C'era una volta un vecchio pensile abbandonato in un rudere in mezzo al bosco. Nessuno voleva più prendersi cura di lui, nessuno lo volevo più con sé nella propria casa. Fino a quando una ragazza di nome Sarah non lo vide. Riuscendo a vedere sotto lo strato di ragnatele e strati di diverse pitture dai colori improbabili, Sarah se ne innamorò all'istante, intuendo il potenziale nascosto in esso. Lo portò a casa e se ne prese cura. Lo riportò in vita coccolandolo con carta a vetro e qualche mano di pittura. Gli fece pure conoscere un'amica con cui passare il resto della vita: un prezioso asciugamano appartenuto ai bisnonni e trasformato per l'occasione in originali tendine. Questa è la storia di un vecchio pensile.
Vi è piaciuta la storiella? :) Quando poco più di dieci anni fa conobbi Gigi, era ancora proprietario di un rustico al limitare del bosco. Prima di vendere il rudere, riuscimmo a portarci a casa una vecchia credenza, una tavola da impastare (un giorno vi racconterò la sua storia) ed un vecchio pensile. Tra i tre pezzi, il pensile era sicuramente quello più rovinato. Inizialmente era stato ristrutturato dal "magico Silvano" e trattato con impregnante noce, forse un pò troppo scuro per i gusti di ora per cui una volta trasferiti in questa casa, Gigi ed io abbiamo deciso di cambiargli aspetto. Con molta pazienza e tanto olio di gomito siamo riusciti a riportarlo a legno. Ma il legno non era particolarmente bello e soprattutto stonava con il resto dell'arredamento. L'unica soluzione rimasta è stata quella di ripitturarlo.
Due mani di colore bianco sporco sono bastate per farlo tornare a splendere. Ora s'intona perfettamente con il resto della cucina. Le mappe e la chiusura inferiore sono originali mentre ho dovuto cambiare tutta la "zona serratura", troppo arrugginita per far funzionare gli ingranaggi di apertura e chiusura. Siccome in questo pensile, vive la nostra dispensa, sono stata costretta a mettere delle tendine ai vetri. Non sono un'amante delle tende ma quando mi sono ricordata di avere in casa qualche vecchio asciugamano appartenuto ai bisnonni, ho avuto un'illuminazione: l'asciugamano sarebbe diventato "le mie tendine". Sono felice di aver fatto rivivere un'altro pezzo appartenuto alla mia famiglia da generazioni. E Gigi ed io siamo felici di essere circondati da mobili che se avessero il dono della parola e potessero parlare, racconterebbero chissà quante storie meravigliose.

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