Qualche tempo fa ho trovato un articolo interessante sulla creatività, scritto da Annamaria Testa, docente universitaria, scrittrice e titolare della società Progetti Nuovi. Il suo ultimo libro? Minuti scritti, ovvero un modo di far ginnastica con le parole. Inutile dirvi che sono stata subito colpita dal titolo: "La creatività? Fare, rischiare, fallire e niente paura". L'articolo cominciava nel seguente modo: "La creatività è come maneggiare serpenti", traggo alcune delle sue parole (se volete leggere l'intero articolo cliccate qui): "Mentre da bambini non abbiamo timore di avventurarci nell'immaginario più spericolato, crescendo impariamo a essere più analitici e a temere il giudizio altrui". In parte credo sia vero ma penso che anche i bambini abbiano paura del giudizio di noi adulti perché cresciamo con il solo scopo di essere gentili, buoni ed educati con tutti. Quello che non ci viene mai spiegato invece, è che è normale non piacere a qualcuno. Non tutti hanno i nostri gusti, le nostre idee ed è proprio di questo che non dobbiamo avere paura. Dobbiamo proseguire senza il timore di non piacere senza limare le nostre idee o la nostra creatività. Altrimenti verrà sepolta ancora prima che nasca.
Insomma se da bambini cominciassimo ad essere decisi, da adulti non avremmo così paura di provare ad essere creativi non trovate? Che poi la creatività cos'è veramente? L'etimologia della parola creare rimanda al "fare" e al "dominare" ed ecco come la decisione ritorna a gran forza nella parola creare, ma forse più che nella parola direi nell'atto in sé. Annamaria continua scrivendo: "La creatività è in assoluto il tratto più ricercato oggi, in qualsiasi impresa o disciplina e vale la pena di tirarla fuori". Concordo pienamente. La creatività a mio parere è sinonimo di mentalità aperta, di adattamento, di non essere sormontati dal timore di fallire. Una persona creativa non lavora solamente con le mani, spesso la sua mente viaggia più veloce delle sue stesse mani.
"Comunque se a un certo punto le cose non vanno secondo i piani non c'è problema, anzi: il successo nasce dal fallimento", continua Annamaria. "In realtà nessuno si imbarca in imprese che vanno storte tanto da dover chiedere una soluzione creativa. Eppure proprio quando mal giudichiamo la natura del compito che ci stiamo assumendo sottovalutandone i rischi, poi succede che il precipitare stesso degli eventi ci forzi a tirar fuori soluzioni autenticamente creative". Spesso capita proprio che le idee più geniali ci vengano in mente nel momento in cui siamo più sotto pressione. Albert O.Hirschman, economista tedesco, passa la sua vita a mettersi in gioco. Per lui gli ostacoli portano alla frustrazione, la frustrazione all'ansia e l'ansia è il fattore di motivazione più potente, l'emozione che guida alla ricerca di soluzioni.
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Fortissimo il racconto su Einstein che svela Forbes: "Due cose che pochi sanno di Einstein, era un appassionato marinaio ma non sa nuotare e più volte i residenti del paese di Nassau Point, dovettero andarlo a recuperare perché con la sua barca si era messo nei guai". Annamaria scrive: "Il punto è che tra creatività e rischio c'è una connessione spesso sottovaluta. La creatività fallisce e la buona creatività fallisce spesso. Ma non solo, creatività vuol dire trovare connessioni inaspettate e quindi sottoporre il proprio cervello a un grande sforzo. E come lo si può indurre ad affrontare quello sforzo? Semplice, non lasciandogli alternative. Prendendosi qualche rischio e cercando stimoli non familiari, perché i rischi rafforzano la mente e guidano a pensare fuori dagli schemi". Amo queste parole e il fatto stesso di pensare fuori dagli schemi è una cosa che sento mia fin da quando ero bambina. Se per tutti era bianco per me era nero, al contrario se tutti decidevano nero allora per me era bianco.
Mi domando allora: essere creativi significa solamente trovare il coraggio ed essere decisi? Oppure conta anche il trovarsi in un momento della vita in cui le forze esterne ci sottopongono a pressioni che ci spingono ad essere creativi, a tirare fuori la nostra creatività? Ovvio se non l'hai nel sangue hai poco da tirare fuori ma tornando a chi possiede una mentalità aperta, penso che una persona di questo stampo, non abbia il timore di mettersi in gioco e quindi abbia una possibilità in più di farcela. Non è molto lo so, ma è sempre meglio che non averla. Discuterei di questo argomento per ore ma ditemi, voi cosa ne pensate a proposito della creatività?
P.S. Non perdetevi il post di lunedì...una grande, grandissima sorpresa tutta per voi!