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Dietro le quinte…di uno scatto

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In questi anni di blog mi avete fatto veramente tante domande, di svariate origini direi, ma lo sapete qual è quella tra le più ricorrenti? Come faccio ad avere una casa sempre così in ordine? Perché ovviamente le foto che decido di pubblicare sono quelle più carine e dove la casa, un piatto o un oggetto è riuscito al meglio. Scatto un centinaio di foto (tanto per farvi un esempio) e ne scelgo una ventina. Ma secondo voi la mia casetta è sempre pulita e ordinata? Assolutamente no, dovreste vedere il dietro le quinte e vi rendereste conto della polvere, del crocchino della Ellie finito sotto al divano, della foglia di insalata rimasta attaccata alla sedia di Mathilde, della colata di caffè che sistematicamente è sui fornelli. Oggi voglio raccontarvi cosa succede dietro a uno scatto. Vi racconterò la mia esperienza e quella di due carissime amiche anche loro blogger come me. Avviso a tutti i naviganti, ritagliatevi dieci minuti e leggete il post in totale tranquillità, quello di oggi è lungo, ma molto interessante.

Il dietro le quinte ha sempre un grande fascino lo ammetto. Anche a me piace immaginare cosa si nasconda dietro una bella foto. Pensate che parlando di food blogger, ci sono dei prodotti (delle lacche brillantissime) che vengono spruzzati sul cibo al fine di renderlo perfetto per una foto. E nell'arredamento cosa succede invece? Posso parlare per me e raccontarvi la mia esperienza. Ricordo ancora ora uno dei primi servizi che ho realizzato non appena ci siamo trasferiti in questa casa. Ovviamente le stanze erano ancora abbastanza sottosopra ma la voglia di scattare e mostrarvi la mia camera da letto era davvero tanta. Così mi sono armata di forza e coraggio e ho cominciato a spostare qualche mobile e a sistemare la parte di stanza fronte letto. Dietro di me? Il caos più totale! Mobili ammucchiati uno sull'altro, il tappeto accartocciato nell'angolo e cosa più carina - questa è davvero una storiella davvero singolare - siccome in camera non avevo ancora posato il battiscopa ma ne avevo un pezzo lungo circa due metri, continuavo a spostare questo battiscopa di qua e di là in base allo scatto che decidevo di fare. A raccontarlo mi viene da ridere ancora ora. 

Un altro epico momento è stato quando venne a trovarmi dall'Olanda la fotografa Ilaria Chiaratti assieme alla mia amica Valentina per realizzare uno shooting che nei mesi successivi uscì sulla rivista Ariadne at Home. In quel frangente Valentina divenne la stylist della situazione e sposta questo, sposta quello, in quattro e quattr'otto rivoluzionarono casa mia. All'epoca il salotto era ancora una mera illusione e prendendo qualche oggetto di qua e di là riuscirono a dare una parvenza all'angolo divano non prima di averlo coperto con un copriletto bianco. Non so se riuscite a vedere bene le foto qui sotto, sono proprio il dietro le quinte di quel servizio. Vedete il divano? Il copriletto non copriva nemmeno tutto il pezzo lasciando intravedere la parte sottostante. Beh che importa tanto Ilaria scattò tenendo l'inquadratura verso sinistra! ;)

1. 2. 3. casa mia 4.5.6.

A volte è davvero buffo assistere ad un servizio fotografico. Spesso non si riesce ad immaginare che il fotografo (o la blogger di turno) scatti in bilico su di una scala oppure direttamente in piedi sul tavolo (io spesso mi alzo su di una sedia) o ancora completamente sdraiato a terra. Ci creiamo dei set fotografici che sono originalissimi come nel caso di Alice che fotografa i piatti che cucina in un determinato stile e realizza dei ripiani con vecchie assi di recupero che fa comparire ogni qual volta deve fotografare un dolce o una zuppa. Per la vostra curiosità le ho domandato come si prepari per uno servizio fotografico, ecco la sua risposta:

A.Il momento dello scatto forse è la parte più divertente di tutta la preparazione di un post ma anche la più difficile. La creatività è la parte fondamentale, è come se si avesse a disposizione una tela bianca da dipingere. È molto importante, almeno per me che utilizzo luce naturale, scegliere la giornata giusta; con un cielo grigio e piovoso tutto risulterebbe molto più difficile. Una finestra ben illuminata è la postazione perfetta e la parola d'ordine è per me, luce morbida, né troppa né troppo poca. Spesso mi aiuto con degli specchietti per far convergere la luce in un punto che voglio illuminare maggiormente o con dei pannelli chiari per ottenere una luce soffusa e rendere le ombre meno dure.

(Apro una piccola parentesi per farvi presente che anch'io ogni tanto utilizzo dei pannelli che riflettono la luce. Sapete dove li ho comprati? Alla Coop. Sì sì avete capito bene, li ho comprati al supermercato. Avete presente il cartoncino dorato sotto al salmone affumicato? Ecco quello è perfetto per riflettere la luce ed è pure gratis!).

A.Il lavoro vero e proprio comincia molto prima dello scatto. Cerco di immaginare le foto che voglio ottenere, spesso butto giù un bozzetto delle varie prospettive e degli allestimenti, studio attentamente la disposizione dei piatti e dei vari props (gli accessori che andranno a comporre la foto). Non si tratta semplicemente di mettere un piatto su un piano e fare clic, è tutto più complesso. Vorrei che le mie foto riuscissero a cogliere un attimo, una sensazione, un gusto, a trasmettere l'emozione che sta dentro il piatto che presento e vorrei che chi osserva le foto, riuscisse a provare quell'emozione. Cerco di abbinare i colori giusti, le stoffe, i piani di appoggio, i piatti e le posate, tutto deve essere in armonia col piatto che andrò a fotografare. La composizione è fondamentale per ottenere una bella fotografia, del resto è quella che rende accattivante un post che parla di cibo, è lei che fa venire l'acquolina in bocca.

Eh sì Alice ha proprio ragione e visitando il suo blog, sono sicura che l'acquolina verrà anche a voi. Le ho chiesto anche cosa utilizzasse per i suoi set fotografici

A.A seconda delle prospettive decido se allestire il set su un tavolo o direttamente sul pavimento nel caso in cui voglia fare scatti dall'alto. Utilizzo molto il legno come piano di appoggio, ho tantissime tavole di diverse misure e finiture ma non disdegno nemmeno il ferro, l'ardesia, la pietra o la stoffa. Ho anche diversi materiali che utilizzo per creare sfondi e moltissimi (troppi) accessori da utilizzare per completare il set! Insomma tutti questi aspetti sono un po' come le parole, se messi in ordine in maniera corretta e creativa, possono comporre un bellissimo romanzo. 


Anche Simonetta ha una fervida creatività nel realizzare i suoi set fotografici. Spesso si arrampicava sul davanzale della finestra ma ora il suo posticino preferito per scattare è il pianerottolo di casa. Lì la luce arriva dall'alto (il soffitto è tutto di vetro) ed è un posto perfetto per fare foto. Alla mia domanda, cosa hai creato per realizzare la tua scenografia, Simonetta mi ha risposto:

S.Per il set fotografico uso due o tre pannelli differenti a seconda se voglio dare un'impronta più rustica o più shabby. Uno dei pannelli che utilizzo di più è il retro di una vecchia porta, per l'altro ho assemblato delle assi di legno consumate dal tempo, il terzo è un pezzo di compensato che ho dipinto diversamente sulle due facciate: una è tortora scuro e l'altra rosa, un colore su cui risaltano bene i fiori. Purtroppo in casa la luce non è delle migliori in quanto le mie finestre sono rivolte a nord, quindi allestisco il set sul pianerottolo delle scale all'ultimo piano dello stabile in cui abito in modo che la luce arrivi diretta dal lucernario (meno male che gli inquilini dell'ultimo appartamento lo abitano solamente qualche giorno in estate). 

In che momento della giornata preferisci scattare?

S.Se riesco fotografo la mattina, ma tra una prova e l'altra mi riduco sempre a sfruttare gli ultimi minuti di luce disponibili ed è sempre una corsa. (Apro una piccola parentesi per dirvi che questo è assolutamente vero, mai telefonare a Simonetta poco prima del tramonto, se risponde lo fa in maniera sbrigativa dicendoti di sbrigarti perché deve finire di scattare. Io la adoro!). Per indirizzare la fonte luminosa uso spesso pannelli riflettenti che possono essere sostituiti anche dai cartoncini con cui viene confezionato il salmone (ve l'avevo detto no?), sono perfetti in quanto da una parte sono color argento per un effetto più naturale e dall'altra parte oro, ideali se voglio aggiungere calore. 

Utilizzi un programma di photo editor? Se sì quale?

S.Se possibile cerco di realizzare foto che non necessitano di ritocco altrimenti se devo tagliare, raddrizzare o aggiungere luminosità uso Gimp, un programma open source molto facile ed intuitivo ma nella mia WishList c'è Lightroom


Anche a me spesso chiedete quale programma di foto ritocco utilizzo per l'editing dei miei scatti e vi dico che secondo me come Photoshop non ce n'è nessuno. Per i miei punti di vista è il migliore. Ovviamente lo so utilizzare un decimo delle sue potenzialità (forse anche un ventesimo) ma ho cominciato a lavorare con questo anni fa e non ho più smesso. Bene amici, il post (o forse dovrei chiamarlo poema) di oggi termina qui. Mi auguro di aver soddisfatto tante curiosità e se avete qualche domanda lasciate un commento qui sotto. Vi lascio con un link ad un mio vecchio post (forse in molti non l'hanno mai visto oppure non ricordate, si tende a dimenticare le brutture) dove nella mia cucina regna il caos sovrano. E poi non venitemi a dire che la mia casa è sempre ordinata! ;) 



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