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Channel: Shabby Chic Interiors
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Sì, lo voglio

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Vi avevo lasciato la scorsa settimana con il primo post dedicato al mio matrimonio, o meglio ai preparativi che ci sono stati durante quella mattinata ed ero arrivata a Camogli (magnifico paesino dove si è tenuta la funzione) solo con qualche minuto di ritardo. Per una fortuna spacciata il primo aprile scorso faceva un caldo pazzesco. La mia gola era secca (avevo dimenticato a casa l'acqua ricordate?) e nell'attesa dell'arrivo dello sposo (eh sì ho aspettato io l'arrivo di Gigi), mi sarei attaccata a una fontana. Infatti una delle prime cose che ho fatto appena ho raggiunto gli invitati non è stata quella di salutare ma quella di abbeverarmi come fossi un cammello che deve fare scorta d'acqua per una settimana! 

Quando mi è toccato scegliere le foto per questo post mi sono trovata in difficoltà perché ogni scatto per me è così significativo che alla fine (forse) ne ho scelti troppi. Abbiate pazienza per questa "lungaggine" ma mi fa davvero piacere raccontarvi e rendervi partecipi di quella giornata. È un po' come se foste stati anche voi gli invitati di quella che si è rivelata una bellissima festa, la nostra festa. Comunque non è vero che la prima cosa che ho fatto appena ho raggiunto familiari e amici è stata quella di attaccarmi al collo della bottiglia. No, prima mi sono fiondata letteralmente tra le braccia del mio nonnino (già emozionato) e tra quelle di mio fratello che stritolandomi a sé mi ha detto: "Sorellona che bella che sei, quasi quasi ti sposo io". In quel momento l'acqua è servita anche a mandare giù il groppone che cominciava a salirmi…pum pum quanta emozione!

In quell'istante potevano atterrare gli alieni sulla spiaggia che non me ne sarei accorta. Ero talmente felice di essere circondata dalle persone a me più care che sarei stata d'accordo andare direttamente al locale e dare il via alla festa vera e propria. Ma Gigi ed io avevamo un appuntamento importante e non si poteva rimandare. Pochi invitati, location perfetta, tempo meraviglioso, il nostro è stato un matrimonio intimo reso ancora più speciale dal fatto che lo ha celebrato mio zio. Da un po' di tempo a questa parte chiunque può sposare, tutti tranne i parenti più vicini come genitori, nonni o fratelli, ma zii, cugini e perfino amici possono celebrare un matrimonio con una semplice delega e la copia del documento d'identità. Mio zio ovviamente era onorato ed emozionato come noi (beh forse non proprio come noi, io ero abbastanza alticcia). 

Tra una scena buffa e l'altra ci siamo sposati. Io che entro e attendo nell'atrio del Comune con l'intento di far accomodare gli invitati e di entrare nella sala del consiglio assieme a Gigi e lui che con molta tranquillità comincia ad avviarsi da solo verso le scale. Mio fratello che comincia a ridere a squarcia gola urlandogli dietro. Il mio vestito che decide di cadere (ho rischiato un bel topless ragazzi) a cinque passi dall'ingresso della sala e mio zio che si dimentica il passaggio dello scambio delle fedi. Come vi dicevo è stata una bella festa ed essendo tra di noi è stato tutto così informale e comico che queste cose secondo me hanno evidenziato la "familiarità" e la "semplicità" della cerimonia. Ho sempre desiderato un matrimonio con pochi intimi e semplice ed è quello che ho avuto.

Gigi ed io avevamo deciso di scrivere le promesse e non appena ho cominciato a leggere la mia, mi è mancata la voce. Pum pum…è dura respirare con il cuore che batte forte come un tamburo, leggere contemporaneamente e cercare di incamerare più ossigeno possibile per non rischiare di sbattere a terra dall'emozione (questo è stato uno dei miei incubi più ricorrenti). Mio nonno ci aveva scritto una poesia e mia zia, sapendo quanto ci piace Pablo Neruda, ci ha recitato una sua poesia. Questi sono stati momenti unici che non dimenticherò mai per il resto della vita. Accanto avevo Gigi, le nostre bimbe e con noi c'erano le nostre famiglie e gli amici più cari, cosa volere di più?

Non credevo che fosse possibile ma all'alba dei 35 anni anni (oggi), ho pronunciato anch'io le famose parole "Sì lo voglio". A questo punto gli alieni possono veramente invadere la terra che io posso dire di aver fatto tutto nella mia vita…beh non proprio tutto dai! ;) Il lancio del riso è un altro momento epico. Io lo vedo un po' come una rivincita degli invitati sugli sposi per essere stati "costretti" ad assistere ad una funzione (seppur molto breve la nostra) ed essere stati in piedi chi su scomodi tacchi (le donne) chi in scarpe di legno (gli uomini). Il lancio del riso è un vero e proprio lancio orizzontale dove questo viene scagliato con forza e prepotenza direttamente in faccia, in testa e soprattutto in mezzo al seno della sposa. Una volta lo si lanciava in alto e il riso cadeva soave sulle spalle degli sposi. Ai giorni nostri il riso può benissimo entrare a far parte di una disciplina olimpica concorrendo con il lancio del giavellotto. Date retta a me amici, al vostro matrimonio fatevi lanciare solo petali di fiori.

A parte gli scherzi, l'unica cosa che mi ricordo di quel momento sono le facce dei bambini che ci attendevano all'uscita del Comune. Loro erano sicuramente i più eccitati. Se ripenso all'espressione di Mathilde e Beatrice poco prima della nostra uscita, mi scende una lacrimuccia di gioia. E poi ci sono le foto sulla passeggiata mare e in spiaggia, il gelato e il viaggio verso il pub dove i nostri inviati ci attendevano per festeggiare. Il primo "viaggio" da marito e moglie. To be continued...


Flowers Designer: Simonetta Chiarugi
Acconciatura: JD Parrucchieri
Decorazioni: Decochic



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