti si era tutta rovinata, ragion per cui abbiamo dovuto eliminarla e rasare la parete anche nella loro cameretta.

Avere nuovamente la casa invasa da cemento e polvere non è stato il massimo, soprattutto perché proprio in quei giorni ero bloccata a letto e potevo fare ben poco per aiutare la mia dolce metà. Comunque passate le prime due settimane di riposo totale, sono riuscita ad esaudire il desiderio di Beatrice: quello di dividere la loro camera da letto. Ho pensato, cavolo siamo nei lavori perché non cogliere la palla al balzo e cominciare la suddivisione? Ho stretto i denti e con il pensiero di fare alle mie cucciole questa sorpresa, ho portato il letto di Bea dalla parte opposta della camera, svuotato l'armadio dei giochi (e ripitturato) che è diventato il suo guardaroba e sistemato tutti i giocattoli in nuovi posti. Abbiamo imbiancato, pitturato la testata del letto di Mathilde e fatto tante altre cosine che nelle prossime settimane vi mostrerò. 

Nel frattempo le bimbe erano in vacanza dalla nonna e dopo una decina di giorni, quando sono rientrate a casa hanno trovato questa sorpresa. Vedere la felicità nei loro occhi mi ha ripagato di tutte le fatiche, quasi quasi mi commuovevo io per loro. Anche perché tutti noi le abbiamo tenuto all'oscuro di cosa stava accadendo in casa, anzi loro sapevano che c'era una gran confusione perché mamma e papà stavano smontando la vecchia canna fumaria, quindi si aspettavano tutt'altra cosa. Altre novità dell'estate? Ah sì, mia mamma ha preso una terza gattina, si chiama Hermione ed è tenerissima. Le bimbe se ne sono già innamorate e in un attimo è diventata parte della famiglia anche lei. In settembre riprenderà una nuova stagione di corsi, presto vi aggiornerò sulle date. A prestissimo! :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Tende e tappeti, i vestiti della casa

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Buongiorno a tutti, oggi sono qui a parlarvi degli elementi decorativi e complementi d'arredo per eccellenza: tende e tappeti. Entrambi hanno una funzione ben specifica perché oltre ad arredare e a caratterizzare l'ambiente in uno stile piuttosto che un altro, le tende oscurano la troppa luce e regalano privacy mentre i tappeti proteggono e rendono accoglienti i pavimenti. Se siete alla ricerca di questi prodotti allora vi consiglio di rivolgervi a Carraro Casa dove troverete un ampio assortimento di soluzioni personalizzabili per vestire con classe qualsiasi ambiente, non solo la casa ma anche uffici e spazi lavorativi. 

Chi ama le tendenze della moda o chi preferisce lo stile della tradizione, Carraro Casa offre una grande esperienza decennale nella progettazione d'interni e nella progettazione di tende e altri complementi d'arredo, inoltre ha selezionato per il pubblico più esigente, i migliori tessuti che trovate sul mercato oggi giorno. Dove potete trovare tutto questo? Carraro Casa è un punto di riferimento tra i negozi di tende a Padova, proponendo soluzioni sempre in linea con il cliente e capaci di soddisfare le più diverse esigenze. 

Ovviamente potete trovare tutto questo anche online, ma io preferisco sempre toccare con mano per sentire i diversi tessuti e la loro qualità. Esistono infatti una vasta scelta di tessuti e anche tra gli stessi cotoni o i diversi lini, si possono trovare qualità differenti. La tenda non ha solo il compito di oscurare la luce che entra in casa, è una cornice importante per le finestre e da sole, sono capaci di caratterizzare un ambiente: tende per interni, a pacchetto, veneziane, ci sono un sacco di modi diversi per "incorniciare" una finestra e a volte non è solo il nostro gusto a farlo da padrone, ma la tipologia della stessa finestra che richiede un montaggio piuttosto che un altro. 

Qui entra in scena Carraro Casa perché con il suo team di esperti, è pronto a trovare idee e soluzioni sempre originali e di classe. L'obiettivo dell'azienda infatti è quella di soddisfare la necessità di ogni singolo cliente personalizzando la fornitura dei prodotti richiesti. Da non dimenticare il fatto che sia che si scelga un'impronta moderna o un'altra più tradizionale, quello che avrete saranno sempre prodotti Made in Italy, oltre a qualità, raffinatezza e fantasia per allestire i vostri spazi in sintonia con la vostra personalità.

E parlando di tappeti? In negozio troverete i marchi più prestigiosi e tanti campionari tra cui potrete scegliere tra una vasta gamma di materiali e colorazioni per arredare con stile e carattere i vostri pavimenti. Fosse per me, ogni mese sceglierei un tappeto diverso e cambierei il "vestito" al pavimento. Sì perché è vero che è bello e divertente giocare con i complementi d'arredo più piccoli per stravolgere l'ambiente, ma immaginatevi cosa può fare un tappeto differente. Anche solo il fatto di cambiare colore è un modo semplice per cambiare stile alla stanza. Anche in questo caso troverete in negozio tante proposte di tappeti ma la qualità e il design saranno gli stessi ad attendervi, sia che vogliate acquistare un tappeto, sia che cerchiate una soluzione originale per le vostre tende. Carraro Casaè la soluzione che fa per voi!


Emai: info@carrarocasa.com
Via Fornaci 173 - Padova.

Realizzare un portavaso sospeso

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Stufa di riposare dal mio mal di collo, nei giorni seguenti alle prime notti insonni, la mia mente ha deciso che di stare immobile a letto non era più fattibile così mi sono seduta al tavolo in giardino e piano piano ho realizzato un piccolo tutorial su come creare un portavaso sospeso. Nulla di complicato, anzi il progetto è veramente di una semplicità sovrumana e il tempo di realizzazione breve. Ho un'idea carina che vede una fila di portavasi sospesi lungo la scala interna che porta alla zona notte, ora che sono tornata a guidare la macchina e quindi ad essere più autonoma, voglio cercare dei vasi carini e una fettuccia di cotone per creare dei portavasi uno diverso dall'altro. Bando alle ciance, pronti a vedere questo piccolo tutorial? Ecco quello che vi servirà.


Occorrente:

  • vaso con fondo bucato
  • spago, cordoncino o fettuccia di cotone
  • forbici
  • perline di legno
  • piantina (meglio se ricadente)
  • gancio (per appendere il portavaso)


Prima di cominciare voglio raccontarvi una cosa buffa. Magari lo avete già notato, magari no. Beh se fate caso nella prima foto il vaso fotografato era di ceramica bianca (Maisons du Monde), nelle successive era marroncino (Ikea). Il fatto è che per il tutorial che avevo in mente avevo bisogno di un vaso con il fondo bucato e non avevo assolutamente intenzione di bucare quello bianco con il rischio di romperlo, così l'ho cambiato in corso d'opera solo che appunto, non me ne sono accorta subito ed ecco la spiegazione dei due vasi differenti (e del vaso bianco fantasma!). Perdonate ma in quel momento stavo stringendo i denti dal male e avevo solo un mantra che ripetevo in continuazione in testa: non sto provando dolore, non sto provando dolore, non sto provando dolore…

A parte gli scherzi, avrei potuto realizzare un portavaso sospeso senza l'utilizzo di un vaso con fondo bucato ma il quel momento era quello che avevo in testa. Nelle prossime settimane vi mostrerò come realizzarlo senza per forza dover cercare un vaso con fondo bucato, promesso. Ma veniamo a noi. Come prima cosa ho preso dello spago che avevo in casa un po' resistente. Il classico spago che si usa nell'orto tanto per capirci non va bene, deve essere più spesso. Potete cercare delle piccole cime in fibra naturale nei negozi navali. Sono davvero molto carine e diverse dal solito spago che si vede in giro.

Tagliate otto pezzi di spago (o di fettuccia di cotone, o di cima…) lunghi lunghi e fate un bel nodo che li blocchi insieme. Il nodo deve rimanere nell'interno del vaso e gli otto pezzi lunghi fuoriuscire dal buco sul fondo. Accoppiate i fili due a due e disponeteli "ai quattro angoli". Cominciate a fare quattro nodi utilizzando i fili accoppiati, all'altezza dell'angolo del fondo del vaso. Un rigiro di parole assurdo ma se guardate bene la foto n.2 capirete la giusta posizione dove fare i primi nodi. A questo punto dovete accoppiare i "fili" più vicini ma provenienti da due nodi. Nel passaggio n.3 si vede bene quello che ho appena scritto e capirete a che altezza fare i nodi. È importante che tutti i nodi vengano fatti alla stessa altezza altrimenti alla fine verrà solamente un gran casino. 

Nella foto n.4 potete vedere il proseguimento del lavoro e i punti in cui fare i successivi nodi. Una volta terminato di fare i nodi il portavaso è finito ma potete abbellirlo con delle perline di legno. In casa ne ho ancora un mucchio che comprai alla Opitec diversi anni fa. Ho scelto 4 tra le perline più grosse e infilate aiutandomi con uno stuzzicadenti. Ovviamente potete aggiungerne altre, magari mettendone tre, dalla più grande alla più piccola o come la vostra fantasia vi dice in quel momento. Potete anche pitturarle e realizzare dei portavasi sospesi tutti colorati. Quello che vi consiglio è di mettere all'interno una piantina ricadente, decisamente molto più carina della mia pianta grassa che ho sistemato lì per prova. Via libera a Edera, Photos, Scaevola Aemula, Falangio, Ficus Pumila…se chiedete al vostro amico fiorista vi saprà consigliare la pianta più adatta ai vostri gusti. Ed ora tutti pronti ad abbellire case e giardini con portavasi sospesi? :)

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

Tra polvere e calcinacci

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Quasi due settimane che non scrivo sul blog, non è passato così tanto tempo ma sono successe talmente tante cose che sembra ieri l'ultimo giorno che ho schiacciato i tasti sulla tastiera. Partiamo dalle cose più importanti: i lavori alla canna fumaria sono terminati, evviva. Mio padre si è fermato da noi qualche giorno e assieme a Gigi ha finito finalmente questa benedetta canna fumaria. Appena farà un po' più freschino potremo riaccendere la stufa, wow non vedo l'ora (e se continua così il tempo, sono sicura che non mancherà molto). 

Ho avuto un casino in casa allucinante, polvere e calcinacci sono diventati i miei "migliori amici". Tra alcuni scatoloni che contengono dischi in vinile e cd (ancora da sistemare al posto della mudroom che tra pochi giorni saluterà definitivamente questa casetta), libri che andranno nella libreria in camera delle bimbe e che ancora non abbiamo, il divanetto in ferro che ho tolto dalla loro cameretta e che andrà in giardino (ma in giardino ho ancora le cuffe, cazzuole, frattazzi e altre "cosine" da muratore, insomma il delirio totale) e il nuovo muretto fatto all'ingresso per contenere quella che sarà la nuova "mudroom" ancora da imbiancare e sistemare, mi sembrava di rivivere i lavori di ristrutturazione. Potete immaginare la polvere che c'era in casa? Ho passato giorni in cui Cenerentola mi faceva un baffo. 

Ho un'ossessione per una lista, che di noi non fa liste? Io compilo liste per cercare la pace interiore (come direbbe Kung Fu Panda), la mia si chiama "COSE DA FINIRE IN CASA". Ovviamente è una lista sempre aggiornata e non sono sicura che vedrà mai una fine, ma credo che con questi ultimi lavori di essere arrivata al capolinea. Ho proprio bisogno di chiudere il cerchio e sistemare definitivamente casa. Sarà che quest'estate non ho fatto ferie, sarà che mi devo ancora riprendere dall'ernia cervicale, fatto sta che sono un po' fusa e ho solo voglia di quietare un po'. 

In casa, precisamente in salotto, oltre a tutte queste cose, c'erano gli attrezzi e il legno che ci è servito per finire il "famoso" mobile con 21 cassetti. L'ho annunciato (come fosse la nascita di un bambino) giusto qualche giorno fa sul mio account Instagram: il mobile è terminato (e lo vedete qui sotto, nella prima foto in alto a sx). È stato un parto ma ce l'abbiamo fatta. Presto ve lo mostrerò in tutto il suo splendore. Al momento dobbiamo montare ancora qualche maniglia e decidere se lasciarlo a legno naturale oppure pitturarlo ma sono più incline a lasciarlo così com'è, giusto una bella passata di cera neutra per proteggerlo e nulla più. 

Nei giorni scorsi ho cambiato il battiscopa a tutto il piano terra, pitturandolo di un altro colore e scegliendo un altro disegno. Qualcuno vedendolo mi ha chiesto se ho utilizzato una mascherina per creare quel "disegno" ma mi sono aiutato solamente da un bel rotolo di nastro adesivo (quello rosa è il migliore) e tanto olio di gomito. Il tutto rifinito comunque a mano e solo perché ho i muri con l'intonaco un po' grossolano (voluti così da noi) e lo scotch non aderisce bene per cui con il pennellino ho dovuto rifinire tutti i margini. Un lavoretto da spaccarsi le ginocchia e la schiena ma felicissima del risultato ottenuto. 

Inoltre ho pitturato tutte le vecchie cornici che avevo, di nero e devo dire che l'effetto è bellissimo, mi piace un sacco. Altre cose che ho pitturato? L'armadio di cucina e i due sgabelli che sono vicino al bancone. Ho ripitturato il tavolo (solo per dargli una rinfrescata) e incerato con la cera noce il piano, quindi ora non è più biancastro ma ha assunto un color miele stupendo. Ho la macchina fotografica a pulire ma appena l'andrò a ritirare, scatterò qualche foto per farvi vedere tutti i cambiamenti. Poi in salotto c'è ancora un grossissimo cambiamento ma lo voglio tenere come ciliegina sulla torta.

Assieme a Gigi sono tornata in Piemonte a continuare alcuni lavori e sono riuscita a fare qualche scatto del restyling della cucina (vi ricordate che qualche settimana fa ve l'avevo già mostrata ma ancora mancavano le maniglie e il colore alle pareti era diverso?). E poi sono stata a Milano per un bellissimo progetto che mi vede assieme ad altre blogger e ho organizzato alcune date per i prossimi corsi di tecnica shabby e Industrial chic, presto manderò la newsletter a tutti gli iscritti. Nel frattempo potete segnarvi queste date in agenda:

  • 30 ottobre, Genova
  • 13 novembre, Milano
  • 27 novembre, Bologna
  • 4 dicembre, Roma
  • 29 gennaio, Macerata
Vi ricordo inoltre che sono sempre disponibile per organizzare corsi individuali o di coppia su appuntamento. Per maggiori informazioni potete scrivermi qui: sarahtognetti@yahoo.it

P.S. Ah ovviamente è ricominciata la scuola da tre giorni e sto imparando a dividermi tra l'andare a prendere Mathilde e Beatrice (che quest'anno ha iniziato le medie) perché ovviamente l'orario provvisorio me le fa uscire alla stessa ora. Il problema è che sono in due scuole differenti e il dono dell'ubiquità non l'ho ancora ricevuto (mannaggia!). La cartoleria è diventata la mia seconda casa e sono già stufa (e non sono ancora iniziate le prime riunioni scolastiche, lo sport e i compiti da fare). Solo l'allerta alluvione è arrivata puntuale come tutti gli anni a inizio scuola. Oddio quando arrivano le vacanze di Natale? 

Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use without permission.

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