Questo è un post molto particolare. Non parla di stile shabby, non parla di case (beh non di case di umani per lo meno) ma parla di me e della mia famiglia. Come ben sapete la nostra casetta si trova nella prima campagna che circonda Genova. Da noi non è nemmeno considerata campagna perché in venti minuti di macchina si è in centro, ma la nostra casetta è immersa nelle colline verdi a 350 m sul livello del mare. Di sera c'è sempre freschino e l'aria, beh non è di certo paragonabile a quella che si respira in città. Le bimbe frequentano una scuola in zona, Gigi lavoro a circa una decina di chilometri da casa per cui se proprio non ne ho bisogno, possono passare anche diverse settimane senza che debba andare in centro.
Quando anni fa dovevamo ancora acquistare casa, la cercavamo in zone tranquille, lontano dalla strada, indipendente e con uno sbocco sull'esterno. La nostra vita, quella di tutti noi, è già di per sé così frenetica, che abitare in campagna è sempre stata l'unica alternativa possibile. Io poi sono nata e cresciuta in un paese dell'Appennino Tosco-Emiliano e i campi e le stalle erano le mie mete preferite della giornata, questo per dirvi che in un appartamento non sarei mai riuscita ad abituarmi a vivere.
Da qualche settimana a questa parte sto cercando di portare in tavola cibi più sani. È una dura lotta con le bimbe che diciamo la verità, sono un po' abituate a mangiare molti paciughi e poche verdure (a parte dei grandi piatti di insalata, carote e qualche pomodoro, altre verdure non le vogliono vedere nemmeno a distanza di qualche km). Sto stringendo i denti per trovare qualcosa di nuovo e sfizioso da propinargli ogni giorno e abbiamo eliminato definitivamente alcuni cibi dalla nostra dieta: al bando farine bianche (di conseguenza i prodotti da forno, a parte ogni tanto la focaccia e qualche altra cosina), al bando il latte vaccino e lo zucchero bianco. Il sale lo utilizziamo solo per salare l'acqua della pasta ed usiamo quello grosso integrale.
Diciamo che i famosi 4 alimenti bianchi velenosi, sono stati eliminati e di questo ne siamo molto felici. In più sto attenta a comprare biologico. È vero che in questi anni si sono scoperte tante aziende che anche se scrivevano sui loro prodotti "biologico", di bio non avevano nulla, ma io voglio crederci e cercare di pensare positivo. Quella che abbiamo intrapreso in queste settimane non è una strada a senso unico, non ci sentiamo degli estremisti in nessun senso e cerchiamo di approcciarci a questa filosofia di vita con molta tranquillità, ma siamo altresì consci di quanto l'alimentazione incida sulla nostra salute e siccome ho intenzione di diventare vecchietta (anche perché ho già detto a Bea che da vecchietta mi farò i capelli blu e voglio assolutamente farmeli blu), trovo che questo stile di vita sia un regalo che ci facciamo ogni giorno.
Da pochissimi giorni ho una "palla" in testa che credo rimarrà solamente un sogno ma è uno di quei sogni che cerchi di aggrappartici perché non ti va di abbandonare. La fissa del momento è: voglio un pollaio, voglio le galline e voglio mangiare le mie uova (e le mie galline). Parecchio tempo fa avevo visto in uno dei blog che preferisco, un pollaio me-ra-vi-glio-so! Chiamarlo pollaio è un offesa tra l'altro, "chicken residence" sarebbe più appropriato. Oh quanto darei per un pezzo di terra un po' più grande da poter tenere due o tre galline. Purtroppo davanti casa c'è giusto lo spazio per un tavolo, sei sedie, due lettini e qualche altro mobiletto, ma sarebbe comunque troppo vicino per poter far vivere delle galline.
Il mio bisnonno lo aveva un pollaio (anche se me lo ricordo grigio e tremendamente puzzolente) ed è proprio per questo motivo che so che non si può convivere con le galline davanti la porta di casa. Il loro odore è davvero molto forte per cui a meno che non cambiamo casa, questo per me rimarrà solo un grande sogno. È un grande impegno tra l'altro, lo so, ma volete mettere mangiare delle uova fatte da galline ruspanti che si nutrono come Dio comanda, piuttosto che da galline che vivono in una "scatoletta di tonno" tutte schiacciate l'una all'altra? Quando il mio vicino di casa mi regala le uova delle sue galline faccio i salti di gioia e non vedo l'ora di cucinarle.
Photo by Heather Bullard