Non ho nessunissima intenzione di tediarvi con la Rubrica IG ma ieri sera ho scoperto questa ragazza e me ne sono innamorata! Lei si chiama Sara Parsons e i suoi vicini di casa sono galline, anatroccoli e verdi prati. Sì amici questo è un post al limite del bucolico portate pazienza. Allora innanzi tutto dovete sapere perché è scattato questo colpo di fulmine non appena ho visto le sue foto. Perché? Eh me lo sono domandata anch'io. Io che amo guidare e andare in forte in macchina, io che amo i tatuaggi e la musica rock, io che sembra non c'entri nulla con Sara (sarà pure una coincidenza che si chiami come me, anche se io credo poco alle coincidenze), amo la sua vita, o per lo meno quello che pubblica nel suo profilo Instagram.
È vero per certe cose io e lei siamo completamente differenti (magari anche Sara ascolta gli AC/DC quando lavora) ma per altre siamo molto simili. C'è anche da dire che io vivo a fasi alterne, cioè momenti in cui vorrei mangiare biologico (ma soprattutto più sano), cucinare prodotti acquistati nelle cooperative a km zero, curarmi con prodotti naturali e compagnia bella, a momenti in cui mi strafogo di patatine, bevo Coca Cola (anche a pranzo ebbene sì lo ammetto) e vado a dormire a delle ore indecenti. Oggi sono nel periodo del tutto sano e naturale ed è per questo motivo che le sue galline fotografate sul tavolo di cucina (ancora vive eh?) mi hanno attirata come una calamita.
Da un lato ho sempre fatto vita di campagna. La mia infanzia non la cambierei con nessun'altra al mondo. Sono cresciuta nei boschi, nei campi e nelle stalle, una piccola Heidi insomma. Ho visto nascere più vitelli io del mio vicino di casa attuale che è contadino. La mattina uscivo di casa e con la mia "banda" di amici ce ne andavamo a combinare qualche marachella: rubare la frutta dagli alberi al contadino, calpestare l'erba alta pronta per essere mietuta (quando ci beccavano quante grida mamma mia!). E poi arrampicarsi sugli alberi, costruire go-kart con gli scarti del legno del nonno di qualcuno e buttarcisi giù per le strade sterrate. A ora di pranzo si rientrava e si usciva subito dopo per rientrare solo all'ora di cena, quando il cielo cominciava ad imbrunire. Sì perché i cellulari mica c'erano e noi magari eravamo in un campo a qualche km da casa.
Che meraviglia. Proprio in questo momento mentre sto scrivendo mi rivedo con i pantaloncini corti (sempre vestita da maschiaccio), le ginocchia perennemente sbucciate e le mani nere. Se mi soffermo a ricordare un po' di più sento ancora il vento nei capelli e quel sapore di libertà, la semplicità di noi bambini nel porsi davanti a un problema e la spontaneità nell'affrontarlo. Se oggi ho deciso di vivere in campagna è proprio per cercare di regalare tutto questo alle mie bimbe, un regalo che non ha valore e non è tangibile ma che spero le aiuterà a crescere nel migliore dei modi. Sì è vero non abbiamo anatre e oche ma Gigi ed io ci impegniamo nell'insegnare a loro cosa sia la raccolta differenziata (ad esempio), cosa sia l'umido per il compostaggio e a prendersi cura del proprio animale domestico.
Beh sì alla fine ascoltiamo anche noi i Dear Jack e mangiamo le patatine ma credo di aver trovato il giusto compromesso tra la vita di campagna e quella moderna. Poi ci sono le varie fasi nel mezzo: momenti in cui sono più incline alla frittata fatta con le zucchine dell'orto e ad altri in cui mi nutro di schifezze che ho paura di menzionare per rispetto di qualche salutista. Comunque penso che non ci sia un'unica regola che valga per tutti, piuttosto delle linee guida - se si vuole vivere in modo più sano e naturale possibile - da seguire. Noi abbiamo tracciato le nostre e continueremo a farlo finché non avremo trovato il nostro equilibrio. Certo che se questo equilibrio non continuasse a spostarsi, sarebbe più facile trovarlo! ;) E voi come avete trovato il vostro equilibrio? O siete anche voi in fase di ricerca?!
Photo by saraparsons