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Settembre mese di rinascita e di nuovi inizi

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Settembre, come gennaio, è un mese di rinascita, di nuovi inizi, ma anche di stress e di ricerca di equilibrio che l'estate immancabilmente ha portato. Settembre porta con sé l'autunno e il vento fresco regala una sferzata di energia, ma la nuova stagione porta anche scontri con noi stessi perché spesso pretendiamo troppo, abbiamo una visione di noi troppo perfetta e con l'idea di raggiungere una perfezione che non esiste, ci perdiamo il cammino per raggiungere questa chimera. Slow Life, vivere la vita con più calma. È questo che noi tutti dobbiamo imparare a fare.

Oggi voglio farvi conoscere una fotografa svedese, Frida Marie Edlund, che dopo anni passati in giro per il mondo ha deciso di tornare alle sue radici e ritagliarsi una nuova vita nella pace della foresta, nel cuore profondo della Svezia

Ormai siete a conoscenza della mia predilezione per la vita lontana dal caos odierno. Ci siamo trasferiti quasi sei anni fa in questa casetta sulle colline di Genova proprio perché per noi era impensabile vivere in città. Dietro casa abbiamo boschi, monti e natura selvaggia. Possiamo uscire di casa con solo le chiavi in mano e cominciare a camminare e perderci nella natura. Vivere la vita con tranquillità, calma e serenità è questo il mio obiettivo. 

Vivere lo slow life, imparare ad apprezzare le piccole cose e sapersi ritagliare del tempo per sé. Quello che penso è che non siamo più capaci di stare da soli con noi stessi, sentiamo il bisogno costante di riempire gli spazi, il tempo, la vita, spesso con cose superflue e superficiali mentre se ci pensate bene è così bello stare alla finestra e guardare la pioggia che bagna il terreno. Non è una perdita di tempo è la conquista di uno spazio tutto nostro. È accogliere il silenzio e farlo nostro. È apprezzare la nostra unica vita su questo pianeta.


Frida: "Non ho mai imparato ad andare a cavallo da ragazzina. Non mi piacevano le scuole di equitazione e non riuscivo a capire le mie coetanee quando litigavano come matte del loro pony preferito. Da adulta mi sono trasferita a Ölsdalen e ogni mattina mio zio passava da casa mia a cavallo senza sella. Dopo alcune settimane, la mia curiosità cominciò a crescere finché ebbe la meglio su di me e chiesi se potevo unirmi a lui. All'inizio ero terrorizzata. Ero tesa, distratta, il cavallo sentiva chiaramente le mie emozioni e si fermava di continuo rifiutando di muoversi. Sembrava impossibile un'amicizia tra di noi, ma poi un giorno abbiamo trovato quel legame speciale. Il mio primo galoppo è stato uno dei momenti più felici di sempre. Era come se i nostri cuori battessero all'unisono. Non mi ero mai sentita così viva.

"Prima di trasferirmi qui, tutta la mia vita era a Stoccolma e come l'andare a cavallo, il vivere in una vecchia scuola a Ölsdalen, letteralmente nel bel mezzo del nulla, non faceva parte del mio piano. Lavoravo come fotografa di moda e come parte del lavoro stavo viaggiando molto. Dopo un periodo di lavoro particolarmente intenso sono tornata nel mio appartamento di New York e qualcosa è improvvisamente cambiato.

"Quando avevo circa venticinque anni, dentro di me c'era un vuoto. Non avevo energia per andare avanti, semplicemente non vedevo nessun appiglio. Quello che una volta mi riempiva di gioia, come la realizzazione professionale e il desiderio costante di sviluppare in modo creativo erano stati affogati da un enorme sovraccarico di lavoro. C'era troppa pressione, troppe aspettative, troppa autocritica e avevo completamente ignorato tutti i segni della crisi emotiva che stava arrivando".


PER RAGGIUNGERE LA PACE DELLA MENTE

"Ho imparato gradualmente che il tempo non è qualcosa che puoi inseguire o vincere. In fondo, c'è solo questo istante. Finiremo tutti infelici e logorati se non impareremo a essere presenti nelle nostre vite. Proprio qui, proprio ora.
  
"Mi sento finalmente a casa qui. Nei boschi, sul lago, sul dorso di un cavallo. La natura mi ha insegnato come respirare di nuovo".

Imparare cosa è davvero importante e cosa no. Non sono io a potervelo insegnarvelo, né un altro blog, una rivista e neppure un libro. Solo la natura può farlo, solo la natura ci fa sentire piccoli e sa come rimettere tutto con le giuste proporzioni. Ci fa sentire piccoli come possiamo sentirci sotto un cielo stellato. Io l'ho fatto. Una notte d'agosto mi sono sdraiata su un prato al limitare del bosco e sotto milioni di stelle mi sono sentita piccola. Ma mi sono sentita anche tremendamente grata. L'essere lì con la mia famiglia, mentre le bimbe non facevano altro che canticchiare e punzecchiarsi a vicenda, mi sono sentita fortunata. Vivere quel momento con loro, a rincorrere con lo sguardo le stelle cadenti e fare a gara a esprimere un desiderio, veramente fortunata.

Photo by Frida Edlund


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