Buongiorno a tutti amici, non sono scappata ai Caraibi eh? Non ho nemmeno vinto al Superenalotto (purtroppo!), ho solo avuto una settimana "niente male". Quel niente male virgolettato significa che abbiamo avuto un "piccolo" incidente a casa (perdonatemi di nuovo le virgolette ma non ne posso fare a meno). Infatti mercoledì notte, o meglio giovedì mattina intorno alle 4, Beatrice si è svegliata urlando mentre il soffitto/tetto in legno cominciava a prendere fuoco. La camera era già piena di fumo bianco e in un attimo le fiamme hanno cominciato a divampare.
Non vi starò a fare la cronaca di quello che è successo, ho ricordi vaghi di quei momenti, so solo che il cuore batteva all'impazzata e che desideravo tanto avere tra le mani un estintore. Dopo un'ora tutto è tornato alla normalità (beh sì, a parte il gran casino in camera delle bimbe tra braci, cenere e acqua sparsa dappertutto) ma ho ancora l'impressione che quell'ora sia volata. La mia percezione del tempo mi fa pensare che il putiferio scoppiato quella notte sia passato in dieci minuti e invece è durato un'ora. Un'ora in cui ho pensato a qualsiasi cosa: alle bimbe, a noi, alla casa, ai mobili.
Perché è scoppiato l'incendio? Non saprei, forse per una serie di fattori. La canna fumaria è di acciaio inox ed è praticamente nuova (la usavamo da due anni). Inoltre era rivestita di lana di roccia e Gigi l'aveva pulita lo scorso autunno. Però però, c'è sempre un però. Questa canna fumaria è nata male fin da subito, le ultime due curve forse erano troppo a gomito e poi ultimamente bruciavamo molti bancali cioè legna resinosa che sporca all'inverosimile l'interno dei tubi e questo mi hanno detto che può provocare gravi incendi.
Ora dobbiamo rifare da cima a fondo questa benedetta canna fumaria e la faremo con tutti i crismi ovvero tubi coibentati e compagnia bella. Cerco di essere positiva e di non pensare a troppi se e a troppi ma: se la Bea non si fosse svegliata, se rimanevamo intossicati, se aspettavamo anche solo cinque minuti in più prima di intervenire... Non ha senso guardare in queste direzioni, voglio guardare solo avanti.
Erano le cinque da poco passate e mentre le bimbe riprendevano il sonno nel divano letto improvvisato, io ero sdraiata tra le braci e la cenere sul letto di Bea con il pigiama infradiciato a pensare una soluzione per eliminare definitivamente quelle ultime due curve della canna fumaria: "Ok allora sposto quello, la canna fumaria la faccio passare un po' più al centro, lì tiro su un muro così divido le camere (tra l'altro desiderio espresso da Beatrice), lì metto un lucernario, lì una porta…" e pensavo già a come arredare le loro camerette. Attendiamo i permessi e poi partiamo subito con i lavori.
A parte il "piccolo incidente" quello che mi ha tenuta lontana dal blog la scorsa settimana è stato anche il Mercatino. Come forse già sapete ho messo in vendita sulla mia pagina facebook alcuni mobili di casa e complementi d'arredo e tra rispondere ai vari messaggi, preparare i pacchi e stare dietro alle spedizioni, ho perso tanto tempo (e ne perderò altro perché non ho ancora finito). Se mi avete scritto una mail in questo periodo pazientate un pochino.
Ma non è finita qui, l'anno bisestile è cominciato proprio alla grande per noi anche per voi è stato così? Nella cultura tradizionale si crede che l'anno bisestile sia foriero di sventure e noi non ce ne stiamo facendo mancare nessuna. Chi mi segue su facebook ne sarà già a conoscenza perché non molto tempo fa ne ho parlato sfogandomi e cercando un po' di supporto. Negli ultimi mesi dello scorso anno a Beatrice le hanno trovato una brutta scoliosi. Dopo un sacco di visite al Gaslini, raggi, calco del gesso e prove per collaudo, ci hanno consegnato il busto proprio il giorno prima del piccolo incendio.
Per ora dovrà portarlo dieci ore al giorno e ci hanno consigliato di tenerlo di notte, per lo meno fino al prossimo maggio quando avremo nuove radiografie in programma e nuova visita. Bea è un angelo e si è quasi subito abituata anche se da come era partita la prima notte, credevo che non ce la facesse mai o che per lo meno avrebbe impiegato lunghe settimane per abituarsi. Evidentemente il mio cucciolo, è più roccia di me. Nei giorni scorsi abbiamo cercato in rete dei video in cui spiegassero le posizione più comode da tenere per poter dormire tranquillamente (perché lei proprio non riusciva a trovarne una abbastanza comoda) ma ovviamente nessuno ne parla, così le ho proposto che fra qualche mese potrebbe farlo lei un video in cui racconta la sua esperienza e dà consigli su come vivere con il busto. Ovviamente era entusiasta. Oggi le ragazze su youtube preferiscono parlare di trucchi e pettinature che di scoliosi, forse è ancora un argomento tabù, un po' come lo è stato l'apparecchio dentale una ventina d'anni fa, quando se avevi del "ferro attaccato ai denti" venivi subito additato e deriso dagli altri bambini.
Ecco, quello che non vorrei mai accadesse, è proprio questa situazione. Ed è soprattutto questo uno dei motivi per cui ne parlo oggi qui e perché ne ho parlato qualche giorno fa su facebook: questo argomento non deve essere tabù. C'è chi porta i plantari, chi l'apparecchio ai denti, chi gli occhiali e chi ancora il busto. Non c'è niente di cui vergognarsi perché nessuno di noi nasce perfetto. Vorrei solo che Beatrice fosse abbastanza forte da superare un domani un possibile muro che si troverà davanti, che sia una presa in giro di un bambino o altro.
Per ora abbiamo intrapreso questo percorso ma presto la porterò in visita da un fisioterapista e vorremmo farla visitare anche dal mio osteopata. Adesso però la faremo respirare un pochino perché di ospedali e ambulatori ne ha visti già abbastanza in questi mesi e non voglio stressarla ulteriormente in un momento così delicato. Vi ho raccontato anche oggi un po' della mia vita perché mi fa piacere condividere con voi non solo il bello di quello che mi/ci accade. Spesso sento parole come "siete come la famiglia del Mulino Bianco", ecco no vi fermo subito, noi non siamo assolutamente come la famiglia del Mulino Bianco. Anche noi litighiamo, ci teniamo i musi, a volte urliamo e ci mettiamo a piangere.
Sono una ragazza (passatemi il termine) molto sicura per certe cose, ma per altre non ho la risposta pronta e anch'io chiedo aiuto. Lo faccio spesso in verità anche solo telefonando a una cara amica e sfogandomi un po'. Oggi ad esempio voglio chiedervi un grande aiuto, non lo faccio per me ma lo faccio per Beatrice che sento ha il bisogno di tutte le energie positive che le possono arrivare dall'esterno. Ebbene oggi vi chiedo se anche voi avete passato quello che sta passando lei: da ragazzini avete portato il busto? Come avete affrontato la sfida? Avete voglia di raccontarcela e di condividere la vostra esperienza? Le farò leggere tutti i vostri commenti e sono sicura che riuscirete a infonderle tanta forza di volontà per affrontare gli anni a venire. Grazie amici.