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Channel: Shabby Chic Interiors
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Un piccolo orto in città

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Secondo voi quale potrebbe essere la risposta del 90% tra i cittadini del bel Paese alla domanda "quale desiderio mettete al primo posto"? Semplice, coltivare un kitchen garden, ovvero un piccolo orto dove far crescere insalata, pomodori, basilico, zucchine…da riempire il frigorifero di casa, abbattendo così ogni costo e mangiando più sano e con più gusto. Sì perché il gusto di una frittata fatta con i porri coltivati nel proprio orto non ha eguali di una fatta con verdura comprata al supermercato. E poi diciamocelo, curare un orto è un "passatempo" che rigenera corpo e spirito, mantiene giovani e stare a contatto con la natura è sempre qualcosa che riporta alle nostre radici primordiali, ovvero alla Madre Terra. 

C'è chi si è arrangiato e non avendo la possibilità di coltivare un terreno, ha trasformato il balcone o la terrazza di casa in un vero e proprio orto. Nei vasi si possono coltivare molti tipi di verdura, l'unica regola importante da rispettare è l'esposizione del sole. Se il vostro terrazzo non prende molta luce infatti, è difficile coltivare verdure come i pomodori i quali per crescere hanno la necessità di molto sole.  Purtroppo non basta la nostra buona volontà e il desiderio di vedere nascere qualcosa dalle nostre mani. Per i bambini, vedere nascere una nuova pianta è una nuova scoperta e da grandi apprezzeranno ancora di più i valori della buona cucina. Forse saranno perfino tentati loro stessi di abbandonare le agognate merendine per gustare un frutto coltivato con mamma e papà. 


In Inghilterra e Francia l'orto è sempre stato il luogo delle meraviglie e della curiosità, un'oasi dove passeggiare e coltivare il piacere dell'assaggio. Pensate alla first lady americana Michelle Obama che aiutata da una classe di bambini di una scuola elementare, ha seminato nell'orto biologico le sue prime verdure: 55 diverse varietà scelti dagli chef presidenziali. Nella scuola delle mie bambine, già da diverse anni, esiste il fruttometro. Si tratta di un progetto con la finalità di incentivare il consumo di frutta tra i bambini, sensibilizzandoli a un'attenta alimentazione. Il progetto si concretizza con l'anticipazione di sola frutta fresca (altrimenti prevista a fine pasto) come spuntino di metà mattina. 

"L'orto è il mezzo migliore per avvicinare alla natura un bambino, perché le sue risposte sono quasi sempre immediate. Gli ortaggi crescono a vista d'occhio e interagiscono con il piccolo ortolano" dice Paolo Pejrone famoso architetto paesaggista. A differenza del giardinaggio, anche chi ha il pollice più nero potrà vedere nascere i frutti delle sue fatiche. Nella mia famiglia, sono famosa per riuscire a far morire perfino le piante grasse ma ricordo con piacere quando nella nostra casa precedente, ho coltivato con dedizione (sicuramente dovuto anche alla novità della situazione) il mio orto. In poco più di un mese, regalavo insalata e zucchine a tutto il vicinato! 

Ero tremendamente orgogliosa del mio orto. Avevo perfino creato uno spaventapasseri riuscendo a realizzare un desidero che avevo fin da bambina. In questa casa ahimè non abbiamo abbastanza terreno per riuscire a coltivare un orto e spesso mi ritrovo dal fruttivendolo e penso: "…e se chiedessi in prestito a qualche vicino un piccolo pezzo di terra da coltivare"? Poi il ritmo frenetico della quotidianità prende il sopravvento e mando all'aria le mie buone intenzione, ma l'orto rimane e rimarrà sempre una piccola parte di me. D'altronde sono cresciuta vedendo mio padre e ancor prima il mio bisnonno innaffiare, vangare e coltivare l'orto. D'estate si doveva sempre aspettare a cenare perché prima bisognava annaffiare l'orto e quando era il momento di raccogliere le patate, per me era una grande festa. Questa sarà una "settimana green", al prossimo post! :)




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