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Il tempo per sé stessi

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Questo post lo dedico a tutte le donne travolte dalla frenesia del quotidiano. Viviamo in tempi frenetici ma a volte, anziché correre, bisognerebbe fermarsi e pensare a quello che vogliamo per noi stesse. Desideriamo fare qualcosa? Non aspettiamo di fare quello o quell'altro, di finire gli studi, che i bambini diventino grandi, di trovare il lavoro, il marito…il tempo lo decidiamo noi. L'unica cosa da fare è smettere di rimandare i propri desideri. Io stessa a volte mi perdo tra i tanti sogni ad occhi aperti e mi dimentico del tempo presente in cui sto vivendo, ora, adesso, in questo momento. Mi guardo indietro e penso: "Cavolo se l'avessi fatto invece di sognarlo o pensarlo solamente!"

Ho letto l'intervista di una dottoressa che cura malati terminali la quale ha raccontato che i suoi pazienti, alla domanda: "Cosa rimpiangi più della vita?", rispondevano tutti: "Non ho dedicato abbastanza tempo a me stesso". Storia amara che però ci fa capire che non possiamo far vagare la nostra mente e lasciarla libera di passare dal presente al futuro, dal futuro al passato e di nuovo dal passato al futuro in un'attività meccanica e fuori controllo. Lo scrivo ma lo ripeto spesso a me stessa che dovrei prendere più consapevolezza del vivere qui e ora. Voglio fare quello? Allora devo cercare di mettere tutte le mie forze in quel progetto. 

Ovvio non mi sto riferendo a idee irrealizzabili ma a progetti ben definiti e inclini alle nostre capacità. Il nostro giudizio è essenziale ma vi rammento che siamo sempre troppo frenate nel concederci delle libertà, soprattutto se si parla di creatività e di soddisfare un qualcosa che a molti potrebbe sembrare futile, poco adatto a noi, o poco utile. Chi dà il diritto a una persona di sapere cosa è utile per un'altra persona in quel momento? Voglio fare un corso di acquerello? Perché, se ho la possibilità, non posso frequentarlo solamente per il piacere di imparare a dipingere? Non mi servirà a nulla nella vita? A casa mia veniva spesso citato il famoso proverbio: impara l'arte e mettila da parte.

Mai come in questi tempi è importante arricchire il nostro bagaglio culturale ma non solo, anche l'anima ha bisogno del suo nutrimento e sentirsi in pace con sé stesse diventa fondamentale come lo è bere un bicchiere d'acqua. La maggior parte delle volte incontro persone che non sono per niente soddisfatte della propria vita e che secondo me avrebbero solo il bisogno di lasciarsi un po' andare. Mi ricordo che un giorno di parecchi anni fa, una donna di circa quarant'anni, mi svelò del suo grande desiderio di aprire un blog. La sentivo entusiasta e aveva lo sguardo luminoso quando mi parlava, ma nello stesso tempo era scoraggiata dalla famiglia la quale la derideva dicendole frasi del tipo: "Ma cosa vuoi fare alla tua età?", "Non sai neanche accendere il computer e vuoi aprirti un blog?" e anche "Perché non vai a fare un corso di cucina che è più utile?".

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Mi viene il nervoso a pensare che qualcuno possa dire queste cose e credere di sapere cosa sia più utile o meno nella vita di una persona. Soprattutto se penso che è stata proprio la sua famiglia a scoraggiarla e a farle perdere l'entusiasmo. Magari in quel frangente questa donna aveva voglia di trovare nuove amicizie, qualcuno con cui condividere una passione o anche solo il gusto di farlo. Non ci deve essere sempre una motivazione più che valida. Penso che a volte se prendiamo la decisione di fare una cosa, la dovremmo fare senza tanto interrogarci sul perché. Non siamo più capaci di essere guidati dall'istinto e mettiamo la ragione davanti ad ogni nostra volontà. Almeno questo è quello che accade la maggior parte delle volte e non ci rendiamo conto che le belle sorprese accadono quando meno ce lo aspettiamo.

Vi ho raccontato la storia di questa signora solo per portarvi un esempio delle piccole cose che ognuno di noi si preclude nel quotidiano, non pensando che il quotidiano non è solo fatto di doveri. È vero, ci sono i figli a cui badare, c'è una casa da tenere in ordine e pulita e un lavoro da mandare avanti, ma c'è il tempo anche per sé stesse: la lettura di un libro, un cinema con l'amica, imparare a suonare la chitarra (mia madre ha imparato da qualche anno ed era felicissima come una bambina quando ha suonato la sua prima canzone) frequentare un corso di yoga o di paracadutismo, perché no? 

Prima il dovere e poi il piacere mi ripetevano quando ero bambina. Crescendo s'impara a lavorare come piccole formiche ma crescendo ho anche imparato a ritagliare dei momenti per me. Ho imparato (anzi sto ancora imparando) a programmare al meglio la mia giornata, la mia settimana per ritagliarmi degli spazi che sono solo miei. In quei momenti non sono una mamma, non sono una moglie, sono solo Sarah con il desiderio di fare un qualcosa che mi faccia stare bene. La lettura è diventata la mia amica quotidiana ma l'estate appena terminata ad esempio, mi ha visto montare su di una bicicletta da trial e cercare di imparare a fare qualche acrobazia sui muretti della mia città. Perché l'ho fatto? Semplicemente perché in quel momento mi faceva stare bene, punto.

Il tempo per noi stesse è importante e se sono serena è questo che le persone vedono quando mi incontrano per strada: serenità. Mi hanno sempre detto che mi sorridono gli occhi quando rido e credo che questo sia dovuto senz'altro al mio carattere solare ma anche alla mia determinazione nel ricercare la felicità nel quotidiano e nella vita. Sono positiva di natura e se vedo il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto lo devo a questo. Se ho due figlie sorridenti e spensierate credo che sia anche per merito di questo, cioè per il fatto che vivono in un ambiente rilassato perché i loro genitori lo sono prima di tutti. Ecco forse un trucco per riappropriarsi del proprio tempo è quello di pensare ai nostri figli come riflesso: se noi stiamo bene per primi, anche loro lo saranno di conseguenza. 

Blaise Pasca, filosofo (matematico e altro ancora), scrisse questa frase che trovo altamente esplicita per gli anni che stiamo vivendo: "Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il corso, o richiamiamo il passato per fermarlo come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo in tempi che non ci appartengono e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanti vani da occuparci di quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste". Prendiamoci il nostro tempo amiche.




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