L'estate è alle porte e i corsi di tecnica shabby e industrial chic in programma sono quasi giunti al termine. La prossima domenica sarò in provincia di Macerata e più precisamente a Morovalle, nel bellissimo laboratorio creativo di Arianna, dove la tecnica shabby e quella industrial chic s'incontreranno per un corso unico nel suo genere. Chi mi conosce sa che non sono mai stata una da "pizzi e merletti" ed è per questo motivo che lo stile shabby non l'ho mai inteso troppo romantico, melenso né tanto meno una "roba" tutta cuori e colori pastello. Lo stile shabby, quello genuino, quello originale è qualcosa di talmente bello che è in poco tempo è riuscito a farsi conoscere su larga scala e non solo dal popolo americano, veri pionieri della parola shabby.
Il problema è che quando è arrivato da noi, per renderlo più commerciabile possibile lo hanno trasformato in qualcosa che di shabby ha veramente poco a che fare. Ed è così che gli asciugamani con il bordino di pizzo sono diventati shabby, così come lo sono diventate le tovaglie a quadretti e le tendine coi cuoricini. Ma davvero pensate che siano shabby questi oggetti? Dai, sono sicura che non ci credete nemmeno voi. Ho sempre cercato di far capire che il valore di questo stile sta nella sua autenticità e da alcuni anni mi impegno per spiegarlo e insegnarlo durante i corsi che tengo. Tutte le giornate di corso cominciano con una parte teorica, infatti una delle prime cose che faccio appena dato il buongiorno, è quella di distribuire una penna e un quadernino su cui ogni iscritto può prendere appunti.
La parte teorica prende gran parte della mattina e si parla delle differenze del legno e dei vari approcci che dobbiamo utilizzare quando davanti a noi troviamo superfici differenti. Faccio molti esempi reali che cominciano spesso con: "Siamo in un mercatino dell'usato e troviamo quel mobile che da tanto tempo sogniamo, ma è già pitturato e molto rovinato, come possiamo procedere"? Oppure: "In casa ho un mobile in laminato, non mi piace più e voglio trasformarlo, da cosa comincio"? Insegno che materiale bisogna acquistare e cosa in casa non può mancare se vogliamo cominciare a trasformare casa: quali sono i pennelli migliori, quali pitture diverse comprare (smalti, pitture murali...), quali cere scegliere e come utilizzarle nel miglior modo possibile.
E poi ci sono le domande che mi fate e finite queste distribuisco carta a vetro a tutti e si comincia a carteggiare insieme. Il tempo rimanente è dedicato alla parte pratica e serve per portare a termine la decorazione sul mobiletto. È così bello vedere trasformare in una sola giornata tanti mobili! Ultimamente non faccio quasi mai foto durante i corsi, ma mi ricordo di ogni pezzo decorato. Per questa domenica 4 giugno ci sono ancora alcuni posti disponibili e potete prenotarvi semplicemente scrivendomi a sarahtognetti@yahoo.it. Allo stesso indirizzo mail potete richiedere tutte le informazioni che volete. Forza, è giunto il momento di trasformare casa! ;)
Photo by Arianna Ortolani